La manifestazione di popolo davanti all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera di sabato scorso ha avuto il merito di svelare in tutta la sua nitidezza le enormi criticità della sanità lucana. In provincia di Matera lo standard delle prestazioni è sotto i livelli minimi previsti dal sistema sanitario nazionale ed il Crob di Rionero, solo per citare le due ultime vicende salite agli onori della cronaca, è praticamente senza guida. Non è più garantito dunque il diritto alla salute dei cittadini”.
E’ quanto dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
La manifestazione promossa dai tre segretari confederali provinciali delle principali sigle sindacali Nicoletti, Bollettino e Di Cuia dal titolo: “Una Catena Umana – contro il degrado della sanità materana” ha lanciato un grido di allarme circa la grave situazione che vive la sanità lucana con particolare gravità nella Provincia di Matera. E’ stata un’occasione importante e di popolo per rappresentare al Presidente Bardi la preoccupazione che i cittadini stanno vivendo.
Sono emblematici i dati presentati alcuni circa l’assenza di personale che dimostra la precarietà in cui versa la sanità nella Provincia di Matera (-714 unità lavorative su un organico previsto di 2600 unità).
Questa situazione costringe i cittadini a rivolgersi sempre più ad altre strutture sanitarie fuori regione mentre si allungano le liste di attesa. Si naviga a vista, senza la bussola di un piano sanitario regionale di cui non si ha più notizia, e con vertici aziendali che quando non assenti hanno dimostrato di non essere all’altezza della situazione. Eppure il post pandemia grazie all’impegno del ministro Speranza, a differenza dei costanti tagli degli anni passati, consegna nuovi investimenti nella sanità con il Pnrr ed un aumento di circa l’8% del Fondo Sanitario Nazionale che, a cascata, determina un aumento del budget anche per la Basilicata.
Solo alcuni giorni fa chiedevo, inutilmente, all’assessore Fanelli un sussulto capace di scongiurare il blocco delle prestazioni del settore del privato accreditato e delle numerosissime prestazioni specialistiche già prenotate.
In ultimo la sconcertante notizia riguardante il Crob di Rionero, presidio di eccellenza nelle cure oncologiche, che vive l’ennesima criticità con le sopraggiunte dimissioni del suo Direttore scientifico, dott. Sgambato: un ulteriore vuoto direzionale che danneggia la struttura tutta, ma soprattutto la qualità dei servizi al cittadino.
I “vedremo” ed i “faremo” di Bardi e Fanelli ed i loro inutili richiami al passato non sono più sufficienti a calmare gli animi. Dopo oltre tre anni e mezzo di governo di centrodestra le chiacchiere stanno a zero, lo stesso livello della pazienza dei lucani”.