Il consigliere regionale Francesco Mollica non si rassegna alla decisione di far svolgere l’evento Rai “L’Anno che verrà” del 31 dicembre 2018 per festeggiare l’arrivo del 2019 a Matera, capitale europea della cultura 2019. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Capodanno Rai, Mollica: “La dignità di un territorio non può essere svenduta!”
I tanti cittadini del Vulture-Melfese, che sono stati presi in giro, meritano che qualcuno gli chieda scusa e che qualcuno continui a difendere la dignità di cui siamo portatori da diversi millenni, a differenza di tanti altri che si ergono in cattedra solo perché rivestono un ruolo.
È quanto dichiara il consigliere regionale Francesco Mollica, dopo la relazione dell’assessore Franconi in consiglio regionale sulla decisione di fare il capodanno Rai a Matera e non più a Venosa.
Il vero problema – dice Mollica rivolgendosi alla Franconi – che non possiamo pensare che un territorio possa essere sbeffeggiato, preso in giro, sottovalutato, non tenuto nella debita considerazione.
Bisognerebbe fare un’analisi per verificare quali finanziamenti, al di là del capodanno Rai, sono ricaduti sull’intero territorio ein che modo ripartiti e divisi e il Vulture Alto Bradano ne è la Cenerentola.
“Si potrà notare che il territorio del Vulture-Alto Bradano è quello più bistrattato, non perché quell’area non abbia una valenza ambientale, archeologica, culturale ma perché è evidente che si volesse portare su altri territori quei tipi di finanziamenti. Precisa Mollica ricordando all’Assessore le diverse sollecitazioni che sono state fatte in precedenza.
“Una l’11 e l’altra il 28 di settembre, proprio dove le veniva evidenziato la presenza di un documento ufficiale del Consiglio regionale, organo sovrano e che lei ha disatteso in maniera spudorata. Invece – a parere del consigliere – avrebbe potuto, considerata la diversa posizione presa dalla Rai, far mancare alla stessa il contributo regionale.
Noi stiamo pagando – continua – anche ciò che non dobbiamo pagare: mezzi, persone, tecnici, autorizzazioni sia di collaudo del palco, sia autorizzazioni per la sicurezza; perché la Rai il 19 ne dovrà costruire uno identico a quello già esistente, cambiandone praticamente solo la scenografia.
Sono stati disattesi una serie di accordi tra la regione Basilicata e RAI Com – sottolinea – cosa grave, anzi gravissima che richiedeva una presa di posizione forte da parte degli organi di Governo regionale.
Non mi si venga ad accusare di essere un campanilista. Mai in 20 anni, di attività politica, sia nella posizione di consigliere semplice, sia nella posizione di Presidente di Commissione, piuttosto che nel ruolo di Assessore regionale, e da ultimo come Presidente del consiglio regionale, posso affermare di non aver mai agito in maniera “partigiana”ma ho pensato sempre alla Basilicata come un unicum da difendere e tutelare.
Una simile decisione – a parere di Mollica – nasconderebbe cose strane senza escludere nessuno. Matera sarà costellata nel 2019 da una serie di eventi infiniti ai quali si va ad aggiungere nuovamente il capodanno Rai, un evento questo che avrebbe dovuto ricadere in più siti del territorio regionale, questo era il programma, questo l’accordo, valorizzare anche gli altri territori.
Venosa, nella fattispecie, non è seconda a nessuno. Basta citare le catacombe ebraiche, uniche nel mondo, l’Incompiuta, unica nel mondo ma in generale la suaè la storia, di una città che all’epoca dei romani contava 300mila abitanti che governava attraverso una sede consolare l’intera Apulia.
L’intera Basilicata è ricca di storia e cultura e questa sarebbe stata, anzi doveva essere l’occasione per farla conoscere nel mondo.
In ultimo Mollica fa presente che Venosa non si accontenterà di palliativi come la presenza della trasmissione rai sereno Variabile, finestra non disprezzabile ma certamente non valida a sostituire un evento di altra proporzione. La comunità di Venosa ha una dignità da difendere e che difenderà come il popolo lucano sa fare, quel territorio merita rispetto al pari di tutti gli altri
E allora se, chi governa, non riesce a mantenere una Regione anche sotto l’aspetto delle spinte campanilistiche, sarebbe stato doveroso e dignitoso dimettersi.
Pubblicamente dovreste cospargervi la testa di cenere e chiedere scusa ad un’intera Comunità.
Io non voterò – conclude Mollica – alcun atto di bilancio che contenga poste finanziarie sul capodanno Rai.
Basta campanilismi. L’evento si farà sempre nella CITTÀ di Matera dove è nato e da lì si faranno filmati in mondovisione che pubblicizzeranno TUTTA LA REGIONE.
Hanno rotto con questo capodanno! Fatelo di nuovo a Courmayeur, così finisce la storia!
Mollica dimentica che il 17 ottobre 2014 il Ministro Franceschini proclamava la designazione di Matera Capitale Europea della cultura per il 2019. Matera, non la Basilicata.
Proprio a seguito di tale designazione la Regione concluse l’accordo di fare da Matera la trasmissione del capodanno per un quinquennio nella città di Matera e da lì promuovere l’intero territorio regionale, come in effetti accadde per il primo anno.
Successivamente per volontà politica regionale fu aggiunto Basilicata a Matera 2019, con il dichiarato obiettivo di dare modo all’intera regione di sfruttare la designazione di Matera. Approfittando della nuova denominazione della Fondazione sempre i politici cambiarono l’accordo con la RAI facendo diventare itinerante l’evento annuale, così si è svolto a Potenza e a Maratea. Ora, all’apertura dell’anno 2019 anno in cui Matera sarà Capitale Europea della cultura, la Regione aveva designato Venosa. La Rai ha fatto sapere che sarebbe un controsenso, e Mollica dice che Venosa dovrebbe comunque essere la città da cui fare la trasmissione l’anno che verrà.
Senza nulla togliere a Venosa e non per campanilismo, perchè Mollica insiste (e pare ci sia riuscito) considerato che Venosa potrebbe essere sede per il 2020? Perchè alimenta ancora questo stupido campanilismo politico? La stessa RAI fa sapere che si creerebbe confusione per gli oltre 10milioni di telespettatori. Faremmo veramente una figura da terzo mondo. Festeggiare una città da un’altro luogo, solo per un obiettivo esclusivamente politico ed elettorale. Cit. Web