Caro bollette, Consiglieri regionali Pittella e Cifarelli: “Si ponga un freno”. Di seguito la nota integrale.
“È opportuno ed urgente aprire una discussione sui rincari dell’energia che gravano sulle famiglie. Per questa ragione abbiamo richiesto assieme ai colleghi di minoranza (IV,M5S e Prospettive Lucane), un consiglio straordinario sul tema”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella.
“Non possiamo ignorare quanto di grave sta accadendo ma è doveroso rintracciare ogni soluzione possibile per evitare di mettere in ginocchio bilanci familiari e generare instabilità diffusa nell’imprenditoria lucana. Già qualche settimana fa – spiegano i dem – invitammo il Presidente Bardi a farsi promotore di iniziative di sostegno. Giova ricordare quanto già scritto.
Come vi è noto, la Regione Basilicata per gli accordi pattizi già stipulati e in vigore (Total) o quelli in approvazione con ENI è proprietaria di tutto il gas naturale e il GPL Total e di circa il 10% del gas estratto da ENI. Si tratta di poco meno di 200 milioni di metri cubi/anno di metano (la Basilicata consuma 300-350 milioni di m.c. di gas). Questo – continuano i consiglieri – implica che la Regione Basilicata potrebbe: 1) Sterilizzare gli aumenti in bolletta per ogni cittadino lucano, per esempio cartolarizzando gli incrementi di prezzo, finanziando i costi con gli introiti di vendita del gas ovvero emettendo FUTURES sulle vendite future. 2) Sostenere con meccanismi analoghi, un po’ più sofisticati per bypassare il problema dell’aiuto di stato, le sue imprese, almeno quelle in cui la quota di costo energetico per unità di prodotto è molto alta e che rischiano lo spiazzamento di mercato. Potrebbe per esempio, la Regione, emettere futures sulle future vendite di gas o sulle stesse royalties e ‘rimborsare’ gli aumenti in bolletta delle imprese a fronte di piani di contenimento dei consumi energetici interni e con bandi a sportello rapidamente implementabili (meccanismo competitivo che bypasserebbe, senza alcuna obiezione, l’accusa di aiuto di stato). Se questo vale per l’energia – concludono – è altresì importante la discussione sui meccanismi del 110% che rischiano di far sfumare le opportunità in campo.”