Maurizio Bolognetti, giornalista, Segretario di Radicali lucani e membro della presidenza del Partito Radicale in sciopero da 46 giorni per la vita di Radio Radicale: “Necessario alimentare con maggior forza il necessario dialogo”. Di seguito la nota integrale.
Ci ho riflettuto per tutta la giornata di ieri. Credo sia necessario provare ad alimentare ulteriormente questo dialogo, che vede noi tutti impegnati in varie forme e articolazioni, per la vita di Radio Radicale e il diritto alla conoscenza. Dalla mezzanotte del 16 aprile (dopo visita medica) e fino alla mezzanotte del Venerdì Santo, rinuncerò anche alle 300 calorie/die di minima sopravvivenza che ho assunto fino ad oggi (tre cappuccini). Grazie a tutti coloro che in questi 46giorni hanno espresso il loro sostegno e alimentato e nutrito il necessario dialogo; grazie a questo tesoro di mobilitazione che sta prendendo corpo; grazie ai miei compagni della Presidenza del Partito Radicale e ai miei amici; grazie al mio vescovo Don Vincenzo Orofino; grazie a Gianni Pittella, Giuseppe Moles, Vito De Filippo, Salvatore Margiotta, al Presidente Vito Bardi, all’intergruppo parlamentare di Camera e Senato; grazie ai sindaci e ai consigli comunali. Grazie a quanto di straordinario sta avvenendo in questo Paese a sostegno di una voce libera che ha dato corpo a un diritto umano: il diritto alla conoscenza. Grazie a chi ha dato voce alle nostre istanze, alla nostra proposta. Grazie per una mobilitazione corale che racconta un’altra Italia. Grazie alla redazione di Radio Radicale e al suo direttore Alessio Falconio.
Alla democrazia dell’algoritmo preferiamo la tutela della democrazia rappresentativa, la difesa ad oltranza della democrazia, consapevoli come siamo che occorre tirar fuori questo Paese dalle secche della democrazia reale. Ai bignami proposti da chi vorrebbe cancellare un prezioso dato di memoria, di storia, di vita preferiamo la difesa ad oltranza e nonviolenta di un archivio audio-video che potremmo definire una Treccani audiovisiva della storia politica, e non solo politica, di questa nostra Italia. A chi parla di costi della politica rispondiamo che i costi di cui dovremmo occuparci sono altri, ad iniziare dal costo della violazione del dettato costituzionale.
Carlo Rosselli, nei suoi “Scritti dell’esilio”, scriveva: “E’ questa assenza di vita, di fede coerente, di combattività che spaventa. Si creda pure nella luna, ma che si combatta per la luna”.
Dentro ai Palazzi della politica e fuori dai palazzi della politica si sta materializzando un tesoro di azione, reazione, di lotta. Lotta anche per confutare patenti bugie. Ecco, Satyagraha, nella sua traduzione letterale, significa insistenza per la verità.
C’è un dialogo da alimentare, dialogo necessario, dialogo per convincere che sta per vincere assieme e non contro qualcuno. C’è la vita delle idee e della nostra democrazia da tutelare. Per dirla con Marco Pannella, si rischia la vita contro la morte, laddove la nonviolenza è vita che si contrappone alla morte.
Nel preambolo allo Statuto del Partito Radicale si legge:“proclama il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge”.
Io propongo, non protesto. Propongo di rispettare i diritti umani. Propongo di rispettare il diritto di tutti e di ciascuno a poter conoscere per deliberare. Propongo di uscire dalle secche della democrazia reale.Propongo di garantire la vita di Radio Radicale che da 43 anni è la Radio di tutti; patrimonio collettivo e memoria di 43 anni di storia politica di questo Paese.
Lo sciopero della fame procede ad oltranza e per i tre giorni indicati verrà alimentato con le modalità descritte.
Un abbraccio