Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, membro della Presidenza del Prntt e Consigliere dell’associazione Coscioni:
I numeri Ispra ed Eni, l’onorevole Rospi, il silenzio di Bratti e l’ammuina a 5 stelle. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
E’ lunare e al tempo stesso rivelatore quel che è accaduto in sede di Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. E’ a dir poco preoccupante, infatti, ascoltare un alto funzionario dell’Ispra che in sede di audizione, riferendosi al greggio recuperato dall’Eni in Val d’Agri a seguito dell’ingente sversamento di idrocarburi ufficializzato a febbraio 2017, afferma che i numeri “sono ballerini” e che l’Eni avrebbe recuperato circa “200-250” tonnellate di greggio.
Al dottor Fabio Pascarella, responsabile Ispra dell’area geodinamica, georisorse e pericolosità degli impatti derivanti da eventi naturali e indotti, vorrei sommessamente far notare che nel report datato maggio 2018 (vedi tabelle diffuse dalla stessa Ispra) Eni comunica di aver recuperato 337,8 t. di greggio.Pur considerando che, per ragioni “tecniche”, nel successivo mese di giugno la quantità di surnatante comunicata da Eni e pubblicata nelle tabelle mensili Ispra passa dalle 337,8 t. di greggio di maggio a un più modesto quantitativo, corrispondente a 288 t., proprio non si capisce come improvvisamente questi quantitativi possano ridursi ulteriormente fino scendere a 200 t.
Da sottolineare che Eni non ha mai smentito quanto dichiarato a maggio 2018, ma ha giustificato la riduzione dei quantitativi segnalati nei mesi successivi affermando quanto segue: “Come riportato nel report mensile di marzo 2018 e con ns nota prot. n. 1237 del 03.05.2018, con la messa inmarcia degli impianti di trattamento acque viene meno la modalità finora utilizzata per il computo delquantitativo di idrocarburi totali recuperati dalle attività di MISE”.
Lo stesso Claudio Descalzi, il 10 maggio 2018,come riportato dall’Adnkronosaffermava:“In Val d’Agri sono state recuperate 338 tonnellate delle 400 tonnellate perse”.
Fatte queste opportune precisazioni, a questo punto tocca non solo interrogare Ispra in relazione a quanto affermato da Pascarelli, ma anche l’imperturbabile ex consulente Eni, on.Gianluca Rospi.
Mi chiedo, infatti, come mai l’on. Rospi, di fronte alle sconcertanti dichiarazioni di Pascarelli, non abbia sottolineato al rappresentante Ispra la non corrispondenza dei dati comunicati in sede di Commissione rispetto alle tabelle dei mesi di maggio 2018 e successivi.
Sorge il dubbio, e lo diciamo con affetto all’illustrissimo on. Rospi, che l’audizione da lui fortemente voluta vada rubricata alla voce: facimm ammuina.
Di certo un’audizione utile a poter dire che occorre sottrarre il timone di controllo alla Regione Basilicata.
Che dire? Speriamo che i 5stelle non si apprestino ad aiutare la Val d’Agri come hanno aiutato Taranto sulla vicenda Ilva.