Questa mattina nella terrazza di Cna Matera le associazioni Casartigiani, Cna e Confartigianato hanno presentato ai candidati Consiglieri regionali della provincia di Matera il Manifesto dell’artigianato e della micro piccola impresa.
Alla conferenza stampa sono intervenuti la presidente di Confartigianato, Rosa Gentile, il presidente di Cna Matera, Matteo Buono e il presidente di Casartigiani, Domenico Loponte.
Il documento è stato sottoposto all’attenzione e alla sottoscrizione da parte dei Consiglieri che si impegneranno a lavorare nell’esercizio del proprio mandato in favore del tessuto produttivo provinciale e contiene il decalogo delle azioni di cui necessita il mondo dell’artigianato e della micro e piccola impresa provinciale e potrà trovare spazio nella azione futura dei singoli come pure delle aggregazioni politiche di cui fanno parte.
IL MANIFESTO DELL’ARTIGIANATO, DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI MATERA
Aggregare, innovare, internazionalizzare: come valorizzare il capitalismo molecolare del territorio.
Matera, 15 aprile 2024.
La sfida che le nostre imprese, in particolare quelle di dimensioni ridotte, affrontano ogni giorno è imponente e continua, accentuata dalla pressione di un contesto globalizzato. Queste realtà imprenditoriali vivono spesso in solitudine la loro battaglia, nonostante il loro impatto sia cruciale sia dal punto di vista valoriale che economico.
Siamo consapevoli del nostro potenziale nel generare cambiamenti significativi che possono influenzare l’intero panorama macroeconomico, promuovere la coesione sociale, modellare nuove forme di rappresentanza e trasformare gli stili di vita. Ciò che emerge con chiarezza è che la trasformazione è inevitabile: cambieremo noi e cambierà il mondo intorno a noi, ma solo se saremo capaci di affrontare e superare queste sfide.
Gli obiettivi di entità come Casartigiani, Cna e Confartigianato, che rappresentano l’artigianato e le piccole imprese, sono chiaramente delineati: vogliamo prevenire il collasso di questa galassia di imprese per evitare una crisi socioeconomica devastante e la disgregazione del tessuto sociale. Ci proponiamo di trasformare la crisi attuale in un’opportunità di modernizzazione radicale, affrontando i punti critici per rafforzare quello che Aldo Bonomi ha definito il “capitalismo molecolare territoriale”. Il nostro scopo è prevenire la secessione sociale, aumentare la visibilità di queste realtà, esprimere con maggiore forza le nostre istanze e ottenere un riconoscimento autentico come attori fondamentali del tessuto sociale. Questi sono passi indispensabili per assicurare che le piccole imprese non solo sopravvivano, ma prosperino nel nuovo scenario globale.
Il tessuto produttivo della provincia di Matera, forte dei suoi poli dinamici nella fascia Jonica metapontina e nella città di Matera, rappresenta un vero e proprio fulcro strategico per lo sviluppo futuro, nonostante le incertezze del contesto attuale. Questa area, con la sua complessa articolazione economica, sociale e istituzionale, e un tessuto imprenditoriale radicato e capillarmente diffuso, incarna un esempio di resilienza e di potenziale innovativo.
Con oltre 3.500 imprese iscritte all’Albo degli Artigiani e circa 2.500 dipendenti, a cui si aggiungono almeno altri 1.500 tra soci e coadiuvanti, il sistema produttivo locale conta in totale circa 7.500 unità lavorative. Questa realtà rappresenta un “opificio diffuso” nella provincia, paragonabile per impatto agli storici stabilimenti Fiat, ma con una caratteristica distintiva: la sua capillare distribuzione in ognuno dei 31 comuni della provincia di Matera.
Questa struttura diffusa non solo sostiene l’economia locale, portando valore e occupazione, ma è anche un modello di integrazione tra imprese e territorio che potrebbe servire da esempio per altre aree. In un periodo di sfide economiche globali, la provincia di Matera dimostra che l’impegno verso l’innovazione e la cooperazione può effettivamente tradursi in una solida crescita e in un rafforzamento della comunità locale.
Con questa visione, abbiamo formulato un “decalogo di proposte”, che trascende la logica di una semplice piattaforma rivendicativa. Siamo pienamente consapevoli che il tempo e le modalità di intervento sono altrettanto strategici quanto il contenuto delle azioni da implementare. Con il poco tempo rimasto alla Provincia di Matera e alla Regione Basilicata, è essenziale intraprendere azioni che offrano soluzioni a medio termine ai problemi come la desertificazione abitativa e imprenditoriale, altrimenti il futuro potrebbe richiedere interventi estremi, come la chiamata di un sacerdote per l’estrema unzione piuttosto che di un medico.
Il filo conduttore di questo manifesto è il riconoscimento che le piccole imprese sono la spina dorsale del sistema produttivo italiano. Spesso costrette ad adattarsi a soluzioni pensate per realtà diverse, è ora che anche a livello regionale si riconosca la specificità delle piccole imprese artigiane, riportando in auge i principi dello Small Business Act (SBA), pubblicato più di 15 anni fa dalla Commissione Europea. Vogliamo che questo principio sia integrato nella programmazione regionale per il prossimo quinquennio, un impegno che consideriamo prioritario.
1. PRIMA DI TUTTO IL CAPITALE UMANO
Il cuore pulsante delle micro-imprese e delle imprese artigiane batte forte grazie al capitale umano, una risorsa preziosa che incarna il vero valore di ogni organizzazione. In queste realtà, dove ogni gesto e ogni decisione sono impregnati di passione e dedizione personale, la dimensione umana del lavoro si eleva, diventando la vera essenza del fare impresa. In questo tessuto vitale, le persone non sono semplici numeri ma portatori di un patrimonio di conoscenze e di valori, essenziali per la crescita e il progresso collettivo.
Ogni artigiano, ogni lavoratore, con il suo impegno quotidiano, contribuisce a tessere la storia di un’impresa che si confonde con la vita stessa dei suoi fondatori e delle loro famiglie. In questo contesto, dove il personale e il professionale si fondono in un unico grande progetto di vita, emerge la necessità impellente di interventi formativi su misura. Programmi che non solo accrescano le competenze, ma che rispettino e valorizzino l’unicità di ogni individuo all’interno dell’ecosistema aziendale.
In particolare, nella provincia di Matera, le imprese artigiane si distinguono per un impegno notevole nell’impiego, con una media di 2.63 dipendenti per impresa, una cifra che supera significativamente la media del Mezzogiorno d’Italia. Questo dato non solo sottolinea l’importanza del settore, ma rafforza anche l’appello a sostegni concreti per queste realtà vitali dell’economia locale.
Altrettanto cruciale è l’attenzione verso il capitale imprenditoriale femminile, per il quale si rendono necessari interventi mirati che facilitino la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Le donne imprenditrici, pilastri di forza e innovazione, meritano opportunità che permettano loro di prosperare sia nel mondo degli affari sia nella vita personale.
Oggi più che mai, è tempo di agire con decisione e sensibilità, per garantire che il valore immenso rappresentato dalle persone all’interno delle nostre imprese artigiane e delle micro-imprese non solo sia riconosciuto, ma pienamente esaltato. Solo così potremo costruire un futuro in cui ogni impresa possa essere un faro di successo e un modello di integrità umana e professionale
2. UNA DOTE “MICRO-IMPRESA”
Vogliamo costruire con la Regione nell’ambito del sistema produttivo una sorta di CAPITALE FRUTTIFERO DI AZIONI (CFA) a disposizione della impresa artigiana e della “micro-impresa”, finalizzata a sostenere in una logica integrata una pluralità di bisogni: dalla formazione degli addetti (titolari, collaboratori, dipendenti), a tutti i servizi necessari per il suo rafforzamento strutturale (digitalizzazione, internazionalizzazione, marketing, innovazione in senso ampio, passaggio generazionale e/o trasferimento d’impresa). Una azione sintetizzabile in 3 azioni cardine: AGGREGARE, INNOVARE, INTERNAZIONALIZZARE.
3. UN RAFFORZAMENTO DELL’APPRENDISTATO
L’apprendistato, da sempre, rappresenta la principale via di accesso per i giovani al mondo dell’artigianato, fungendo anche da incubatore per numerose iniziative di autoimprenditorialità nel settore. Oggi, più che mai, è essenziale rafforzare il ruolo e l’importanza dell’apprendistato, soprattutto nella sua forma professionalizzante. Questo non è un mero dettaglio, ma un punto cardine del nostro sistema formativo e lavorativo. L’apprendistato è, infatti, l’unico contratto che integra lavoro e formazione secondo la nostra legislazione, rappresentando un metodo di apprendimento cruciale che ha dimostrato il suo valore anche in altri paesi europei.
In questo contesto, all’interno della complessa rete del sistema formativo lucano, è fondamentale attribuire all’apprendistato un’attenzione maggiore. Per superare le generalità e i limiti di un semplice appello, riteniamo essenziale promuovere il modello di formazione integrata, che combina la formazione esterna con quella professionalizzante interna all’impresa. Questa è la modalità più efficace e appropriata per il nostro sistema, permettendo di fornire una formazione concreta, direttamente sul campo.
Adottando questo approccio, possiamo non solo mantenere viva la tradizione dell’artigianato, ma anche innovare e adattare le nostre metodologie formative alle esigenze attuali del mercato, assicurando così che il settore continui a prosperare e a essere un pilastro fondamentale dell’economia locale.
4. RAFFORZARE LA LINEA DELLA BILATERALITÀ
La struttura delle relazioni sindacali all’interno delle micro e piccole imprese è molto diversa dalla normale struttura di relazioni industriali: è il sistema della bilateralità che sorto insieme al resto d’Italia non ha mai brillato a causa del numero esiguo delle imprese e dei lavoratori iscritti. Tutto è cambiato nel recente passato quando la bilateralità artigiana lucana si è consolidata durante la pandemia ed oggi possiamo affermare che è in grado di affrontare le nuove sfide che l’attendono. La recente giornata degli Stati Generali della Bilateralità lucana celebrata il 22 marzo u.s. ha sancito la definitiva maturità del sistema lucano della bilateralità anche in un’ottica nazionale avendo avuto modo di dimostrare la sua efficacia. Rimane insoluto il tema della collaborazione con la Regione Basilicata più volte richiesta e mai avviatasi. E’ infatti interesse di tutti che si affermi nei fatti un sistema lucano del lavoro articolato ed efficace, fondato sul protagonismo e la responsabilità dei diversi soggetti, in una logica di sussidiarietà orizzontale. In questa prospettiva, decisiva per l’oggi e per il futuro, il consolidamento della bilateralità è un obiettivo non solo delle parti sociali che la costituiscono, ma del sistema tutto e delle istituzioni regionali. Più strategicamente, si propone di allargare la logica sussidiaria fra Regione e bilateralità artigiana a 360°. In questa direzione sarebbe opportuno dare alla stessa un forte riconoscimento, inserendo la bilateralità nella legge quadro dell’artigianato. Avrebbe un forte valore politico e spingerebbe il sistema ne suo complesso su questa strada.
5. DENTRO LA CRISI, OLTRE LA CRISI, VERSO IL MERCATO: L’ACCESSO AL CREDITO È DECISIVO
Costruire un ambiente che favorisca la competitività delle nostre imprese significa certamente pensare a azioni strutturali, ma oggi, in questa fase, significa anche mantenere gli strumenti e le condizioni che hanno finora permesso alle imprese di reggere l’impatto della crisi anche a fronte della maggiore selettività e riduzione dell’offerta di credito da parte del sistema bancario. L’accesso al credito è quindi una delle principali esigenze delle microimprese, soprattutto in considerazione dell’imminente cessazione dell’utilizzo del Fondo Centrale di Garanzia che sinora ha lenito le difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese di minori dimensioni. Quindi occorre senza indugio ripristinare gli strumenti di garanzia regionali a favore delle imprese attraverso i Confidi presenti ed operanti sul territorio dotandoli di adeguate risorse finanziarie.
6. CONTINUARE NEL PROCESSO DI INDIPENDENZA ENERGETICA
Dopo aver affrontato la crisi pandemica causata dal Covid-19, le imprese si sono trovate di fronte a una nuova sfida: la crisi energetica. Ora più che mai, si rende evidente la necessità per il sistema economico di emanciparsi dalle tradizionali fonti di energia e di abbracciare con determinazione il percorso verso l’indipendenza energetica, investendo in impianti di autoproduzione che sfruttino le fonti rinnovabili.
È fondamentale che, oltre ai bonus già concessi ai cittadini, vengano introdotti programmi specifici che offrano aiuti concreti anche alle imprese, specialmente a quelle ad alta intensità energetica. Questo supporto deve estendersi alle imprese artigiane e alle micro e piccole imprese, per le quali i costi energetici stanno diventando sempre più significativi nel bilancio aziendale.
Inoltre, è cruciale sostenere la formazione di Comunità energetiche, destinando fondi adeguati che rispecchino le specificità del sistema economico regionale. Solo così possiamo garantire che ogni segmento del tessuto imprenditoriale non solo sopravviva, ma prosperi in un’era di crescenti sfide economiche e ambientali, muovendosi con sicurezza verso un futuro più sostenibile e autonomo dal punto di vista energetico.
7. BANDI REGIONALI A MISURA DI PICCOLA IMPRESA
La semplificazione delle procedure e la riduzione dei tempi sono indispensabili per supportare l’Artigianato e le Micro e Piccole Imprese (MPI) nelle loro sfide quotidiane. È noto che i ritmi delle imprese non coincidono con quelli della politica; tuttavia, aspettare mesi o anni per scoprire se un investimento è ammissibile ai benefici di un bando non è semplicemente plausibile. È fondamentale evitare gli errori del passato, dove spesso i bandi venivano pubblicati prima di aver chiarito chi avrebbe dovuto gestirli, causando ritardi e incertezze.
Per questo, è cruciale proseguire e potenziare l’approccio di predisposizione di bandi specifici per l’artigianato. Questi dovrebbero essere progettati con una chiara comprensione delle tempistiche e delle esigenze del settore, garantendo una gestione agile e tempestiva. Solo così possiamo assicurare che il settore artigianale non solo si mantenga resiliente di fronte alle sfide emergenti, ma anche che possa cogliere opportunità di crescita e sviluppo in maniera efficace e tempestiva.
8. UN QUADRO LEGISLATIVO PER UN ARTIGIANATO DEL FUTURO, CAPACE DI CONIUGARE TRADIZIONE E INNOVATIVITÀ, LOCALE E GLOBALE
Tra qualche mese, la legge quadro sull’artigianato lucano celebrerà il suo decimo anniversario. Questo momento rappresenta un’opportunità cruciale per aggiornare e adeguare la legge, non solo per renderla più funzionale nel contesto di un riordino della normativa esistente, ma anche per assicurare il suo allineamento con le regole comunitarie e integrare efficacemente le dinamiche correnti del settore.
È fondamentale che la legge sia dotata di una risorsa organica annuale di almeno 1 milione di euro. Questo finanziamento è essenziale per garantire l’efficace attuazione delle numerose iniziative previste dalla legge, come il riconoscimento del Maestro Artigiano, la creazione e il sostegno delle Botteghe Scuola, l’innovazione di processo e di prodotto, e la partecipazione a eventi di settore sia in Italia che all’estero.
Investire adeguatamente in queste aree non solo valorizzerà l’artigianato lucano, rafforzando il suo ruolo nel tessuto economico e culturale della regione, ma contribuirà anche a sostenere il settore in un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici e di mercato. Questo approccio proattivo è essenziale per assicurare che l’artigianato lucano non solo sopravviva ma prosperi, adattandosi e anticipando le sfide del futuro.
9. LE INFRASTRUTTURE MATERIALI: UNO SNODO PER LO SVILUPPO
I problemi infrastrutturali della provincia di Matera sono diventati insostenibili e richiedono un’azione decisiva e tempestiva da parte delle autorità regionali. La situazione critica della SS7 Matera-Ferrandina, che è al limite della capacità a causa dell’elevato volume di traffico quotidiano, è solo uno degli esempi evidenti di quanto sia urgente intervenire. La viabilità interna nelle zone collinari e montane di Matera è altrettanto problematica e necessita di soluzioni immediate per evitare ulteriori complicazioni.In assenza di investimenti finanziari adeguati e di interventi mirati, il rischio di un accresciuto spopolamento sia abitativo che imprenditoriale è alto e potrebbe diventare irreversibile. Questo declino non solo comprometterebbe la qualità della vita dei residenti, ma indebolirebbe anche l’intero tessuto economico della regione.
Parallelamente, è vitale considerare e pianificare l’estensione della rete ferroviaria verso Bari. Questo collegamento è essenziale per integrare Matera nel network dell’alta velocità, attualmente in costruzione sulla linea Bari-Napoli, prevista per essere operativa nei prossimi anni. La realizzazione di tale collegamento ferroviario non solo migliorerebbe la mobilità regionale ma potrebbe anche agire come catalizzatore per ulteriori investimenti e sviluppo economico nella regione.
Pertanto, è imperativo che il livello regionale riconosca la gravità di questi problemi infrastrutturali e agisca con determinazione per garantire che Matera e la sua provincia non vengano lasciate indietro nel progresso e nello sviluppo che altre aree stanno vivendo.
10. UNA SANITÀ TERRITORIALE EFFICIENTE ED EFFICACE AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Il fenomeno dei “viaggi della speranza” che vede tantissimi cittadini lucani, inclusi numerosi pensionati artigiani, costretti a recarsi in ospedali lontani, principalmente nel Nord Italia, rappresenta una situazione insostenibile e dolorosa. Questa realtà non solo implica un significativo drenaggio di risorse economiche dalla Regione Basilicata verso altre regioni italiane, con un deficit stimato di circa 80 milioni di euro, ma rappresenta anche una grave lesione alla dignità umana dei lucani, che si vedono costretti a cercare altrove le cure adeguate che il sistema sanitario locale non riesce a fornire.
Questa pratica, che relega i cittadini della Basilicata, simili ai loro vicini calabresi, tra gli ultimi in Italia in termini di accesso alle cure sanitarie, deve essere fermata. È essenziale che la regione agisca con urgenza per rafforzare le strutture ospedaliere esistenti, garantendo che ogni cittadino abbia accesso a servizi sanitari di qualità vicino a casa.
In particolare, è fondamentale migliorare le infrastrutture e i servizi dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, e degli ospedali di Policoro e Stigliano, per assicurare una copertura sanitaria completa ai 31 comuni della provincia. Investire in modo significativo nella sanità locale non solo mitigerebbe la necessità di spostarsi per ricevere cure adeguate, ma migliorerebbe anche complessivamente la qualità della vita, riducendo il deficit economico e promuovendo un più equo accesso alle cure mediche per tutti i cittadini della regione.
La fotogallery della presentazione del Manifesto dell’artigianato e della micro piccola impresa (foto www.SassiLive.it)