La seconda commissione (Bilancio e Programmazione)presieduta dal consigliere Luca Braia (Ab) ha esaminato, oggi,il bilancio consuntivo 2018 dell’Ater di Matera.
Ad illustrare il documento contabile il responsabile dell’ufficio amministrativo dell’Azienda, Francesco D’Onofrio,il quale ha spiegato che “l’azienda ha realizzato circa il settanta per cento di quanto previsto per il 2018. Il principale obiettivo dell’Ater – ha proseguito – è la costruzione e manutenzione di alloggi per classi meno abbienti svolgendo così un servizio di protezione sociale per incidere sulla emergenza abitativa (per accedere agli alloggi il reddito per nucleo familiare è intorno ai 15 mila euro), poi, c’è l’edilizia convenzionata, mirata a soddisfare le esigenze del ceto medio”. “L’Ater di Matera gestisce circa 4mila alloggi di cui ne sono stati messi in vendita 3.700. Le procedure dovrebbero esaurirsi entro il 2020. Si tratta di alloggi – ha sottolineato D’Onofrio- realizzati a partire dal 1998”. Rispetto ai programmi costruttivi “la maggior parte delle attività sono indirizzate su Matera dove c’è una richiesta di alloggi maggiore rispetto agli altri comuni. Considerando l’ultima graduatoria sono in tutto circa 500 le richieste all’Ater” ma tra le questioni portate all’attenzione anche “la resistenza da parte dei comuni a destinare le aree per realizzare gli alloggi. Vengono, inoltre, destinati agli alloggi di edilizia pubblica suoli sempre più marginali. Ad oggi sono previsti nuovi edifici, nell’ambito del Piano case, a Matera, Pisticci e Marconia”.
“Nel corso del 2018 – ha precisato il dirigente dell’Ater – sono stati ultimati i lavori di costruzione di 12 alloggi di edilizia sovvenzionata a Scanzano Jonico e 4 a Cirigliano.La manutenzione ordinaria è effettuata con i canoni introitati dall’azienda e che costituiscono il novanta per cento delle risorse a disposizione. Non abbiamo trasferimenti da parte della Regione e dai canoni ricaviamo quattro milioni di euro all’anno per tutte le spese. Ogni anno dedichiamo una somma di circa 555mila euro che ampliamo di altri centomila. La manutenzione straordinaria, invece, è assicurata attraverso i fondi della vendita degli alloggi”.
L’Ater Matera ha circa 35 dipendenti “con un gap di dieci unità. In parte -ha sottolineato il responsabile dell’ufficio amministrativo- la carenza è stata colmata con nuove assunzioni nel 2018 e altri concorsi sono previsti per il 2019 e il 2020”.Sulle morosità “l’Ater Matera ha attivato procedure transattive ma ne abbiano concluse poche. I cittadini dovrebbero versare il 40 per cento del dovuto e non molti possono farlo. Ne abbiamo fatte in tutto una cinquantina” mentre per la riscossione “abbiamo incaricato una società e ad oggi sono state inviate circa 400 lettere”.L’azienda prevede “un fondo per crediti non esigibili che è di circa un milione e mezzo di euro così da gestire il canone di locazione non incassato. Stiamo cercando di armonizzare il bilancio”. Ad oggi “siamo arrivati a fare un centinaio di sfratti”.
Per quanto riguarda i numeri del bilancio consuntivo, si rileva che il totale delle entrate, nell’esercizio 2018, ammonta a 12.650.191,13 euro e quello delle spese a 10.136,422,21 di cui 860.000 euro vincolati e la differenza di 1.660.150,62 destinata al fondo crediti di dubbia esigibilità. L’avanzo di amministrazione è, quindi, pari a 2.520150,62 euro. Il fondo cassa al 31 dicembre 2018 è di 5.390.053,91 euro, i residui attivi sono pari a 15.032.631,54 e quelli passivi a -17.902.534,83 euro.
Sono intervenuti nel dibattito chiedendo chiarimenti su residui attivi e passivi, morosità, procedure transattive, cura delle aree verdi, piano casa e iter vendita degli alloggi, oltre al presidente Braia, i consiglieri Bellettieri, Giorgetti, Sileo, Cariello e Quarto.
Al termine dell’audizione l’organismo consiliare ha deciso di rinviare la votazione sull’atto alla prossima seduta dopo l’audizione dell’amministratore unico, Vito Lupo, al quale è stato chiesto una relazionecomparativa su quanto fatto rispetto al previsionale, informazioni dettagliatesui residui attivi e sull’esternalizzazione degli incarichi.
Successivamente l’organismo consiliare ha preso atto dell’adozione del piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, con riferimento al “Rendiconto generale della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2017”. Il documento è stato illustrato dalla funzionaria del dipartimento Programmazione e Finanze, Alessandra Campache ha precisato la filosofia del legislatore spiegando che il Piano indicatori e risultati di bilancio rappresenta uno strumento di trasparenza e chiarezza rispetto ai risultati conseguiti e all’utilizzo delle risorse. E’ parte integrante dei documenti di programmazione e di bilancio degli enti, ed è presentato dalle Regioni e dai loro enti ed organismi strumentali entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto. “Il set degli indicatori – ha precisato la funzionaria del dipartimento Programmazione e Finanze – è stato inserito in un decreto del ministero delle Finanze del 2015 e trattasi di indicatori analitici e sintetici, percentuali e procapite. La Regione ha iniziato ad approvarlo a partire dal 2017. Il Piano, come previsto dall’art.18 bis del decreto legislativo n.118/2011, è divulgato anche attraverso la pubblicazione sul sito internet istituzionale della Regione, nella sezione ‘Amministrazione trasparente’”.
Sono intervenuti oltre al presidente dell’organismo consiliare Braia,iconsiglieriSileo eGiorgetti. Al termine dell’audizione è stato richiesto che il prossimo Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio sia accompagnato da una relazione chiarificatrice.
Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Luca Braia (Ab), i consiglieri Gerardo Bellettieri(Fi), Gerardina Sileo e Pasquale Cariello (Lega), Vincenzo Baldassarre (Idea), Carlo Trerotola (Pl), Gino Giorgetti (M5s), Piergiorgio Quarto (Bp) eGiovanni Vizziello (Fdi).