Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e membro del Consiglio generale del Partito Radicale (al 7° giorno di azione nonviolenta. Dopo 6 giorni di sciopero della fame ho deciso di passare al digiuno): “Vi spiego perché non mi occuperò più di Covid per Radio Radicale. Ubi faciunt solitudinem, pacem appellant”. Di seguito la nota integrale.
Con grande dispiacere e dopo averci a lungo riflettuto ho deciso di non occuparmi più della vicenda Sarscov2 per conto di Radio Radicale.
Di tutta evidenza i miei servizi non rispecchiano la linea editoriale dell’emittente e non sono graditi al direttore e all’editore.
Ho ritenuto e ritengo di aver onorato con il mio operato quel “conoscere per deliberare” che è il motto di Radio Radicale. Consegnerò le mie riflessioni e interviste su questo tema ai miei spazi social.
La consegna del silenzio e la censura di cui sono stato oggetto mi è diventata insopportabile. E lo stesso dicasi per i silenzi con cui vengono accolte le mie iniziative su questa emergenza sanitaria fattasi emergenza democratica.
La redazione di Radio Radicale, se vuole, sa dove trovarmi.
Abbiamo un bel problema, nella misura in cui il castello di bugie che ci hanno venduto a reti unificate sta crollando. Un castello assecondato dagli scienziati Coscioni, dal Prntt e dalla Bonino, per ciò che concerne i miei cari compagni.
Penso alla realtà che stiamo vivendo, a questi 19 mesi di pandemia antidemocratica, e non so perché mi viene in mente il discorso che Tacito fa pronunciare a Calgaco: “I Romani, alla cui prepotenza non fanno difesa la sottomissione e l’umiltà. Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’oriente né l’occidente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace”.
A futura memoria, almeno spero, resta a disposizione nell’archivio della Radio tutto quello che ho provato a raccontare e che di certo non è in linea con la narrazione di regime che ci è stata offerta.