Carmela Carlucci, Gianni Perrino e Gianni Leggieri (Consiglieri regionali M5s): “Il voto contrario al finanziamento di iniziative “lucani nel mondo” non è capriccio ma doverosa assunzione di responsabilità”. Di seguito la nota integrale.
Partendo dal presupposto che le nostre scelte politiche, come Gruppo consiliare, attingono sempre a buon senso e oculatezza nell’utilizzo dei denari e dei beni pubblici, l’attenzione diventa massima quando si tratta di elargire fondi ad enti, associazioni o comitati, ancor di più in una fase emergenziale come quella attuale in cui ogni risorsa finanziaria pubblica è fondamentale per la tenuta economica e sociale della nostra regione. Per quanto attiene alle attività che svolgono le associazioni dei “Lucani nel Mondo” non abbiamo alcun dubbio che siano attività meritevoli di attenzione da parte della Regione Basilicata. Come quelle di qualsiasi altro ente o associazione di volontariato che presta servizi utili e, talvolta, essenziali per i lucani. Siamo inoltre convinti che le richieste delle associazioni “Lucani nel mondo” siano mosse da spirito benefico e costruttivo, al pari di qualsiasi altro ente lucano no profit.
Ciò che ha indotto il Gruppo Movimento 5 stelle a sollevare molteplici dubbi che, non avendo trovato risposta, sono sfociati nel voto sfavorevole, riguardano le finalità perseguite e gli obiettivi fino ad oggi raggiunti e da raggiungere con la nuova programmazione economica triennale. Nel report triennale presentatoci sono riportati solo una serie di buoni intenti che però non convincono rispetto ad una visione ad ampio raggio. Non abbiamo percepito il presunto ritorno in termini di impatto economico e sociale verso la Basilicata a fronte di un investimento di ben 300 mila euro di denari degli stessi lucani, per finanziare il solo programma annuale 2019 (gli eventi potranno poi essere realizzati e rendicontati entro il 2021). Ci aspettavamo un’analisi molto più approfondita rispetto ad un siffatto (e non trascurabile) impegno di spesa: una programmazione di eventi decisamente più ambiziosa rispetto alla mera organizzazione di celebrazioni, premi, eventi e sagre cui fino ad oggi abbiamo assistito. E, con il massimo rispetto, spesso si traducono in retorica rimembranza del fenomeno dell’emigrazione dei lucani all’estero. Il tutto spesso occasione di passerelle per i politici ed a spese dei lucani.
Non abbiamo riscontrato alcuna traccia di una progettazione “di rete” in grado di generare vere opportunità per i lucani (sia in loco che nel mondo), volano di scambi commerciali, di occasioni di internazionalizzazione delle imprese locali e di promozione del turismo. Ci aspettavamo una pianificazione di eventi che entrasse nel merito di attività a valore aggiunto, con tanto di analisi di ritorno dell’investimento dei pubblici denari.
Nella programmazione triennale arrivata in III Commissione, tra le altre cose, in riferimento al museo dell’emigrazione lucana, abbiamo letto l’intenzione di “raccordare al meglio le iniziative in una sinergia che metta in atto le migliori strategie per indirizzare flussi di visitatori dall’Italia e dall’estero che grazie all’attrattore potranno visitare l’intera regione”. Qui ad esempio ci chiediamo: qual è il target, quali flussi turistici genererebbe, che tipo di economia turistica si riesce a creare attorno al museo, qual è il volume di ritorno stimato per l’economia lucana?
Tante domande a cui, nelle carte, non vi sono risposte. Sul sito ufficiale della Commissione regionale dei lucani nel mondo, tra l’altro, non viene riportato nulla in merito alle attività della stessa CRLM e delle associazioni che hanno beneficiato del contributo pubblico.
In ragione di tutto questo, ieri abbiamo votato contro: un voto che non deve essere certo inteso come contrario alla Commissione, che svolge un evidente ruolo nella creazione di legami e rapporti internazionali, ma che sintetizza il dissenso rispetto all’aumento della dotazione finanziaria in assenza degli innanzi riportati elementi di trasparenza e chiarezza. Tanto più in questa particolare crisi epidemica, in Basilicata abbiamo molte famiglie e numerosi cittadini che sono definitivamente sprofondati in condizioni economiche di indigenza. In questa contingenza, va intensificato lo sforzo affinchè ogni risorsa pubblica vada, quindi, monitorata e correttamente indirizzata. I lucani, pertanto, apprezzerebbero una rimodulazione al ribasso del finanziamento, magari proprio dietro sollecitazione delle varie associazioni di lucani nel mondo, le quali certamente si rendono conto che nel mezzo di una grave crisi sanitaria, sociale ed economica, forse sarebbe il caso di sottrarre meno risorse possibile ai bilanci degli enti che governano i territori colpiti.