Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani (in sciopero della fame dal 5 novembre): “Biden, Califf e le porte girevoli tra la FDA e le industrie farmaceutiche”. Di seguito la nota integrale.
Non bastavano due degli ultimi quattro commissari FDA finiti nei ranghi di Big Pharma, adesso c’è anche il cavallo di ritorno Robert Califf (già commissario sotto la presidenza di Barack Obama), che è stato nominato da Biden alla guida dell’Ente fondato da Theodere Roosevelt
Mr. Califf, per chi non lo sapesse, oltre ad aver fondato la Duke Clinical Research, società finanziata dalle industrie farmaceutiche, dal 2006 al 2015 è stato membro del Consiglio d’amministrazione della Faculty Connection azienda anch’essa legata al dorato mondo di Big Pharma, e dal 2018 ricopre la carica di membro del Cda dell’azienda biofarmaceutica Cytokinetics.
Il poliedrico Robert, prima e dopo il precedente incarico di commissario FDA ricoperto durante l’ultimo anno di amministrazione Obama, ha ricevuto lauti onorari per consulenze rese a società quali Amgen, GlaxoSmithKline, Johnson & Johnson, Novartis, Pfizer, AstraZeneca, Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals, Eli Lilly, Merck Sharp & Dohme e Sanofi.
Tra il serio e il faceto verrebbe da dire commissario che va, commissario che torna. Da dove? Bè, fate voi.
La scelta di Sleepy Joe è stata a dir poco infelice e sottoscrivo e faccio mie le parole di chi negli Usa ha affermato che “Califf è stata una cattiva scelta quando è stato nominato da Obama nel 2015 e rimane una cattiva scelta oggi”.
Queste porte girevoli non giovano alla credibilità di organi che svolgono delicate funzioni di vigilanza e controllo.