“Ultimi giorni dell’anno, tempo di bilanci, resoconti, considerazioni, soprattutto di buoni propositi. L’analisi dei primi otto mesi di governo in Basilicata della giunta di centro-destra, si presta – sostiene il consigliere regionale di Basilicata positiva, Piergiorgio Quarto – secondo alcuni ad opinioni molteplici non concordi. Aver aperto una nuova fase politica, in uno scenario per più di un ventennio di monocolore rosso, dovrebbe ispirare in tutti i protagonisti del variegato mondo politico-economico-sociale fiducia e speranza. Fiducia nei nuovi interpreti, in quanto espressione di una inedita classe politica, totalmente distante e avulsa dai meccanismi operativi della precedente. Speranza in un futuro migliore e diverso dal passato, guidato da spirito innovativo e giustificato entusiasmo nel guidare un cambiamento epocale per le sorti della nostra regione. Certo in più di una circostanza si à pagato anche lo scotto dell’inesperienza e della voglia di fare tutto e subito. Sembra comunque eccessivo parlare di un governo regionale di destra caratterizzato da ‘inconsistenza politico programmatica’ ma quel che è più grave composto da componenti privi di ‘radicamento territoriale’, che attuano scelte fatte ‘nell’ interesse particolare di stretti componenti della maggioranza stessa’, facendo rivivere l’esistenza dello spettro di lobby potenti e nascoste che per molto tempo hanno determinato le sorti e lo spirito decisionale della cattiva politica italiana. Ebbene parlare oggi, siamo ormai all’epilogo del 2019 di ultimatum, che continuare con questa ‘fase di vuoto politico- programmatico si arriverebbe alla dissoluzione della Basilicata’ significa solo produrre rinnovate paure frutto di un allarmismo sociale francamente – sostiene Quarto – immotivato. Utilizzare come extrema ratio lo strumento dello sciopero generale significa non volere bene alla Basilicata in questo particolare momento della sua storia. Sussiste da parte di tutti invece il fermo convincimento di continuare un cammino nuovo, una fase propositiva dove tutti forze, sindacali comprese utilizzino i dovuti strumenti a disposizione per recitare un ruolo da protagoniste. La forza del dialogo, il ruolo della concertazione prerogativa delle parti sociali devono continuare a costituire la giusta strada da intraprendere per assicurare la positiva risoluzione delle molteplici vertenze patologiche dello scenario territoriale locale, perseverare nel non sotterrare l’ascia di guerra con lo spettro dello sciopero generale non serve a nessuno – conclude Quarto – ancor meno al popolo lucano e alla sua atavica speranza di guadagnarsi un futuro di maggior benessere e prosperità”.
Gen 01