Il governatore lucano Marcello Pittella risponde al sindaco di Sarconi Cesare Marte, che attraverso una nota inviata agli organi di stampa aveva sottolineato l’esclusione della Val d’Agri dalle video-cartoline confezionate per promuovere la Basilicata durante lo show di Capodanno L’Anno che verrà, trasmesso quest’anno da Potenza e finanziato dalla Regione Basilicata per promuovere Matera 2019. Di seguito la risposta di Marcello Pittella e la nota inviata anche da Domenico Totaro, Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, in cui si chiede perchè è stato perché il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano è stato escluso dalla trasmissione Rai “L’anno che verrà”.
Pittella risponde al sindaco di Sarconi.
Caro sindaco,
La Val d’Agri esiste. Con tutte le sue ricchezze e straordinarie potenzialità, a partire dalle persone passando per l’agricoltura di qualità e il turismo religioso arrivando all’archeologia. La Val d’Agri esiste come vado dicendo da tempo e come ho sostenuto con forza e in solitudine in occasione di vicende da te richiamate che tendevano a screditare il territorio e chi lo abita.
Ho apprezzato pertanto, oltre al tono propositivo della lettera al mio indirizzo pubblicata sui giornali, la consapevolezza da te mostrata delle ricchezze della tua e nostra Valle e il richiamo alla necessità di un racconto positivo delle sue eccellenze, per evitare che spesso le criticità, le ansie, le paure e anche i problemi vengano, come accade spesso, eccessivamente enfatizzate o strumentalizzate, con il solo risultato di veicolare una immagine che non corrisponde alla realtà. Quella che tu hai descritto in questa occasione e che io condivido.
Per questo ti ringrazio, per la lucidità con la quale, da amministratore, hai voluto ricordare che la Val d’Agri non solo esiste ma è altro dal solo petrolio e colgo l’occasione per pregarti di ricordalo sempre ed in ogni occasione utile. Sarebbe cosa buona e giusta, oltre che responsabilità di uomini di governo come noi.
Mi consentirai una precisione doverosa, per stare alla responsabilità che noi tutti dobbiamo avere nel trasferire le corrette informazioni ai nostri cittadini: i proventi delle royalties nulla hanno a che fare con “L’anno che verrà” e con la convenzione Rai. Quel tesoretto che tu ben sai come viene amministrato anche nei comuni della Valle andrebbe messo a valore, meglio di come ahimè abbiamo fatto in passato.
Ed infine, la scelta delle cartoline andate in onda durante la trasmissione é stata fatta, mesi fa, sulla base di contingenze ed elementi che in quel momento meritavano attenzione. Ricorderai, solo per citarne una, che Aliano concorreva per il titolo di Capitale italiana della cultura. Tuttavia, “l’anno che verrà” sarà ospitato dalla Basilicata fino al 2019 ed il territorio regionale sarà tenuto tutta in considerazione nella sua straordinaria bellezza, eterogeneità ed unità.
Caro sindaco, ho avvertito, con queste poche mie, la necessità di rispondere alla tua bella e puntuale lettera, perché sono sicuro che lo scambio di opinioni leale e costruttivo al quale mi hai chiamato sarà il faro di qui in avanti.
Buon lavoro e buon anno
Marcello Pittella
Vittorio Prinzi, presidente Associazione Bene Comune Viggiano: “Piu’ che di uno spettacolo la val d’agri ha bisogno di progetti culturali e di turismo culturale”. Di seguito la nota integrale.
Non sono per nulla appassionato alla proposta del sindaco di Sarconi Marte rivolta al Presidente Pittella di inserire una località della Val d’Agri tra le prossime “tappe” dell’evento “L’anno che verrà” (il Capodanno con la diretta Rai). E credo che la risposta del Presidente Pittella pubblicata oggi sia in buona parte condivisibile. La Val d’Agri oggi più che di una trasmissione televisiva, senza per questo sminuire i benefici di promozione non solo turistica dell’evento Rai, ha bisogno di ben altro. E per restare agli eventi credo che un bell’esempio ci venga dall’iniziativa che sarà presentata martedì 10 gennaio prossimo a Roma, con il Sistema dei Musei e dei Beni Culturali di Aliano, Castronuovo Sant’Andrea , Moliterno e Montemurro, raccolti sotto l’acronimo ACAMM. Più volte, in tanti, abbiamo ripetuto che la cultura è una risorsa al pari del petrolio, perché – come è convinto lo stesso Presidente Pittella – di cultura si mangia e si lavora. E allora, dopo il chiarimento che almeno per questa volta (L’anno che verrà) la Regione non ha attinto alle royalties, riprendiamo i buoni propositi e realizziamoli nell’anno che è venuto per una gestione comprensoriale delle attività culturali da finanziare attraverso le royalties. Per la migliore riuscita del progetto è pregiudiziale innanzitutto che il compito di definire progetti e programmi sui quali investire attingendo dalle royalties sia consegnato nelle mani di associazioni culturali, di impegno civile e di volontariato per evitare il rischio dell’ennesimo cartellone di eventi calato dall’alto. Oltre a mettere insieme le energie migliori di cui disponiamo nei 35 Comuni che attingono al P.O. Val d’Agri sono necessari altri due passaggi: superare la polverizzazione dei contributi in buona parte destinati ad azioni slegate tra loro e fuori da ogni logica di sistema di rete territoriale che non portano benefici all’economia e all’occupazione locale; valorizzare il turismo culturale e con esso l’intero patrimonio di beni artistici, monumentali, storici ed anche ambientali ricadenti nel Parco Nazionale Val d’Agri. Anche per questo va sostenuta la proposta di creare una fondazione di partecipazione per la valorizzazione del patrimonio storico culturale del territorio. Vorrei ricordare che in occasione della recente presentazione del volume “Pergamene della chiesa matrice dei SS. Pietro e Paolo di Viggiano. Regesti”, a cura di Donatella Gerardi, è stato rilanciato un percorso di ricerca sul profilo storico delle istituzioni ecclesiastiche in Basilicata e a Viggiano che si coniuga con gli itinerari della religiosità popolare, in forte sintonia con i programmi di Matera 2019. Il Santuario della Madonna Nera a Viggiano è sicuramente motivo di attrazione non solo per i pellegrini e i cristiani in quanto il turismo religioso non riguarda soltanto mete di pellegrinaggio e percorsi di fede, ma richiama anche turisti che vogliono viaggiare per motivi culturali e che scelgono località con più attrazioni. Le motivazioni per intraprendere un viaggio verso un luogo spirituale di fatti sono varie e strettamente collegate alle condizione soggettive del “turista” o del pellegrino: ricerca di emozioni forti, sensazione di appartenenza ideologica, desiderio di stare insieme, intenzione di incontrare un leader religioso carismatico, atto di fede o penitenza. Accanto alle motivazioni spirituali i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. Ma il richiamo delle testimonianze culturali, spesso connesse agli interessi religiosi, emerge anche come attrattiva e motivazione di scelta. Purtroppo, a pesare negativamente su ogni iniziativa del genere è la situazione dei collegamenti di viabilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture in generale. Basti pensare che i tempi di percorrenza tra la Val d’Agri e Matera sono di almeno 2 ore e 15 minuti per circa 130 km di distanza. Se vogliamo diffondere sul territorio i benefici dell’affluenza turistica di cui sta godendo Matera, le infrastrutture viarie e i collegamenti pubblici sono un elemento essenziale per costruire itinerari culturali ed ambientali dalla Capitale europea della Cultura al Parco Nazionale Val d’Agri attraverso il nostro patrimonio artistico-religioso monumentale ed archeologico. Per questa ragione l’Associazione si rivolge al Presidente Pittella e all’assessore alle Infrastrutture Benedetto perché tra le priorità da affrontare in tema di mobilità da e per la Basilicata individui anche progetti per la Val d’Agri con un cronoprogramma per quanto è possibile fare a breve, media e lunga scadenza, attingendo alle royalties del petrolio. I riferimenti sono principalmente al collegamento veloce in galleria con il Vallo di Diano (Paterno-scalo Padula)alla messa in sicurezza della SS598 che continua a segnalare forti criticità per numero di incidenti stradali e contestualmente al completamento della Brienza-Tito. L’obiettivo è di favorire la diffusione della cultura attraverso il miglioramento della mobilità delle persone e delle idee.
Domenico Totaro, Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano: “Perché il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano è stato escluso dalla trasmissione Rai “L’anno che verrà”?
“Scegliere eventi a diffusione nazionale, come la trasmissione ‘L’anno che verrà’, per promuovere le risorse della nostra regione, è una strategia di comunicazione che condivido e plaudo. Sono d’accordo, altresì, sulla scelta di ambientare l’edizione 2016 nella bella Piazza Prefettura del Capoluogo regionale, luogo che ci rappresenta in quanto sede delle istituzioni lucane, come sulla proposta di rendere itinerante lo spettacolo fino al 2019, anno in cui la Città dei Sassi verrà decretata Capitale Europea della Cultura. Sentir parlare della Basilicata e delle sue eccellenze su un canale storico come quello di Rai Uno, è cosa che a qualsiasi lucano, a prescindere dal suo incarico professionale o istituzionale, fa bene al cuore e inorgoglisce”. E’ quanto afferma il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Domenico Totaro, il quale aggiunge, “sento di esprimere qualche perplessità solo su alcune delle scelte relative alla trasmissione. Con disappunto non ho sentito citare tutte le nostre meravigliose Aree Naturali, di grande bellezza e attrattività. Ed in particolare, non ho visto alcun video promozionale sulle ricche risorse che rendono estremamente interessante il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Il Sirino, il Volturino e Pierfaone, la Faggeta di Moliterno e l’Abetina di Laurenzana, la Madonna di Viggiano, Grumento Nova e il Parco Archeologico, luoghi di rara bellezza e di interesse comunitario; i rinomati prodotti tipici della Val d’Agri – Canestrato di Moliterno, Fagioli di Sarconi, Vino ‘Terre dell’Alta Val d’Agri’-, il fascino dei borghi e dei monumenti in essi contenuti, meritavano senz’altro un’attenzione particolare. Penso vivamente, inoltre, che eventi del genere sono un’ottima occasione per contrastare quella informazione negativa che, in alcune delle campagne di comunicazione degli anni passati, hanno letteralmente massacrato un’area che, nonostante siano tante le difficoltà, preserva come in uno scrigno emergenzenaturalistiche, culturali, storiche, archeologiche, architettoniche da far conoscere e visitare”, ha concluso Totaro.