La mia presenza alla manifestazione a Roma, insieme a sindaci, amministratori ed esponenti politici lucani e nazionali indica che istituzioni e buona politica si schierano, senza se e senza ma, dalla parte dei lavoratori e nella mobilitazione dei sindacati per il lavoro e lo sviluppo. Alla vigilia dello sciopero generale e della manifestazione per la “vertenza Stellantis” ho rilevato che la notizia diffusa da Confindustria Basilicata del “raddoppio” della capacità produttiva di Stellantis nello stabilimento di Kenitra in Marocco fa gettare la “maschera” a Tavares, la cui scelta è stata difesa a spada tratta dal presidente John Elkann che invece dovrebbe difendere la storia dell’auto italiana. Altro che conferme sui programmi di produzione auto a Melfi e in Italia. L’allarme dei sindacati è fondato: si punta a delocalizzare specie in quei Paesi come il Marocco dove il costo del lavoro è più basso per una logica di profitti. Una situazione ancora più preoccupante per le attività dell’indotto che a San Nicola di Melfi rappresentano alcuni migliaia di posti di lavoro e che sempre secondo Confindustria solo per il 50% delle aziende ha acquisito commesse Stellantis. Tutto questo è un motivo in più per sostenere i lavoratori metalmeccanici e i sindacati. Bisogna far sentire uniti il fiato sul collo a Tavares, al Governo nazionale che tiene solo inutili Tavoli ministeriali e alla Commissione Europea e richiamare il Presidente Bardi e la Giunta lucana ad un impegno decisamente più efficace e produttivo”.
Ott 18