Bonus gas, Rutigliano (Articolo Uno): “Bardi comprenda che i lucani non si comprano. Dobbiamo investire su transizione e lotta alla povertà energetiche”. Di seguito la nota integrale.
«Con il bonus gas il Governo del Presidente Bardi preferisce consumare risorse attraverso inutili sussidi a pioggia e di breve durata invece di disegnare ed investire in una strategia capace di garantire vantaggi diffusi e duraturi nel tempo». E’ quanto ha dichiarato Carlo Rutigliano, segretario regionale di Articolo Uno.
«Il rischio concreto è che il bonus gas si aggiunga alla lunga lista di occasioni perse per la nostra regione – ha continuato il segretario – che, in questo scenario e con la significativa disponibilità di risorse a disposizione, avrebbe, invece, la possibilità di dare risposte alle emergenze delle famiglie dovute all’inflazione e al caro bollette e contemporaneamente diventare autonoma dal punto di vista energetico.
Per farlo dobbiamo usare le risorse disponibili per potenziare ed estendere i provvedimenti del governo nazionale che è intervenuto proprio lungo queste due dorsali: lotta alla povertà energetica e transizione.
Sul primo fronte – con il DL Aiuti bis – il governo Draghi ha abbattuto gli oneri di sistema e incrementato il bonus bollette. Sul secondo, invece, ha sveltito le procedure autorizzative e incentivato – con 1. Mld e 200 milioni dei fondi del PNRR – l’istallazione di sistemi di produzione di rinnovabili per le comunità energetiche nei comuni con massimo 5.000 abitanti.
La Regione Basilicata – ha continuato il segretario – deve integrare le misure nazionali per incentivare la realizzazione di comunità energetiche anche nei comuni oltre i 5.000 abitanti (esclusi dagli incentivi nazionali e che in Basilicata sono 24 per oltre 300.000 abitanti). Questo serve ad ampliare la platea dei beneficiari all’intera regione che, così, nell’arco di 4 anni, potrà iniziare ad ottenere energia completamente gratuita per tutto il ciclo di vita degli impianti. Impianti, la cui realizzazione innescherebbe – risultato di politica industriale non secondario – opportunità di lavoro per tecnici, maestranze e per l’intero tessuto di PMI del territorio.
Investire sulla transizione non significa venir meno al sostegno alle famiglie e alla lotta alla povertà energetica. Al contrario, significa farlo in modo più giusto e più equo. Si deve, nell’immediato, potenziare fino al 100% il bonus energia per le famiglie con redditi più bassi. Evitando, come invece ci apprestiamo a fare con la “Flat Gas” di Bardi, di fare parti uguali tra diseguali. Nel lungo periodo, invece, dobbiamo incentivare – per la parte di competenza regionale – quelle comunità energetiche che comprendono per almeno il 10% cittadini in condizioni di difficoltà o quelle che accedono a meccanismi di redistribuzione dell’energia prodotta.
Per altro, quando parliamo di sistemi di produzione di energia rinnovabile non dobbiamo pensare esclusivamente all’installazione di pannelli solari ma anche alle pompe di calore che, appunto, trasformano l’energia elettrica in energia termica. Dobbiamo, insomma, usare le risorse del gas per affrancarci dal gas. E così lo facciamo scaricando a terra economia, ripensando un pezzo di politica industriale della nostra regione, puntando a diventare un modello nazionale, proprio come fu con “Il Computer in ogni casa” per le connessioni digitali.
Vede, Presidente Bardi, – ha concluso Rutigliano rivolgendosi direttamente al Presidente – è sotto gli occhi di tutti che questo suo provvedimento è tanto incompiuto e modesto quanto inutile perché prodotto in maniera frettolosa come contentino da agitare in occasione dell’imminente campagna elettorale. Ma lei forse non lo ha ancora capito: i lucani non sono ingenui. I lucani non si comprano. I lucani, quando arriverà il momento, sapranno restituirle il conto di tutta questa colpevole superficialità.»