In una lettera indirizzata oggi all’Amministratore delegato di Rai Com, Gianpaolo Tagliavia, la vice presidente della Regione Basilicata, Flavia Franconi, ha preso atto della volontà dei vertici della televisione di Stato di trasmettere da Matera l’evento “L’anno che verrà” per il Capodanno 2019, motivata tra l’altro dal contestuale avvio delle manifestazioni legate al ruolo di Capitale della Cultura Europea, con la presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
La Franconi ha tenuto però a ribadire il forte convincimento della Regione Basilicata “circa l’idoneità della Città di Venosa, patria di Orazio, terra ricca di tradizioni e cultura a ospitare l’evento in questione il prossimo anno”, anche alla luce della visita sopralluogo effettuata nei mesi scorsi e dell’impegno della Rai a dar corso a nuove verifiche tecniche, entro i primi giorni del prossimo mese di gennaio 2019.
“Malgrado le nostre riserve – ha scritto infatti la vice presidente Franconi – non possiamo che accogliere la proposta che l’evento del Capodanno 2019 si tenga nella città di Matera, contestualmente all’impegno della Rai a realizzare il Capodanno 2019/2020 nella città di Venosa. A tal proposito – ha aggiunto – la Regione assicura sin d’ora tutta la propria disponibilità ed il proprio impegno affinché possano determinarsi le condizioni perché ciò accada, nella certezza che sapremo individuare quanto necessario a tal fine”.
Dopo aver evidenziato che la proposta di organizzare il Capodanno 2019 nella Città di Matera è stata condivisa, per le vie brevi, anche con il sindaco della Città, Raffaello De Ruggieri, la vice presidente Franconi ha confermato infine la disponibilità della Regione ad un prolungamento della convenzione in scadenza nel 2020 per almeno due ulteriori annualità 2020/2021 e 2021/2022, al fine di continuare a promuovere attraverso il Capodanno trasmesso sulle reti Rai altre aree della Basilicata, a partire dal Metapontino.
Arturo Raffaele Covella, consigliere comunale di Venosa Pensa. Una vera ingiustizia”. Di seguito la nota integrale.
“La decisione della Rai di spostare l’evento di Capodanno “L’Anno che Verrà” nella città di Matera è una vera ingiustizia che risponde a logiche politiche aberranti. I cittadini di Venosa e di tutto il Vulture ancora una volta vengono penalizzati da una classe politica incapace di mantenere le promesse”. Lo afferma Arturo Raffaele Covella. consigliere comunale di “enosa Pensa”.
“Da mesi si conosceva l’esito finale di questa pantomima. La decisione di spostare tutto a Matera e di penalizzare ancora una volta Venosa era nota a tutti. Ancora una volta, infatti, la politica di campanile aveva deciso che Venosa doveva essere emarginata e ha lavorato a discapito del nostro territorio. Ancora una volta, qualcuno ha remato contro per tenere nascoste le grandi di questo territorio e mortificare il Vulture intero. Ma mentre questi soggetti operavano in questo modo, altri tacevano o mettevano in scena ridicole azioni politiche che a nulla hanno condotto.
Insomma per mesi abbiamo assistito alla messa in scena di un teatrino squallido da parte della politica locale e regionale. Il tentativo disperato di salvare la faccia da parte di amministratori locali e consiglieri regionali che però sapevano benissimo come sarebbe andata a finire. Era stato infatti lo stesso Pittella, mesi fa, ad annunciare l’epilogo di questa brutta storia.
I venosini hanno tutto il diritto di essere indignati e arrabbiati e di considerare con attenzione quanto è stato fatto, valutando le diffuse responsabilità di chi ha combinato tutto questo pasticcio e di chi ha assistito in silenzio all’ennesimo scippo per questo nostro territorio.
E’ tempo di meditare su quanto accaduto e di fare le dovute considerazioni perché le elezioni regionali sono alle porte e Venosa e il Vulture non possono essere solamente terra di conquista e di saccheggio di voti da parte di chi non si preoccupa di tutelare gli interessi di questo territorio.
Dopo il Capodanno aspettiamoci altre spiacevoli sorprese perché la logica che guida certa politica è sempre la stessa e a essere penalizzati sono sempre gli stessi soggetti e gli stessi territorio.
Resta un dato ineludibile, la Giunta Gammone dopo questa decisione ha dimostrato di non contare nulla nello scacchiere regionale e di non aver nessun potere all’interno del Partito Democratico dove prevalgono altre logiche e vengono portati avanti gli interessi di altri comuni. Ma le responsabilità questa volta sono diffuse e riguardano tutti i politici locali che o hanno taciuto per mesi o hanno fatto finta di interessarsi della questione ma senza alcuna convinzione”.