Boom di Beppe Grillo, analisi critica di Enzo Di Pede (direzione PD Matera). DC su nuovo movimento Cicchetti-Singetta: è fuori tempo massimo

A distanza di tre settimane dal boom del Movimento 5 Stelle che ha interessato anche la città di Matera, Enzo Di Pede, componente direzione cittadina del PD ha inviato una sintesi del suo intervento illustrato durante l’incontro promosso a Matera dalla direzione cittadina del PD.
Data la mancanza di volontà di cambiamento nelle persone, nei contenuti e nel far rispettare le elementari norme dettate dallo statuto del partito, manifestata nella direzione cittadina del Partito Democratico di Matera, da parte sia della segreteria che del Sindaco, per stimolare un dibattito che coinvolga iscritti, simpatizzanti e tutta la società civile invio sintesi del mio intervento tenuto nella direzione cittadina del PD.

In questo ultimo mese è accaduto tutto quello che per anni hanno predicato i sostenitori del grande fratello e della rete liquida. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno aperto la strada ad una forma di democrazia diretta o in tempo reale.
Io penso, che queste tematiche debbano essere affrontate ed approfondite nel prossimo congresso, che spero venga tenuto a breve. E’ da affrontare anche la mancanza di rapporto col vicinato e cioè con la gente, con la cosiddetta società civile.
Oggi soffermiamoci sul risultato che Grillo consegue a Matera 10.591 voti mentre nelle comunali del 2010 erano solo 1.766 e contemporaneamente il PD passa da 14.867 a 8.008 voti.
Insomma se Grillo prende più del 30% dei voti materani criticando la gestione Adduce ci sono dei problemi da risolvere?
Questo voto é il risultato del malessere dei cittadini, delle associazioni culturali e delle forze sociali che giudicano, nel loro insieme, fallimentare il comportamento del PD cittadino la cui responsabilità è inserita direttamente nella gestione della cosa pubblica cittadina. Non aspettiamo l’arrivo del periodo pasquale per fare le nostre pulizie, nel nostro piccolo, liberandoci da ciò che, agli occhi dei nostri concittadini, fa scandalo. Oggi desidero denunciare l’insufficienza di quanto ha fatto la segreteria cittadina che ha gestito la campagna elettorale con poche e tristissime iniziative andate per lo più deserte. Non ha saputo coinvolgere e mobilitare le forze sociali, è venuto meno l’estro e la fantasia, ma, soprattutto è venuta meno ogni credibilità di una classe dirigente senza passione politica e dedizione al “bene comune”. Colpevole di tradimento dei mandati elettorali ed invischiata nella gestione dei propri interessi.
Il nostro guaio è che oggi nessuno è più in grado di distinguere tra il ruolo del PD e quello dell’amministazione Comunale di Matera. Tra chi comanda nel partito locale e chi comanda in municipio!
E questo aggrava assai il giudizio di cui tutto il Pd deve farsi carico!
Le iniquità che il cittadino materano addebita a questa amministrazione è lungo. Ne cito alcune a titolo di esempio.
Il ruolo del Sindaco rispetto al governo dell’Ospedale Madonna delle Grazie, dove la meritocrazia sembra essere stata messa da parte. Su questo nessuna levata di scudi da parte del nostro primo cittadino che, fra l’altro, presiede la conferenza dei sindaci del materano, nessuna efficace presa di posizione da rilanciare da parte del suo pagatissimo Addetto Stampa.
Stesso disinteresse nei confronti degli operai della Ferrosud, costretti a spostare a mano i vagoni ristrutturati mentre il consorzio industriale è in tutt’altre faccende affaccendato, governato nella massima gaudente tranquillità, da un sempiterno commissario.
E i problemi non finiscono qui. C’è il problema dell’antenna collocata “abusivamente” e all’insaputa dell’Amministrazione Comunale, nei pressi di una struttura scolastica nel rione Agna, problema che è impossibile risolvere a quanto pare e che però ha portato migliaia di voti a grillo.
Ci sono i miasmi della discarica de La Martella, che danno il colpo di grazia al già grave disagio e abbandono del borgo, sui quali, dicono, il Sindaco nulla può. A La Martella il M5S è andato alla grande.
E che dire della “partecipazione democratica” condita da gustosi simposi per pochi intimi, allargato ai dipendenti delle soprintendenze ed agli studenti universitari di architettura dell’assessore all’urbanistica.
Tutta questa kermesse, nasconde il degrado nei Sassi, dove gli interventi anche semplici non vengono effettuati, dove esiste l’anarchia assoluta, dove l’arroganza, la prepotenza la fa da padrona. Occupazioni abusive di interi immobili. Dove manca il controllo del territorio, una stazione del comando vigili anche se, pur chiamati fanno finta di nulla, per non avere rogne o per paura.
L’assessore comunale alla cultura parla di industria turistico-culturale, ma se a Porta Pistola non si riesce nemmeno ad aprire un info point, anzi non si riesce ad avere nemmeno il possesso completo del convento di santa lucia ed agata vecchia.
Ma come dicevo la lista è purtroppo lunga. Ciò che è certo e che ciascuno di questi problemi irrisolti ha aggiunto centinaia di voti al bottino di Grillo che perciò ha decuplicato i suoi consensi a Matera.
Finiamola con questi grandi strateghi dell’autolesionismo.
Io non ho paura di confrontarmi! Io la politica la faccio per passione non per interesse!
Apriamo le finestre e facciamo cambiare aria, non perdiamo questa occasione, facendolo esclusivamente per il bene della nostra città che più che mai ora ne ha tanto bisogno.
Enzo Di Pede, componente direzione cittadina del PD.

 

DC: NUOVO MOVIMENTO CICCHETTI-SINGETTA “FUORI TEMPO MASSIMO”

Riportiamo di seguito la dichiarazione di Giuseppe Potenza (DC-Libertas Basilicatsa) sul nuovo movimento promosso dai consiglieri regionali Enrico Mazzeo Cicchetti ed Alessandro Singetta,

Il pur nobile tentativo dei consiglieri regionali Enrico Mazzeo Cicchetti ed Alessandro Singetta, attraverso un ennesimo movimento-partitino locale, di “promuovere il ritorno al primato della politica”, che evidentemente, almeno sinora, gli stessi non hanno “promosso”, mi pare, avvenga fuori tempo massimo. Innanzitutto, non si tiene in alcuna considerazione la “lezione” del voto del 24 e 25 febbraio che, con chiarezza, ha affermato che non c’è più spazio per partitini-movimenti, al punto che dopo decenni di affollamento di sigle si è semplificata la composizione dei gruppi parlamentari. A parte il Movimento Cinque Stelle, di cui si è detto e scritto già tanto, gli elettori (con rarissime eccezioni come il Cd nel Centro sinistra e Fratelli d’Italia nel centrodestra) non sono cascati nel tranello di nuove formazioni politiche, quali “specchietto per le allodole”. Il caso a noi più vicino è quello dei Popolari Uniti usciti dal voto con le “ossa rotte” e con la fine di ogni velleitario sogno autonomistico. Sarebbe da autolesionisti pensare di ripetere quella esperienza elettorale, pur potendo contare su voti-consensi nella città di Potenza che, è bene aprire gli occhi, sono ridotti rispetto alle preferenze ottenute con le regionali 2010, al punto che al massimo possono esprimere un consigliere comunale.

Siamo comunque in attesa di conoscere nel dettaglio idee, programmi, progetti del Movimento Cicchetti-Singetta, anche se la collocazione è già nota, al fianco del Pd, di cui si condivide gran parte della strategia politica e persino una parte della denominazione. A questo punto mi viene spontaneo un interrogativo: dopo aver fatto campagna elettorale per il Pd e non per il Centro Democratico, contenitore autonomo (senza tra l’altro una spiegazione politica plausibile), perché i due consiglieri regionali intendono realizzarsi il proprio partitino? Una domanda che, dopo i ripetuti e numerosi trasformismi (cambi di casacca) avvenuti dall’inizio di questa legislatura regionale, trova fondamento nell’attuale fase che precede la composizione della nuova giunta regionale. Un sospetto che in politica ha un significato preciso e che, a breve, sarà smontato o confermato.

Dunque, il bisogno, la voglia, la necessità di un cambiamento si sono espressi con chiarezza nelle cabine elettorali e non certo per incoraggiare nuovi contenitori politici con vecchi esponenti. Tutt’altro: semplificare il quadro politico oggi è un’esigenza non più esorcizzabile. Spetta ai partiti “tradizionali” innovarsi con i nuovi gruppi dirigenti perché le emergenze di cui si è parlato in campagna elettorale, disoccupazione, servizi sanitari e sociali, sostegno alle famiglie, equità fiscale, lotta alla corruzione, taglio dei privilegi non possono più aspettare.
È fondamentale che si creino le condizioni affinché da subito si faccia una “agenda” nazionale e regionale che nei prossimi mesi affronti in modo trasparente e puntuale alcuni punti, perché non c’è tempo da perdere. E su questa agenda si crei una alleanza tra cittadini, partiti chiamati a dare risposte di governabilità nazionale e locale ed istituzioni.