“790 mila euro per il Bonus centro storico riservato alle attività di Matera. Sono infatti 362 le attività del centro storico della Città dei Sassi che hanno presentato domanda e che rientrano nelle tipologie previste dal Dl Agosto. Un provvedimento quello varato dal Governo Conte e fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle pensato per quei capoluoghi di provincia che hanno registrato presenza di turisti stranieri in misura tre volte superiore ai residenti e le città metropolitane che hanno registrato presenza di turisti stranieri in misura almeno pari ai residenti”. E’ quanto annunciato nella scorsa settimana dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Mirella Liuzzi, che ha precisato: “Si tratta di un aiuto concreto per calmierare la crisi generata dal Coronavirus che ha colpito in particolar modo le grandi città turistiche italiane, una misura che si va a sommare ad altre previste nei vari DL Ristori del Governo Conte per un totale per la Basilicata di 26.890 pagamenti, pari a 67,57 milioni di euro erogati per contributi a fondo perduto. Il Bonus riservato alle attività del centro storico di Matera è un sostegno importante in una fase delicata per la città che, dopo il boom che ha caratterizzato il 2019, sta interessando tutte le imprese che operano nella ricettività e nella ristorazione”.
In proposito si registra l’intervento di Ida Riccardo, presidente dell’associazione ODE (Offerta Diffusa Extralberghiera) di Basilicata.
In merito all’annuncio del sottosegretario Liuzzi relativo al bonus Centro storico riservato anche alle attività della città di Matera, ci chiediamo perché i contributi sono stati erogati solo alle strutture dotate di Partita Iva. Noi titolari delle piccole attività ricettive dell’extralberghiero della Basilicata, bed and breakfast, case vacanze ed affittacamere, chiediamo pertanto un incontro con il sottosegretario Mirella Liuzzi.
Riteniamo di dover coinvolgere i decisori pubblici affinché mettano in campo un piano di interventi di carattere economico finalizzati ad arginare almeno in parte le perdite che le strutture ricettive stanno subendo a causa dell’inarrestabile diffondersi del Coronavirus e dei conseguenti divieti fissati dal Governo nazionale e da quello regionale.
Purtroppo, secondo uno studio condotto dalla Oxford Economics e Euromonitor e illustrato dalla Maria Elena Rossi, Direttore Marketing & Promozione di Enit, quest’orrenda contingenza penalizzerà più di ogni altro il comparto turistico ed il suo indotto, e se andrà tuttob ene la vera ripresa è comunque prevista per il 2023.
E’ evidente che una crisi del turismo così prolungata nel tempo impatterà notevolmente sull’economia di tutte le strutture ricettive, sottraendo loro le risorse di sussistenza.
Per questa ragione l’Associazione ODE (Ospitalità Diffusa Extralberghiera) della sede di Matera ha inteso inoltrare questo invito-istanza per un incontro tra Lei, le associazioni ODE e altre associazioni di categoria.
Dai dati ufficiali APT dell’anno 2019 si rileva che noi rappresentiamo il 73% delle strutture ricettive, il 20% dei posti letto, il 20% degli arrivi e il 16% delle presenze nell’intera regione, e nella sola città di Matera il 93% delle strutture ricettive, il 62% dei posti letto, il 46% degli arrivi e il 43% delle presenze.
Delle 1.105 strutture ricettive sulle 1.516 complessive, 775 sono quelle gestite in forma non imprenditoriale, che sono rimaste totalmente escluse dalle agevolazioni del governo nazionale.
Vi è inoltre da aggiungere che la quasi totalità delle predette strutture ricettive non hanno mai beneficiato in passato di alcuna agevolazione né finanziaria e né fiscale (a livello nazionale, regionale né tantomeno comunale) ed oggi si ritrovano a non essere considerate nemmeno alla stessa stregua del “lavoro nero”, inglobato anch’esso nelle agevolazioni governative dall’ultimo decreto.
E’ opportuno in questa nota evidenziare il grande ruolo che hanno avuto e potranno avere queste piccole strutture ricettive per lo sviluppo turistico dell’intera regione, e rimarcare che queste attività danno sostentamento a molte famiglie, e se per alcune rappresentano un’entrata integrativa ( anche se prevalente) del bilancio familiare, per molte altre invece si tratta dell’unico reddito disponibile.
Tanto premesso vorremmo suggerire alcuni interventi di carattere economico che riteniamo indispensabili per affrontare il futuro non solo prossimo ma anche quello remoto della pandemia, con tutte le incognite che esso presenta.
Occorre liquidità per il pagamento dei fitti, finanziamenti, mutui, tasse, utenze varie e questa potrebbe essere considerata per le strutture senza partita IVA, ed in Basilicata sono 775, nella stessa misura e con gli stessi tempi del contributo erogato dal governo per quelle con partita IVA
Occorre un finanziamento per la ripresa. Un finanziamento con una parte a fondo perduto e con la restante somma a 5 anni, a tasso 0, con fidejussione del 100% della Regione, da erogare alle 1.105 strutture (Bed and Breakfast, Case Vacanze ed Affittacamere) in rapporto ai loro posti letto (8.751 sono quelli di riferimento), con un importo di € 2.000,00 a posto letto e comunque sino ad un massimo complessivo di € 30.000,00.
Occorre un rinvio dei pagamenti delle tasse comunali del 2019 al 2021 e l’esenzione totale delle stesse per il biennio 2020-2021.
Quarta ed ultima proposta è quella di dotare le strutture ricettive di voucher da offrire alla propria clientela nelle fasi di promo-commercializzazione dell’offerta, da spendere in attività o in prodotti lucani (ristoranti, artigiani, guide turistiche, ecc.), nel numero e per l’importo che potrebbe essere determinato in rapporto agli “arrivi” turistici del 2019 nelle stesse strutture.
Con l’auspicio che si possa ripartire e che questa crisi possa costituire un trampolino di lancio per l’economia della nostra regione, restiamo in attesa delle sue valutazioni, che ci auguriamo possano essere le più benevoli possibili.
Le chiediamo quanto prima un incontro per individuare obiettivi e strategie e diamo la nostra disponibilità a partecipare a tutte le concertazioni che eventualmente si ritengano necessarie.