“Abrogazione integrale, senza compromessi, della legge sull’Autonomia differenziata”. E’ quanto chiede il capogruppo del fronte della sinistra in Consiglio Regionale, Antonio Bochicchio, intervenendo nel dibattito sull’Autonomia differenziata tenuto oggi in Consiglio regionale. “Non sarà questa legge ad approfondire le disuguaglianze che già ci sono tra Nord e Sud del Paese e che peggiorano giorno dopo giorno – commenta Bochicchio – Ma con altrettanta onestà penso che questa legge sia uno degli ultimi frutti dei danni culturali che sono stati prodotti dalla politica dal respiro corto, di destra e di sinistra. Dobbiamo fermare questa deriva culturale che vede soccombere il fondamentale principio di solidarietà su cui si edifica la coesione di un Paese. E’ una deriva culturale sempre presente nel processo sociale, ma che in questo caso è stata generata direttamente dal tessuto politico. Quando il Parlamento introduce nuove leggi che trovano il loro principale fondamento nella convenienza momentanea delle forze politiche di Governo, con una visione e un orizzonte di corto respiro, magari funzionale solo al mantenimento del potere, allora la politica, quella alta, si ritira, scompare e lascia il posto alle convenienze di singoli gruppi, di lobby, di interessi parziali capaci di sottomettere l’interesse generale”. Per questo, secondo l’esponente di sinistra, “bisogna avere il coraggio di contrastare quella deriva generata dall’incontro di due interessi parziali: gli egoismi del Nord, le convenienze politico-elettorali dei leader politici del momento”. “Questa assemblea deve trovare le ragioni per unirsi, per andare oltre le dispute elettorali e fare quadrato con le altre Regioni del Sud – aggiunge ancora Bochicchio – La legge sulla autonomia differenziata è una occasione, a prescindere dal suo scarso significato tecnico-giuridico. Dobbiamo scendere in campo con le altre Regioni per riparare gli errori del diabolico patto di 25 anni fa.
Non è una battaglia della sinistra contro la destra o contro il Movimento 5 Stelle.
E’ una battaglia di civiltà, che riguarda il futuro e le nuove generazioni.
Il mio appello, quindi, è quello di farla tutti insieme”