Festa Democratica di Policoro. Il bilancio di un successo.
Il 20 e 21 ultimo scorsi, si è svolta la Festa Democratica organizzata dal Pd policorese presso i Giardini Murati di Policoro.
Il bilancio è senza dubbio positivo. Sebbene l’affluenza nella prima serata sia stata penalizzata da molti fattori esterni, globalmente non è mancata l’attenzione dei cittadini che, in particolare nella serata di domenica, hanno riempito l’anfiteatro. Ciò che maggiormente conta in questa esperienza del circolo di Policoro è la forza simbolica della festa popolare: mettersi in piazza, aprirsi al confronto e contemporaneamente riaffermare la propria presenza politica è un risultato di grande potenza che svelerà la sua reale efficacia con il passare del tempo. Ossia man mano che gli auspicati temi di riflessione emersi durante le due serate di dibattiti saranno stati metabolizzati a tutti i livelli.
È probabilmente questa la più grande scommessa vinta dalla segretaria Adele D’Agostino, moderatrice della prima serata, che ha fortemente voluto la festa, intendendola proprio come momento di confronto e dibattito tra il partito e i cittadini, tra politica e istituzione, tra enti locali e potere centrale e tra storia e futuro.
Nella serata di sabato, improntata su tematiche squisitamente politiche, Adele D’Agostino ha gestito il dibattito con Paradiso, Chiurazzi, Bellitti e Luongo, insistendo sul ritorno ai territori sia nell’ambito partitico che nel riordino della governance e, in particolare, sull’affermazione della centralità dei circoli cittadini nell’elaborazione politica del partito regionale. Su tali temi, che rappresentano il vero cavallo di battaglia della linea politica della segretaria policorese, ha argomentato molto favorevolmente anche il segretario regionale Luongo che in tal senso ha rassicurato sia Carlo Chiurazzi che Dino Paradiso, intervenuti sul medesimo argomento. Non è mancato, infine, da parte del segretario del materano Bellitti, un chiarimento sul rinnovo della presidenza e del consiglio provinciale, tema di scottante di attualità.
La conferenza di domenica, moderata da Mimmo Parrella, ha affrontato un tema caldo per il futuro della Regione: il petrolio.
Nonostante piccole sfumature, i rappresentanti del Pd presenti hanno offerto una visione unitaria del problema, fornendo una chiave interpretativa dei termini della questione, che vuole spingere alla conciliazione tra interesse nazionale ed interesse regionale. Sfuggendo da seconde, terze ed ennesime Scanzano. Perchè se è vero che “non si può entrare in Basilicata con i carri armati” per provvedere alle estrazioni di idrocarburi – come dice il sottosegretario De Filippo nel suo intervento – non ci possiamo nemmeno dimenticare che “bisogna fare i conti con i problemi reali e non ignorare la collettività” replica il viceministro Filippo Bubbico, spiegando nel suo intervento che dopo sette anni di recessione è necessario riavviare un “nuovo ciclo di accumulazione primaria” e che la Basilicata è chiamata a fare la sua parte per sostenere la ripresa del Paese.
Cifarelli e Spada pur riconoscendo che l’interesse nazionale sia prioritario, accettano obtorto collo le forzature presenti nello Sblocca Italia – e ancora maggiormente nella riforma del Titolo V- che vanno a modificare i rapporti Stato – Regioni a danno delle seconde. In particolare lo Sblocca Italia è stato “un autentico pugno nello stomaco per noi” chiarisce senza mezzi termini Roberto Cifarelli che chiede risposte chiare a domande chiare: quanto e dove estrarre, nonché uso delle royalties. In particolare, se i barili giorno debbono essere i previsti 150.000 o se il numero debba essere modificato, se si intende prendere atto che non è ammissibile perforare ovunque ed infine se si intende consentire un uso appropriato delle risorse derivanti dal petrolio.
Passaggio dialettico c’è stato su Memorandum e Patto di Stabilità. Vito De Filippo e Bubbico ritengono che la battaglia si debba poggiare alle norme contenute nel Memorandum ed in particolare all’art 16 che stabilisce che vi debbano essere programmi di investimento incentrati sulla tutela della salute e dell’ambiente nelle Regioni che ospitano le estrazioni. Di contro i consiglieri Cifarelli e Spada ritengono che la battaglia del Presidente Pittella per lo svincolamento delle royalties dal Patto di stabilità sia la strategia più sicura e sostenibile, anche se “non ci sono veri e propri conflitti tra le due strategie – chiude Achille Spada – il memorandum fa riferimento ad un tesoretto che nasce dal considerevole gettito fiscale che deriva dalle estrazione, come poco fa ben sottolineato da De Filippo; le royalties sono invece una sorta di risarcimento che va gestito direttamente dalle Regioni”.
In conclusione, a conferma della vera natura democratica del confronto, si è data la parola a due rappresentati della società civile, portando sul palco la reale preoccupazione dei cittadini per l’inquinamento ambientale.
Set 23