Bolognetti (Azione-Radicali Lucani): “Fame di democrazia!” Di seguito la nota integrale inviata da Maurizio Bolognetti, Responsabile regionale diritti umani Azione Basilicata e Segretario di Radicali Lucani”.
Dalle ore 23.59 di lunedì 18 marzo, ho deciso di nuovo e ancora di dar corpo, gambe e braccia a un’azione di dialogo nonviolento (sciopero della fame). Come Ignazio Silone, anche io sono convinto che “sopra un insieme di teorie si può costruire una scuola e una propaganda; ma soltanto sopra un insieme di valori si può fondare una cultura, una nuova civiltà, un nuovo tipo di convivenza tra gli uomini”.
Una volta di più, e in occasione delle elezioni regionali che si terranno in Basilicata il 21 e 22 aprile, intendo innalzare i miei vessilli: Democrazia, Stato di Diritto Democratico, Costituzione e quel Diritto alla conoscenza che è un diritto umano ed è sinonimo di democrazia.
È fame dunque, ma fame di cose immateriali che, anche se non ne siamo consapevoli, incidono sulla nostra quotidianità, sulla vita delle persone, dei territori, di uno Stato, dell’umanità tutta.
In quest’epoca, che vede il tramontare di parole quali “giustizia sociale” e in cui monta un capitalismo cannibale e autoritario che calpesta la vita di tante persone, tocca richiamare tutti e ciascuno al rispetto di elementari diritti umani che danno forza, contenuto e sostanza alla parola democrazia, che altrimenti sarebbe un guscio vuoto.
In questo tempo, in cui per dirla con Guido Rossi “globalizzazione e tecnologia hanno via via trasformato il capitalismo di produzione in un capitalismo finanziario: un’arena nella quale la creazione di valore nei beni prodotti ha ceduto alla speculazione basata sul debito, sia privato che pubblico”, occorre rendere centrale la riflessione sulla qualità delle nostre democrazie e sull’adeguatezza delle nostre Istituzioni a fare da contraltare a poteri che per loro natura sono transnazionali. Occorre, ora, subito, ridare valore e dignità alla parola politica e onorare la nobiltà della politica.
Chissà, forse sto andando troppo lontano, spinto dalla mia preoccupazione che oggi le nostre democrazie sono sempre più “democrazie reali”, così come un tempo si parlava di “socialismo reale”.
E allora torno al 21 e 22 aprile, ma lo faccio con occhio attento alle imminenti elezioni Europee e a ciò che andrebbe rispettato ogni santo giorno.
Si onori fino in fondo, in queste elezioni regionali, l’einaudiano conoscere per deliberare. Si faccia e si consenta un’operazione verità su quel che è realmente avvenuto in Basilicata nella fase di preparazione e presentazione delle liste. L’ho detto e lo ripeto: “Non è necessario guardare dal buco della serratura per comprendere che il presunto “campo largo” è deceduto a causa di veti di matrice stalinista. Un veto e vieto divieto ad personam, concentratosi sulla figura di Marcello Pittella, leader di Azione e socialista storico”.
A dispetto degli editti bulgari, io il mio campo l’ho scelto 40 anni fa e oggi come ieri sto con chi ho da spartire storie e lotte. Sicuramente, quindi, sto con il mio compagno Marcello Pittella e con i compagni di Azione. Tra il 2018 e il 2019, in Basilicata abbiamo assistito al tentativo di cavalcare una inquietante vicenda giudiziaria per far fuori Marcello Pittella. Tutto questo non può e non deve essere dimenticato, perché un popolo senza memoria è un popolo che non può avere un futuro e nemmeno un presente e di certo non ha un passato
Ero e sono convinto che in Basilicata l’unica agibilità politica per Azione potesse vivere nell’ambito del centro-destra a guida Bardi.
Mi auguro che in questo mese di campagna elettorale non assisteremo a una mera rissa e che in tutti ci sia la consapevolezza che stiamo andando a decidere i destini di una regione.
Non ultimo credo che occorra chiarire che chi ha rappresentato e rappresenta la storia radicale in Basilicata, chi ha goduto della stima e dell’amicizia di Marco Pannella, ha scelto da tempo la collocazione politica che sente maggiormente affine e cioè Azione.
Chiudo come ho iniziato citando Ignazio Silone: “La vita, la morte, l’amore, il bene, il male, il vero cambiarono senso, o lo perdettero interamente”.