Giuseppe Canterino (Fratelli d’Italia Garaguso): “L’asta sui beni immobili del Comune di Garaguso sarà modificata, ennesima figuraccia”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“Errare è umano, perseverare è diabolico”. Dopo la bocciatura sui fondi pubblici pro cultura e turismo (contro cui pare sia stato fatto ricorso), l’amministrazione guidata dal sindaco Auletta rimedia un’altra brutta figura. La sezione cittadina di Fratelli d’italia, invece, vince un’altra battaglia.
Con un comunicato stampa di inizio luglio u.s. anticipavamo le nostre perplessità circa la regolarità dell’asta pubblica per la vendita dei beni immobili di proprietà comunale, che si terrà il prossimo 5 settembre. Sicuri di quanto dedotto, e in seguito alle preoccupanti segnalazioni pervenuteci da numerosi cittadini, ne abbiamo chiesto subito l’annullamento mediante una missiva.
Dall’analisi dei documenti riportati nell’avviso di vendita e – in particolare – dall’elenco dei lotti selezionati, era evidente la volontà di alienare numerose particelle su cui sussiste una servitù pubblica di passaggio, insieme ad altre su cui il pubblico generale interesse non è venuto meno.
Tra le prime, il caso più emblematico è rappresentato dalla part. 117 del foglio 18, che si configura come unica strada pubblica in grado di offrire accesso alle proprietà immobiliari presenti in tale zona della Contrada Parata. Sorte simile per un’altra decina di particelle dello stesso foglio.
Non ci era dato capire, inoltre, come mai fossero state messe in liquidazione anche alcune aree di pubblica utilità che risultano presidio di opere realizzate con fondi pubblici. È il caso – a titolo esemplificativo, ma non esaustivo – delle partt. 340, 342 e 365 del foglio 32, riguardanti la zona della c.d. “Cappella” del paese.
Non mancavano, infine, fattispecie che non avrebbero permesso l’alienazione di ulteriori particelle a prescindere dal loro utilizzo. Di tutte quelle presenti nell’elenco lotti, ad ogni modo, abbiamo invitato l’amministrazione comunale a rivederne il classamento e l’importo stabilito come base d’asta.
L’ente ci ha dato ragione, ammettendo – implicitamente – di aver compiuto un errore di dimensioni macroscopiche: giunta, maggioranza consiliare e ufficio tecnico hanno posto scarsa attenzione nei confronti dei documenti sottoposti al loro vaglio, rischiando di mettere in serie difficoltà i cittadini locali, i potenziali acquirenti e la stessa amministrazione comunale.
Come al solito restiamo in buona fede e non vogliamo pensare che l’errore in questione sia il frutto di un artifizio studiato “a tavolino” per dimostrare di poter far cassa. L’elenco dei lotti in vendita era presente come allegato in tre diversi provvedimenti amministrativi. Strano, infatti, è che ad accorgerci dell’inconveniente siamo stati noi “dall’esterno”, e non i tre soggetti summenzionati, “dall’interno”.
Grazie al nostro impegno – e al supporto della minoranza – possiamo sostenere, quindi, di aver prevenuto il verificarsi di eventuali circostanze spregevoli o dispendiose (sia per il pubblico, che per il privato), e di aver fatto sì che il provvedimento venga riportato in discussione nel prossimo Consiglio comunale (10 agosto p.v.).
Sulla base di questi assunti, e in seguito ad una gestione politico-amministrativa basata su quattro anni e passa di fallimenti, non possiamo tuttavia esimerci dal chiedere a gran voce le dimissioni di un sindaco e di una maggioranza evidentemente incompetenti.