La vicenda legata al Capodanno Rai 2020 assegnato a Potenza ha ispirato alcune riflessioni del materano Pasquale Stano sull’egemonia politica che il capoluogo di regione esercita da sempre sul territorio lucano. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Pasquale Stano: “Riflessioni di un cittadino che la politica non la fa, ma la subisce”.
Facciamo così usiamo un po’ di spartonza che piace tanto al politico potentino, Pescara, Reggio di Calabria con l’Aquila e Catanzaro condividono gli uffici e le sedi regionali, Cosenza è la sede principale dell’università della Calabria e della Rai regionale in confronto a Catanzaro, facciamo così anche in Basilicata. Agiamo per meriti e non per grazia divina. ”Potenza carta assorbente”, ”Potenza sposta le cose”, ”Potenza capoluogo di se stesso” questi gli appellativi che si usano nel resto della regione, le cose vanno guadagnate non piagnucolate a chi per forza di numeri non per forza di ragione le può procurare (i politici del momento) non si governa con la forza ma con il buon senso. Il metapontino vive e fa’ vivere l’economia regionale con il lavoro delle braccia in agricoltura e con il turismo stagionale ed ha bisogno di una vetrina seppur effimera per pubblicizzare i propri prodotti i propri luoghi, la val d’Agri si intossica per ”arricchire” la regione senza la contropartita di veri posti di lavoro ed avrebbe bisogno di una vetrina proprio per stimolare una diversa prospettiva lavorativa che non c’è, (Potenza si guarda bene a non farsi trivellare il circondario) Matera ha lavorato un decennio per ottenere il titolo di Capitale europea della cultura non ha avuto in regalo nulla, tutto ciò che ne consegue è frutto del lavoro dei materani che hanno il diritto di usarlo per lo sviluppo ulteriore del turismo col quale lavorano ed incrementano l’economia lucana. Usare la vetrina del capodanno per pura vanagloria come nei tempi in cui si passeggiava per la via pretoria agghindati per mostrarsi, è un reale danno alla regione che lavora e non vive di uffici regionali o statali. Si prendano i soldi da usare per la spesa Rai e la si distribuisca direttamente agli albergatori potentini si fa prima, come ha dimostrato il precedente capodanno svolto a Potenza, dove dal giorno dopo ad oggi turisti non si son visti, se non per il movimento creato da Matera per quest’anno. Potenza ha una ricettività congressuale non turistica. Si legge in giro che i soldi spesi dalla regione per Matera 2019 sono di tutti, quindi il capodanno itinerante ma itinerante dove? In provincia di Potenza? Anzi, solo a Potenza! Un capoluogo di regione deve essere come un padre di famiglia e non come un figlio viziato di famiglia, deve dare lustro alla regione con la forza del proprio valore non accentrando tutto a sè, anche ciò che è frutto del lavoro altrui, Matera all’incirca cinquanta film, film commission a Potenza. Per Matera 2019 la regione ha speso molti soldi, soldi investiti che stanno moltiplicandosi. A Potenza gli stessi soldi per appianare un buco di bilancio che gli ha semplicemente divorati, a spese di una piccola ”demograficamente” regione che di quei soldi la mancanza la ha sentita eccome. Matera tari e tasi al massimo per anni, Potenza no, ma il debito? Scale mobili ciclopiche a spese della regione utilizzo gratis a spese della regione, poco usate, divenute a pagamento usate per niente, mega palazzetto dello sport a spese della regione mai usato, la pallacanestro e la pallavolo si giacano a Matera da un cinquantennio. Università della Basilicata pagata dalla Basilicata è della Basilicata non di Potenza, dove si accentrano tutti i corsi compresi quelli che andavano bene ed avevano una senso a Matera, vedi; Agraria, Geologia e via discorrendo. Una università di Potenza deva pagarla la città di Potenza come avviene in altri luoghi se la vuole solo per se, il campus di Matera previsto quindici anni fa aveva perso i fondi perchè la documentazione era stata ”dimenticata” nel tiretto di un funzionario a Potenza. Comunque, quasi completato sempre due o tre corsi ha ed avrà. La sanità sempre soggetta a ridimensionamenti al ribasso per accrescere il San Carlo, a discapito della salute del resto dei lucani, ma con il policlinico di Bari ed ”un’autostrada”, grazie alla regione Puglia per raggiungerlo, noi non ci abbarbichiamo tra le montagne per cento chilometri di straducola per raggiungere Potenza. Vie di comunicazione per la provincia di Matera inesistenti, alcuni anni addietro duecentodieci miloni di euro per la ferrovia Ferrandina-Matera depennati e dirottati all’elettrificazione della Potenza-Foggia, Pittella a giurare e spergiurare che Matera non necessitasse di collegamenti ferroviari, ancora, altri duecento milioini di euro per le strade in Basilicata, centonovantanove nella provincia di Potenza, uno per la strada Ferrandina-Matera (per il progetto di fattibilità, progetto non realizzato). Pisticci aereporto “fattibilissimo”, rimasto sulla carta, la regione spende per il momento nove milioni di euro per Pontecaganano in Campania! Per Potenza, mentre il metapontino elemosina le navette per Bari Palese e Matera tenta la sorte. Poi sempre tutto a Matera: ”007”, ”Imma Tataranni”, ecc.. senza pensare che le grosse produzioni scelgono la città autonomamente, per il suo appeal, non certo grazie alla film commission (che deve ringraziare se già riesce ad accostarne solo il nome), ”Imma Tataranni” è il frutto della bravura di Mariolina Venezia che la ha creata e della lungimiranza della Rai perchè convinta dalla qualità dei romanzi, non certo dalla volontà della regione (non convincerà mai Rai o Mediaset a grossi investimenti produttivi rischio fop, per il suo semplice volere). Una regione con due province non ha senso, quella con seppur pochi abitanti in meno, soccomberà sempre, anche se è in forza della sue ragioni. Ho vissuto in alti capoluoghi di regione che davvero fanno i capoluoghi, danno invece di chiedere (scippare) e non hanno bisogno di farsi chiamare capoluogo di regione dal tg regionale, perchè lo sono realmente, non devono ricordalo agli altri e a se stessi. Quando si affrontano scelte per cose in apparenza poco importanti in tal modo, capiamo subito cosa accade dietro i ”veri” interessi, sempre tutto a discapito del resto dei lucani. I potentini sono vittime dell’agire illusorio dei loro politici, perchè abituati ad avere a prescindere. Sono stato felice per loro dopo il conseguimento del titolo di città europea dello sport, città non ”capitale” è molto diverso, perchè gli ho visti conseguire qualcosa e non pretenderla, ma già immagino non i milioni ma i miliardi di euro della regione di cui necessiteranno; stadio, cittadella dello sport ecc… Dovessero avere qualcosa di simile al capodanno e dopo come Matera ricevere uno schiaffo vedendosela sottrarre perchè sia anche degli altri (ma in realtà per i capricci dei politici di un’altra città) come reagirebbero? Vedendo stracciare un contratto con la rai due mesi prima del capodanno, con alberghi e ristoranti parzialmente prenotati, costretti a cancellare ed a scendere in piazza come è accaduto, non lo troverebbero umiliante per la città? A Matera è accaduto. Per prodigarsi a lavorare nei salottifici quando l’economia del materano si basava su ciò, tutto questo darsi da fare non lo ho mai visto. Per prodigarsi a lavorare la terra quando l’economia del materano si basava su ciò, tutto questo darsi da fare non lo ho mai visto. Non doveva essere ”a Matera la cultura ed a Potenza l’amministrazione”? Questo solo quando con la cultura no si mangiava? Vogliono mangiare anche con la cultura? Perchè no! Si diano da fare in primis loro stessi, non basta l’epigrafe Potenza città cultura (che ora è sparita). Scrisse un’architetto materano in un articolo tempo addietro; Potenza non scimmiotti Matera perchè materialmente non può, si dedichi ad altro, che so al digitale, non fatto, ora Matera si sta dedicando da alcuni anni al digitale con successo, tra un pò ci sarà la corsa potentina al digitale con il lavoro altrui. Non dovrei dilungarmi perchè da un articolo sto scrivendo un pamphlet, poi l’editore mi redarguisce..ma si, continuo. Ricordo purtroppo i tempi del terremoto nell’ottanta, i materani furono i primi a prodigarsi per portare aiuti nel potentino e tra le prime cose portarono pane in quantità industriale è il primo bene necessario ma anche il prodotto più ”nobile” dell’uomo, è vita, provate ad acquistare il pane di Matera a Potenza, pensate che per riconoscenza lo troverete? No è più facile trovare acqua nel deserto. Potrei narrare della promessa per la rielezione di De Filippo di costituire a Matera la cittadella dello spazio perchè il centro di geodesia è tra i più importanti d’Europa, dove è? Dovesse questo settore troppo svilupparsi, d’altronte l’Unibas non ha creato neanche un corso consono. Della promessa di De Filippo di una metro a Matera al posto della tangenziale? Non c’è ne l’una ne l’altra a Potenza da tempo la metro è stata fatta (Matera per il suo sviluppo in lunghezza ne necessiterebbe senza se e senza ma). Voglio rinverdire, perchè nel materano non si scorda nulla, si accumula e poi..la richiesta nel tempo dell’abolizione delle province di lasciare a Matera il titolo (titolo vuoto), semplicemente rappresentativo di capoluogo di provincia poteri non aveva ed oggi ancor meno ne ha, l’assise del comune di Potena naturalmente negò, anche un titolo formale non concesse, per l’unità della regione. Pochi anni addietro chi apriva il sito apt vedeva una quindicina di foto su Matera, dieci erano su un certo palazzo de Bonis (stazione fal affittata ad un negozio d’arredo appunto de Bonis) inquadravano la grande insegna in tufo nell’aiuola! Ora Matera ha la sede legale dell’Apt, vuoi mettere? Non si decide nulla nel settore turismo ma c’è la sede legale! Ah c’è anche la vetrina della regione, ci hanno tolto la mediateca ma c’è la vetrina della regione, dove del pane di Matera c’è un accenno ma non si narra nulla della sua lunga storia, in compenso c’è un’infinito elenco di giornalisti potentini nella sezione letteratura, ma non si accenna minimamente a Laura Battista (il Carducci la considerava diversamente). E così via. Non ho mai visto purtroppo la città di Potenza dare qualcosa alla regione tutta, il contrario si. Ho letto l’ultimo comunicato di Cupparo, solito politichese, ma un messaggio chiaro lo manda, è in due parole che gira il tutto, testuali; cit. ”…a Matera (per due volte)…” questo è il vero motivo! Naturalmente si riferisce al capodanno, per chi non lo avesse letto. Politicamente correto? No! Perchè dovrei, sono un partigiano, d’altronte d’innanzi a scelte arbitrarie e non democratiche (intendo quella del buon senso e non la forza semplice dei numeri), il famoso campanile devo difenderlo, altrimenti senza manutenzione crolla.
Un lucano, anzi un basilisco (come veniamo chiamati) che vorrebbe tornare ad essere pugliese.
Pasquale Stano
La verità è che i politici materani tutti non sono stati capaci di alzare la voce, sono come si dice a Matera “cull ‘mudd”, svuotati dentro e fuori, senza energie, credo che non siano mai stati autentici materani sanguigni di una volta, combattivi, subiscono in silenzio, sono proprio quelli citati sopra i “colli molli”.
La verità è che il giorno dopo il Capodanno scorso, il 2 gennaio di quest’anno, avrebbero già messo “nero su bianco” per fare il prossimo Capodanno, oggi se vuoi avere la tua parte devi muoverti prima, molto prima degli altri, averlo fatti in questi ultimi due mesi credo sia stato troppo tardi, assessori vari, associazioni varie che sostenevano Matera per il prossimo Capodanno Rai, dovevate muovervi prima, già dal 2 gennaio dovevate fare l’accordo su Matera, invece si sono tutti addormentati come dice un passo dell’omelia, “nella beata speranza che venga il nostro salvatore Gesù Cristo”, ne hanno approfittato gli altri del sonno profondo materano e la frittata è fatta.
Adesso tutti che si lamentano contro regione, potentini, di qua e di là, il ferro si batte quando è caldo, in un mondo cosi’ competitivo e veloce bisogna muoversi prima, molto prima degli altri, il fattore tempo è decisivo e fondamentale, già a gennaio bisognava fare l’accordo per il Capodanno, invece i mollaccioni materani adesso imprecano e danno addosso agli altri.