Bonus gas, Vincenzo Maida (Centro Studi Jonico Drus): Regione Basilicata anziché chiarire e semplificare continua a pasticciare. Di seguito la nota integrale.
La Giunta regionale di Basilicata ha approvato nei giorni scorsi una delibera, che nelle intenzioni avrebbe dovuto rafforzare il “Bonus Gas” ai residenti in Basilicata..
Leggiamo da un comunicato stampa emanato dai suoi organi di comunicazione: ” Con una delibera la Regione ha definito un disciplinare per l’erogazione del bonus gas a condizioni standardizzate che prevede l’applicazione di tariffe per la componente “materia prima gas” uguali per tutti i beneficiari. Nello specifico, i cittadini aventi diritto che decideranno di aderire al disciplinare beneficeranno dell’annullamento del valore della componente “Cmem” (Costo Medio Efficiente della Materia Prima Gas) del prezzo del gas. Sono previsti due modelli di disciplinare: uno applicabile ai clienti domestici e l’altro ai condomini. I beneficiari già titolari del contributo avranno tempo fino al 31 maggio 2025 per aderire al disciplinare con le società di vendita aderenti al protocollo. A partire da giugno 2025 coloro che non avranno optato per l’adesione alle condizioni del disciplinare non potranno usufruire del bonus. Come già stabilito dalla legge regionale 28/2022 restano invariati i criteri di cumulabilità con altri bonus statali.”
Fin qui nulla da ridire. Il problema sorge nel momento in cui leggiamo la dichiarazione dell’assessore regionale all’ambiente e alla transizione ecologica Laura Mongiello: “Ciascun beneficiario, a partire dall’anno termico 2025-2026, è invitato a conseguire un risparmio sui propri consumi non inferiore al 5% rispetto all’anno precedente”.
Si tratta solo di un invito? Oppure se i possibili beneficiari non dovessero addivenire a tanto, decadranno dal beneficio? Basta un minimo di buon senso per capire che per le famiglie non è programmabile il consumo. Come fanno infatti a sapere se ci saranno condizioni meteo più sfavorevoli, si ammalerà un componente della famiglia e l’ambiente casalingo necessiterà di maggiore riscaldamento, se nascerà un bambino, etc. etc.? E come faranno a monitorare il consumo rispetto all’anno precedente? Staranno sempre con gli occhi puntati sul contatore del gas?
E Bardi non è stato da meno: “Ci poniamo inoltre l’obiettivo di incentivare il risparmio e l’efficienza energetica educando al consumo consapevole.” Che vuol dire? Esiste anche un consumo inconsapevole? Una famiglia accende il riscaldamento se fa freddo, cucina se deve mangiare, usa l’acqua calda se deve farsi la doccia, etc. etc.
E terminiamo su quanto stabilito per i conguagli, in attesa di approfondire l’applicazione della delibera sugli aspetti citati: “L’atto approvato affronta anche la questione dei conguagli “a debito clienti” relativi all’anno termico 2022-2023 nei soli casi in cui il contributo è stato erogato sulla base di un consumo stimato superiore al consumo effettivo. Le società di vendita del gas dovranno effettuare i conguagli entro il 31 agosto 2025. In caso di importi da restituire i clienti potranno chiedere una dilazione in 10 rate senza interessi.” Non si poteva prevenire questo pasticcio, anziché andare ora al recupero di somme che le famiglie avranno difficoltà a pagare con il continuo aumento del carrello della spesa e delle bollette per gli altri consumi domestici?