Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e membro del Consiglio generale del Partito Radicale, membro del Consiglio generale dell’Associazione Coscioni: “Una sirena per la democrazia, la giustizia, i diritti umani, la Costituzione”. Di seguito la nota integrale.
Domenica 5 aprile 2029 alle ore 17.00, dalla sede dell’Associazione Radicali Lucani è in programma l’iniziativa “Una sirena per la democrazia, la giustizia, i diritti umani (tra questi il diritto alla conoscenza), la Costituzione”.
Prosegue l’iniziativa di lotta nonviolenta. Prosegue con il suono della sirena. Una sirena per la democrazia, la giustizia, i diritti umani (tra questi il diritto alla conoscenza), la Costituzione. Una sirena per chiedere che si ripristini l’agibilità del nostro Parlamento; per la comunità penitenziaria e l’art. 27 del dettato costituzionale; per chiedere la liberazione del giornalista Lì Zehua; per ricordare chi ci ha lasciato. Per il diritto alla salute. Per la vita del diritto e il diritto alla vita. Per ricordare a noi stessi e a tutti che la strage di diritto, diritti, legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli e di vite.
Nel preannunciare questa iniziativa di lotta e di proposta, colgo l’occasione per consegnare quattro telegrammi.
Telegramma 1 – La quasi totalità dei medici di questo paese sta dando l’anima, lavorando in condizioni impossibili, spesso con scarsi mezzi e a volte senza adeguate protezioni. Ad oggi sono 77 i medici morti, inclusi alcuni medici di famiglia. A loro non può che andare il nostro ringraziamento, la nostra gratitudine. Sono l’immagine dell’Italia migliore. Ciò detto, ogni ipotesi volta ad introdurre “scudi penali” sarebbe di una gravità inaudita.
Telegramma 2 – La giornata di sciopero della fame di domani voglio “dedicarla” ai due agenti di Polizia penitenziaria e al detenuto morti in questi giorni, a quella comunità penitenziaria dimenticata da uno Stato, il nostro, che continua ad essere Stato criminale sul piano tecnico-giuridico.
Telegramma 3 – Ripercorrendo a ritroso tutti gli interventi di scienziati che abbiamo ascoltato negli studi televisivi, non posso fare a meno di tornare a chiedermi, con il senno di prima e con il senno di poi, come abbia fatto il dr. Burioni ad escludere categoricamente la presenza del Covid-19 in Italia. Una affermazione che l’illustre virologo ha fatto il 2 febbraio del 2020 negli studi della trasmissione “Che tempo che fa”. C’è da augurarsi che la scienza non tari le sue dichiarazioni in base alle presenze politico-istituzionali negli studi televisivi, ma che parli e operi sempre in scienza e coscienza.
Telegramma 4 – Voglio esprimere la mia gratitudine ad Assostampa Basilicata e al suo presidente Angelo Oliveto. Da oggi ho una ragione in più per iscrivermi alla FNSI.