“Ridurre i danni alle colture agricole, contenere la popolazione del cinghiale, l’allarme sociale e limitare i sinistri stradali, utilizzando gli oltre 3500 cacciatori formati al selecontrollo, di cui 700 abilitati recentemente dalla Regione Basilicata. Con gli operatori formati e il piano approvato, raccomandiamo a tutti gli ambiti di caccia regionali di iniziare immediatamente con le attività di caccia di selezione.
Il piano di prelievo selettivo per i cinghiali anno 2019 e il disciplinare per la caccia di selezione sono stati, infatti, approvati dalla Giunta Regionale, dopo aver ottenuto il parere favorevole di Ispra sugli obiettivi di riduzione degli incidenti stradali e dei danni all’agricoltura prodotti dall’eccessiva presenza degli animali nelle aree critiche della Basilicata.”
Lo rende noto l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia.
“Le attività previste nel piano di prelievo selettivo della specie cinghiale – prosegue Luca Braia – devono essere svolte da personale appositamente formato e munito di abilitazione, il piano consente il prelievo selettivo in periodi diversi dal calendario venatorio e in aggiunta. Infatti, si interviene sulle aree vocate e su quelle non vocate, realizzando il piano selettivo nel periodo che va dal primo marzo al 31 dicembre 2019, tutti i giorni della settimana ad eccezione di martedì e venerdì.
Le modalità di prelievo autorizzate sono l’abbattimento da appostamento fisso e l’abbattimento con metodo della girata, con cane limiere abilitato tramite prove ENCI. Ad oggi abbiamo abilitato circa 100 cani limiere e altre prove cinofile sono previste nelle prossime settimane.
Nei 5 ambiti territoriali di caccia, tre nella provincia di Potenza e due nella provincia di Matera vi è una suddivisione in 317 zone di caccia al cinghiale, con 373 squadre di cacciatori. Sono circa 6200 gli abbattimenti (dato ancora provvisorio) della stagione venatoria 2018/2019, mentre per il prelievo autorizzato nell’anno 2018 sono 480 gli esemplari abbattuti, sui 2500 autorizzati da ISPRA.
Nell’ambito della caccia di selezione, che deve essere effettuata esclusivamente dai cacciatori abilitati all’esercizio del prelievo del cinghiale, i soggetti sono inseriti negli elenchi degli AA.TT.CC. poi trasmessi alla Regione per confluire in un albo regionale.
Il protocollo con l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata per abbattere i costi del controllo della trichina che sono a totale carico della regione Basilicata, è stato prorogato fino al 30 agosto 2020, sia in attività venatoria che in attività di prelievo controllato, caccia di selezione.
Sono messi in campo tutti gli strumenti previsti dalla norma per il contenimento dei cinghiali. Occorre oggi un atto di corresponsabilità da parte dei cacciatori, degli AA.TT.CC. e di tutti gli attori coinvolti nelle attività di controllo e di prelievo, in modo da continuare una sinergia che mette insieme le esigenze del mondo venatorio e della pratica sportiva da una parte e le necessità produttive del mondo agricolo oltre che il bisogno della Regione Basilicata di poter utilizzare per il monitoraggio gli stessi cacciatori e selecontrollori.
Continueremo inoltre – conclude Braia – a sostenere le iniziative per l’attivazione della filiera per la trasformazione della carne di cinghiale al fine di favorire anche la possibilità di fare economia alle comunità interessate.”