Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale: “9 gennaio 2014, Pittella si vanta di essere nei tempi per la bonifica dei SIN. 2 marzo 2017, rischiamo di perdere 46 milioni e di non vedere mai Tito e Val Basento bonificati”. Di seguito la nota integrale.
Quanto è concreta la possibilità che la Regione Basilicata perda lo stanziamento di 46 milioni di euro per la bonifica dei due siti SIN (Siti di Interesse Nazionale) “Tito” e “Valbasento”? In questi giorni si stanno rincorrendo notizie in cui si legge che, causa la scadenza dei termini per procedere alla bonifica delle due aree, non sarebbe tanto remota l’ipotesi del commissariamento da parte del Ministero dell’Ambiente. Voci informali, inoltre, parlano già di una perdita di risorse quantificata in 26 milioni di euro.
Considerata la gravità della questione, abbiamo presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta in cui chiediamo di conoscere, oltre che lo stato di attuazione degli interventi di bonifica, se le notizie diffuse dalla stampa corrispondono al vero e, in caso affermativo, quali azioni ha intrapreso o vuole intraprendere il Governo regionale per scongiurare questo rischio.
È urgente ed opportuno che il Governo, in merito alla vicenda, si esprima in modo chiaro ed inequivocabile, attraverso una conferma o una smentita ufficiale: questa la motivazione della nostra interrogazione. I cittadini lucani hanno il sacrosanto diritto di sapere come stanno veramente le cose senza che siano filtrate da informazioni parziali ed ufficiose.
Già nel 2014, era il 17 febbraio, avevamo segnalato al Presidente Pittella, i ritardi e il rischio di perdere i 46 milioni per le bonifiche dei siti inquinati. Ovviamente il nostro appello è caduto nel vuoto.
Da ormai 17 anni i siti di Tito e Valbasento, che hanno ospitato diversi stabilimenti industriali, sono inseriti nell’elenco delle aree da bonificare. Risale, invece, al 2013 l’Accordo quadro tra la Regione Basilicata e i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico che prevedeva la realizzazione di diversi interventi di caratterizzazione e/o bonifica per un impegno finanziario di 46 milioni di euro, finanziato con Delibera CIPE 87/2012.
Un’infinità di tempo polverizzato in bandi, progettazione, consulenze ma di interventi operativi c’è stato davvero poco. Pur comprendendo la complessità di progetti di questa portata, questo non esime la Regione Basilicata dalla colpa di una cattiva gestione. Anche perché le inadempienze e l’inosservanza dei tempi, da parte del Governo regionale, sono continuamente emerse nel corso delle varie Conferenze di servizi istruttorie, tenutesi dal 2013 ad oggi.
Cosa è stato fatto in tutti questi anni per evitare di arrivare a questo punto? La Regione Basilicata, attraverso la sua classe dirigente e di Governo, aveva il ruolo di soggetto attuatore e garante dell’esecuzione degli interventi secondo le modalità, le tempistiche e le procedure indicate. Ruolo ampiamente disatteso. Quindi oggi, quanto meno, venga a renderci conto dello stato attuale e del futuro immediato di questi progetti di bonifica.
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale