Monsignor Vincenzo Orofino esprime solidarietà in una lettera inviata a Maurizio Bolognetti, storico Segretario dei Radicali Lucani. Di seguito il testo integrale.
Carissimo Maurizio,
ancora una volta ti vedo impegnato a “lottare” per difendere alcuni diritti fondamentali per la vita dei singoli e delle comunità, garantiti dalla Costituzione italiana e così necessari per una migliore qualità della vita sociale. Siamo tutti convinti che solo la “verità” ci potrà rendere “liberi”. È questo l’insegnamento di Gesù (Gv 8,32), questo è anche l’anelito più profondo e più vero del cuore di ogni persona. Liberi, nella verità! Veramente liberi di esprimere le proprie idee e di sognare. Veramente liberi da strumentalizzazioni ingannevoli e da ricatti schiavizzanti. Veramente liberi per progettare e realizzare sogni. Veramente liberi per conoscere e vivere!
Carissimo Maurizio, per difendere questo diritto “primordiale” e “scontato” hai deciso di mettere in atto, ancora una volta, lo sciopero della fame. Sei arrivato al sedicesimo giorno. Sicuramente il tuo corpo inizia a subirne le conseguenze negative.
Ebbene! Anche tu hai il dovere di rispettare le esigenze del tuo corpo, alimentandolo e curandolo.
Il Signore benedica i tuoi propositi di bene.
Il tuo Vescovo
don Vincenzo Orofino
N.B.
La lettera di Monsignor Orofino è disponibile sul sito della diocesi Tursi-Lagonegro
Bolognetti: Corrispondo alla lettera di Monsignor Orofino e sospendo da subito lo sciopero della fame.
Carissimo Don Vincenzo,
la tua lettera nutre la mia fame di democrazia, verità, giustizia e diritti umani. Quella inestinguibile fame che da sempre mi accompagna e che ritrovo in pagine del Vangelo, che continuo a rileggere.
Satyagraha, come sai, è la teoria etico-politica elaborata da Gandhi e in sanscrito significa letteralmente “insistenza per la verità”. Io, che da tempo mi sono incamminato sulla via del Satyagraha, a volte provo ad alimentarlo attraverso gli strumenti della nonviolenza quali la fame, il digiuno, la sete. Non c’è ricatto nella mia azione, nella misura in cui rivendico il rispetto di fondamentali diritti umani e ideali di giustizia da te straordinariamente evidenziati; nella misura in cui, per esempio, evoco un reale rispetto dell’art. 21 della nostra Costituzione.
La tua voce autorevole e potente, il tuo rigore di uomo di fede, mi confortano e mi alimentano. Nel dirti questo, aggiungo anche che intendo onorare la tua missiva, corrispondere a quanto hai scritto, attraverso una immediata sospensione dell’iniziativa nonviolenta in corso.
Dopo aver raccolto fin troppi assordanti silenzi da parte dei miei interlocutori, la tua lettera cristallina è balsamo per la mia anima. Mi auguro solo di esser riuscito a svegliare le troppe coscienze dormienti. Non comprendere che alla base di ogni autentica democrazia c’è il diritto umano alla conoscenza, significa non aver compreso cos’è la democrazia nella sua vera essenza e ridurla a simulacro e a un guscio vuoto.
Non dirò “Fuori i mercanti dal tempio”, ma lasciami dire che mi auguro che da certi pulpiti e da certi sinedri la si smetta, una buona volta, di comportarsi come quelle evangeliche guide cieche, abituate a filtrare il moscerino e ad ingoiare il cammello.
Nelle beatitudini, me lo insegni, si legge: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati”.
E allora, sazio come sono di questa comunione che mi hai donato, per ora tornerò ad alimentarmi.
Tuo Maurizio Bolognetti