“Il Consiglio Regionale lucano ha approvato a maggioranza l’assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015/17 della Regione Basilicata.
Le somme elargite e soprattutto alcuni enti verso i quali questi soldi verranno versati rappresentano la morte della democrazia in Basilicata.”
E’ quanto afferma il sindaco di Policoro Rocco Luigi Leone.
“Democrazia significa governo del popolo. E’ il popolo – continua il primo cittadino di Policoro – che attraverso il suo grande potere, che è il voto, sceglie i suoi rappresentati e dovrebbe farlo scegliendo governanti capaci di amministrare. I cittadini di Potenza invece, per esempio, hanno per anni e anni scelto di farsi rappresentare da amministratori che invece di svolgere il proprio lavoro hanno sperperato i soldi pubblici creando un buco di oltre 60 milioni di euro.
Logica vorrebbe che amministratori di questo tipo venissero bocciati dai propri cittadini che invece li hanno ancora una volta premiati rivotandoli. Logica vorrebbe che chi ha creato un danno economico alla società dovrebbe risanarlo attraverso scelte anche impopolari ma che in questi casi sono necessarie.
Invece la nostra regione che fa? Soccorre questi amministratori, elargendo soldi pubblici che ancora una volta vengono sottratti a chi invece amministra in maniera virtuosa e capace.
Non capisco inoltre perchè per agli agricoltori di un paese qui vicino sono stati elargiti fondi per la compensazione dell’Imu agricola mentre per gli agricoltori di Policoro, che creano la maggior parte del Pil di quest’area e che pagano l’Imu dalla notte dei tempi, non vi è stata nessuna compensazione. “
“Non capisco – continua Leone – per quale motivo, inoltre, nel bilancio non sia stato previsto, come da legge regionale, il sussidio per i nefropatici e talssemici che erano in passato aiutati proprio in virtù della suddetta legge. Ancora una volta si premia la cattiva amministrazione pubblica e gli amici di partito. Ancora una volta si premia la politica del clientelismo e dell’assistenzialismo con la nuova proprosta regionale sul reddito minimo di inserimento.”
“Capisco – prosegue – che questo è l’unico modo per il Pd lucano di poter mantenere il suo elettorato, cercando di tappare i buchi dove i suoi amministratori hanno mancato. Ma questi giochetti spiccioli hanno rappresentato e rappresentano tuttora la causa della mancata crescita della nostra Regione.
Una prova a confermare questa teoria è l’atteggiamento dei parlamentari lucani che invece di far sentire il fiatone al Premier Renzi che vuole trivellare il nostro mare, continuano a rimanare nel loro silenzio sperando così di conservare il proprio potere e la propria poltrona, dando un calcio alla democrazia calpestata da questi amministratori che cercano di ottenere privilegi personali piuttosto che lavorare per il bene pubblico.
“Ecco – conclude Leone – perchè in Basilicata la democrazia non esiste più.”