Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, in nota annuncia che dalle ore 23.59 (di martedì 2 agosto) ha avviato lo sciopero della fame ad oltranza a sostegno dell’azione promossa da Eumas e Associazione Coscioni e per chiedere all’ISS di rispettare il DLGS 33/2013.
Di seguito la nota integrale.
A partire dalle ore 23.59 di martedì 2 agosto, darò corpo a un’azione nonviolenta sotto la forma dello sciopero della fame ad oltranza. In queste ore ricordo a me stesso che nel 2010 fui tra i firmatari, con Marco Pannella, di un documento nel quale si denunciava il carattere sempre più antidemocratico delle elezioni nel nostro Paese. Quel documento s’intitolava così: “ATTENZIONE! SENZA DEMOCRAZIA NON VI SONO “ELEZIONI”, MA SOLO VIOLENTE FINZIONI CONTRO DIRITTI CIVILI E UMANI”. In quell’ importante, clandestino e, ahimè, dimenticato atto d’accusa, tra l’altro scrivevamo: “Se – come è purtroppo ormai probabile – si dovesse giungere al voto regionale del 28/29 marzo nelle attuali condizioni di negate legalità e democrazia, la decisione del parteciparvi o no s’impone sin d’ora come gravissimo, inevitabile problema di coscienza dinanzi all’inverarsi (per nonviolenti democratici quali siamo) del sicuro rischio di incorrere nel reato di complicità con opere di un Regime che negano radicalmente diritti umani, costituzionali, internazionali, individuali e collettivi; Regime che tende e sempre più riesce a ridurre lo Stato a mera copertura legalistica di questi crimini”.
Da quel 2010 la putrefazione e la decomposizione prodotta da quello che oggi possiamo definire, a ragion veduta, il settantennio partitocratico di metamorfosi del male, ha determinato un ulteriore degrado della qualità della nostra democrazia. In questo Paese in bancarotta sociale, politica, economica e istituzionale, in cui quel diritto a poter conoscere per deliberare che da sostanza, forza, contenuto alla parola democrazia viene quotidianamente calpestato, le elezioni non hanno nulla di autenticamente democratico. Del resto, la nostra è sempre più una democrazia reale, così come un tempo c’erano i paesi del socialismo reale.
Fatta questa premessa, intendo sostenere l’iniziativa promossa da Eumas e Associazione Coscioni che hanno avanzato la sacrosanta richiesta “di rendere possibile la raccolta firme attraverso SPID per la presentazione delle liste” per le imminenti elezioni politiche. Non accogliere questa richiesta significherebbe di fatto impedire ai non privilegiati dal regime di poter concorrere ad elezioni che di democratico, temo, avranno assai poco. Non accogliere questa ragionevole e sacrosanta richiesta significherebbe violentare il mai applicato art. 49 della vilipesa Costituzione repubblicana. Dalle ore 23.59, quindi e come detto, inizierò uno sciopero della fame ad oltranza, affiancandomi a Virginia Fiume e ad altri compagni. A queste ragioni aggiungo la richiesta rivolta al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità di onorare il DLGS 33/2013, rispondendo a una richiesta di accesso agli atti che ho inoltrato in data 1° giugno 2022. Nelle prossime ore diffonderò il primo certificato medico per documentare, come è giusto che sia, l’azione che intendo intraprendere.
LA LETTERA A BRUSAFERRO
Egregio Presidente Brusaferro,
il 1° giugno 2022 ho inoltrato a mezzo Pec una richiesta di accesso agli atti finalizzata ad acquisire informazioni sull’epidemia provocata dal virus Sarscov2.
Dopo oltre 60 giorni di attesa, i suoi uffici ancora non hanno ritenuto di dover rispondere.
A questo punto, egregio Presidente, tocca chiedersi se l’Istituto da lei diretto intenda rispettare quel diritto a poter conoscere per deliberare che dà forza, contenuto e sostanza alla parola democrazia; quel diritto alla conoscenza che è sinonimo di democrazia.
Immagino che lei conosca i contenuti e la ratio del Decreto Legislativo 33/2013. Ebbene, di tutta evidenza, e stante l’assenza anche di una più che opportuna risposta interlocutoria, il suo Istituto sta violando il sopra citato decreto, il cui articolo 1 recita:
“La trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. La trasparenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d’ufficio, di segreto statistico e di protezione dei dati personali, concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di un’amministrazione aperta, al servizio del cittadino”.
Presidente Brusaferro, spiace dirlo, ma l’Istituto da lei diretto è palesemente fuorilegge.
Se, come recita il Dlgs 33/2022, la “trasparenza” è condizione di “garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali”, voi questi diritti li state cestinando.
Nel porgerle i miei più cordiali saluti, non posso che esprimere l’auspicio di ricevere un pronto riscontro a questa mia.