Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia: “Candidature uninominale 5stelle: Uno vale uno ma c’è sempre qualcuno che vale di più”. Di seguito la nota integrale.
Uno vale uno ma c’è sempre qualcuno che vale di più. Apprendiamo con piacere della candidatura del patron del Potenza, Caiata. Dopo la farsa delle parlamentarie, che, a detta degli stessi attivisti, si sono rivelate come qualsiasi candidatura imposta dalle segreterie di partito, il Movimento 5 stelle sprofonda sempre più, cedendo nelle ‘tradizionalissime’ candidature vips per i collegi uninominali.
Ferma restando la legittimità della candidatura di chicchessia, è ovvio che, ad esempio, quella dell’imprenditore Caiata nel collegio potentino, ma tante altre se ne potrebbero menzionare, riporta nell’alveo del partitismo, tanto aborrito da Grillo, il Movimento che avrebbe dovuto essere contraddistinto dallo slogan ‘uno vale uno’.
È evidente che uno non vale uno se le candidature dell’uninominale non sono state scelte dagli attivisti e sottoposte alle parlamentarie. È evidente che il Movimento 5 stelle ha perso la sua millantata caratteristica: essere un movimento di attivisti. Nella sezione dedicata alle candidature dei siti del Movimento si legge: “nel Movimento 5 Stelle, fatta salva la necessità di completare le liste con i numeri minimi previsti dalla legge, la candidatura è la conseguenza del precedente lavoro da attivista sul territorio e avviene al servizio del gruppo di attivisti in qualità di loro portavoce, derivando dunque dalla stima delle persone con cui si è lavorato nel tempo”.
Non ci pare che ci siano stati problemi nei numeri, visto la tanta sbandierata adesione, né ci sembra di aver visto Paragone o Caiata fare in questi anni banchetti o volantinaggio.
Ma va benissimo così. Il Movimento 5 stelle si conferma null’altro che un brand creato ad arte e come qualsiasi brand ha necessità di testimonial. E a noi va bene così perché d’ora innanzi, nessuno potrà affermare che il Movimento 5 stelle è diverso dai partiti che tanto ha criticato, con nomine calate dall’altro e la scarsa considerazione degli iscritti nelle questioni importanti.
Niente più lezioni di democrazia. Finalmente.