Una sala gremita dell’hotel San Domenico ha fatto da cornice all’apertura ufficiale della campagna elettorale di Liberi e Uguali a Matera.
Insieme al portavoce regionale di Sinistra Italiana, Giuseppe Dalessandro e al segretario cittadino di Sinistra Italiana, Giuseppe Miolla al tavolo erano presenti Cristiana Coviello, candidata al Senato della Repubblica e Filippo Bubbico candidato alla Camera dei Deputati. Di seguito le interviste rilasciate da Bubbico e Coviello.
Filippo Bubbico, quale modello di sviluppo per il Mezzogiorno propone il nuovo partito anche in vista di Matera 2019? “Matera è un riferimento importante e dà la cifra di come sia possibile trasformare le criticità in straordinarie opportunità. Noi abbiamo il problema di imporle interamente queste opportunità. Il tempo delle polemiche non deve appartenerci. E’ necessario che questa opportunità venga colta nel migliore dei modi possibili. Ci sarà tempo e le sedi opportune per valutare e riflettere sugli eventuali errori compiuti o sulla scarsa capacità di cogliere per intero le straordinarie opportunità che abbiamo di fronte. Ora dobbiamo agire tutti perchè quell’appuntamento venga gestito nel migliore dei modi possibili e perchè al territorio possano arrivare indicazioni positive per rilanciare l’economia, per ridare fiducia agli imprenditori e ai cittadini. Noi apriamo la campagna elettorale a Matera e faremo altri incontri a Potenza e in altri centri della Basilicata. Partiamo da Matera per una serie di contingenze anche di natura logistica ma la priorità dello sviluppo, del lavoro, dell’occupazione è un tema trasversale che riguarda tutta la regione e Matera 2019 è un appuntamento che deve saper coinvolgere l’intero territorio, anche sovra regionale. Peccato che non sia stato fatto un grande lavoro in questo senso ma c’è ancora la possibilità di recuperare i ritardi sin qui accumulati”.
Il tema del welfare e quello dell’occupazione sono quelli più cari a Liberi e Uguali? “Sì, dobbiamo superare la stantia retorica dei cervelli in fuga, dei ragazzi che vanno via, dell’abbandono. Con la retorica e gli appelli non si risolvono i problemi. Bisogna creare le condizioni. Sono convinto che Matera 2019 dia la cifra di quanto sia fecondo sviluppare una visione lunga, perchè Matera 2019 vuol dire essere un riferimento di un territorio molto vasto, assumere una rappresentanza e provare a dimostrare come attraverso gli investimenti culturali si può creare nuova e buona occupazione. La Basilicata, regione dai piccoli numeri, deve provare a mettere in campo grandi idee, collocandosi nello scenario meridionale per la sua capacità di offrire servizi. Finora il lavoro sviluppato sul servizio idrico, sulla capacità di dare risposte a problemi che non hanno saputo o potuto trovare altri territorio, sviluppare una capacità in termini di erogazione di servizi avanzati con competenze accentuate, significa concretamente creare le opportunità per i giovani in fuga, diversamente ricadremmo nella retorica. A Matera e in Basilicata è possibile. Bisogna guardare oltre il cortile di casa e sopratutto sconfiggere la cultura del pollaio, che porta spesso ad animare un confronto per consolidare le reti clientelari o di potere su un terreno perverso e inefficace”.
Cosa pensa del referendum del sindaco di Laurenzana sui migranti, un referendum proposto da un sindaco PD? “Spesso quelle decisioni vengono assunte per rispondere a pulsioni di natura politica ed elettoralistica. Chi amministra ha il diritto-dovere di garantire il coinvolgimento dei cittadini ma ci sono scelte che vanno assunte proprio in ragione del mandato ricevuto dai cittadini, perchè la democrazia diretta non ha dato grandi risultati. Ci sono luoghi nei quali discutere e le modalità appropriate per farlo. Il referendum consultivo è anche un modo per acquisire l’orientamento dei cittadini ma questo orientamento può corrispondere ad una pulsione così momentanea o espressione di un ragionamento, di una riflessione profonda. Penso a Taranto, quando arrivò una nave di migranti mentre era in corso una protesta dei cittadini che non volevano ricevere questi disgraziati. Nel momento in cui protestavano i migranti scesero dalla nave e quando i protestatari videro in faccia persone con i bambini in braccio cambiarono completamente atteggiamento e si realizzò una festa dell’ospitalità. Quindi occorre capire se far prevalere il sentimento dell’accoglienza o della protesta e per farlo è necessario discutere, riflettere, la propaganda non ci aiuta”.
Cristiana Coviello, con quale spirito si approccia a questa candidatura: “C’è molta emozione oggi perchè è la prima uscita, il mio battesimo. Sono carica di entusiasmo. Sono molto legata al Materano per questioni familiari anche se sono di Potenza.
Perchè votare Liberi e Uguali? “Io avrei votato Liberi e Uguali prima di iniziare questo percorso perchè in questo momento può rappresentare la casa di tanti che si sentono non rappresentati, che si sono sentiti lontani dalla politica, che hanno sentito la politica non interessarsi delle proprie cose. Io intendo parlare alla gente e ascoltare la gente. Grasso parlava di dare voce ed è questo il mio slogan, dare voce. Nel mio impegno ho provato a dare voce agli ultimi, a chi probabilmente voce non ne ha nelle stanze dei bottoni. Vorrei provare a portare i loro interessi, quelli delle donne. Questa regione ha un problema enorme rispetto ai salari, al lavoro, alle dimissioni e non solo per i diritti delle donne. Sono convinta che attraverso le donne questa regione può avere una marcia in più, un riscatto. E penso ai giovani, alla sanità, alla salute, all’ambiente per ritornare alla pancia della gente, ai bisogni reali della gente, al di là degli interessi di altro tipo. Vorrei che le persone votassero Liberi e Uguali perchè crediamo di poter rappresentare i loro bisogni”.
La fotogallery della presentazione ufficiale dei candidati di Liberi e Uguali a Matera (foto www.SassiLive.it)
Michele Capolupo
Al di la delle dichiarazioni di voto, è molto più bello abbracciare i nostri nel nostro territorio, piuttosto che leggere, per esempio, dell’ex ministra e attuale sottosegretaria Maria Elena Boschi, non candidabile nel suo feudo aretino ma al Sud, come se qui siamo tutti ebeti. E mentre qui si parla di problemi, di futuro e di programmi, lì il problema e trovare circoscrizioni sicure per la fatina turchese di Renzie.