Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani: “Les liaisons dangereuses tra pianeta sanità e Big Pharma”. Di seguito la nota integrale.
La quasi totalità di coloro che hanno avuto ruoli di rilievo nella vicenda Sarscov2 ha intrattenuto rapporti con le industrie farmaceutiche. Tra questi troviamo l’attuale commissario dell’Ema, Emer Cook, e ben due ex commissari della FDA: Scott Gottlieb e Stephen Hahn. Questo per non dire di coloro che hanno partecipato a ricerche o stanno sponsorizzando in queste ore l’inoculazione dei non vaccini anti-Covid anche agli under 12.
Più scavo e più vanno emergendo inaccettabili commistioni. Chi controlla i controllori? Quali e quante sono les liaisons dangereuses tra industria farmaceutica e mondo della ricerca scientifica, tra Big Pharma e pianeta sanità? Questi rapporti potrebbero tradursi in un danno alla salute dei cittadini? Stanno difendendo la nostra salute o interessi multimiliardari? Queste sono domande legittime e domande che con urgenza dovremmo porci e porre e che intendo continuare a porre. Quanto alle mie risposte, credo che le conosciate.
Un buon punto di partenza potrebbe essere la lettura di un interessante libro pubblicato da “Il Mulino” e intitolato “Conflitti d’interesse e salute. Come industrie e istituzioni condizionano le scelte del medico”.
Non posso fare a meno, in queste ore, di ricordare a me stesso quanto letto in una serie di articoli apparsi su The Lancet qualche anno fa, nei quali gli autori (Macleod et al. 2014, Moher et al. 2016) affermavano che “gran parte della ricerca scientifica risulta inutile, disegnata e condotta in modo metodologicamente non rigoroso e inefficiente, solo parzialmente accessibile nella descrizione dei metodi e soprattutto dei risultati e, infine, rendicontata in maniera errata, incompleta, selettiva sulla base di interessi che nulla hanno a che fare con il benessere dei cittadini”.
Nel 2018, Mitzes et altri, nell’analizzare “un consistente numero di eventi formativi sponsorizzati da industrie farmaceutiche”, fanno emergere una spiacevole verità: quelle aziende, che vestivano i panni di Mecenate, commercializzavano “medicinali con problemi di efficacia e sicurezza”.
Il 14 giugno 2021, una fonte vicina alle grandi multinazionali farmaceutiche rivelava che l’ex commissario della Fda, Stephen Hahn, aveva assunto il ruolo di chief medical officer nella Flagship Pionering, fondo di rischio che ha dato vita a Moderna e cioè la stessa società a cui la Fda, presieduta da Hahn, aveva concesso pochi mesi prima l’autorizzazione all’uso in emergenza di un vaccino anti-Covid.
La questione “conflitti d’interesse” è una questione seria e andrebbe affrontata con urgenza nell’interesse delle stesse industrie farmaceutiche e della loro credibilità, della ricerca, dei medici e soprattutto per tutelare i cittadini e quella salute pubblica di cui in tanti si riempiono la bocca.