Lo storico Giovanni Caserta in una nota inviata alla nostra redazione sollecita il sindaco De Ruggieri ad onorare l’impegno assunto per l’installazione di un busto dedicato a Giovanni Pascoli nella città di Matera e rimpiange due voci critiche sulla piazza della città: Cuccuruccù e Materatown”. Di seguito la nota integrale.
Era il 6 aprile 1912 quando Pascoli moriva in Bologna. Con grande sollecitudine, nonostante i tempi, il sindaco di Matera dell’epoca, il “galantuomo” Francesco Manfredi, medico, in data 9 aprileinviava un telegramma alla sorella del poeta, Maria o,meglio, Mariuccia. Il telegramma era così formulato: “Interprete sentimenti questa cittadinanza che orgogliosa ricorda inizio splendida carriera professionale in questo liceo compianto prof. pascoli esprimo le vive condoglianze per irreparabile immatura morte”.
Appena un mese dopo, e precisamente in data 9 maggio, partiva una lettera, ancora a firma del sindaco Francesco Manfredi, con cui si dava notizia che il Consiglio Comunale di Matera esprimeva, a nome della cittadinanza, tutto il suo debito verso un poeta che, pur tra mille difficoltà e sofferenze di adattamento ambientale in un “ermo solitario paese”, aveva portato l’amore per i classici latini, greci e italiani e, ancor di più,il sentimento della libertà, della giustizia e della italianità a giovani che mai, forse, avevano sentito parlare di Risorgimento e che, a dire del Pascoli, correvano il rischio di diventare tutti “camorristi”. E’ da credere che, proprioa Matera, in una città deserta e senza libri, abitata da trogloditi, quasi Africa, Pascoli abbia capito l’importanza della scuola e dell’insegnamento, fino a farne quasi una religione.
La lettera del sindaco Manfredi così parlava a Maria Pascoli: “Pregiomi rimetterle – in conforto e lenimento del dolore per l’immatura ed improvvisa morte di suo fratello, il grande e nobile Poeta civile della nuova Italia che iniziò la sua carriera in questo Liceo come insegnante negli anni 1883-1884 – copia della deliberazione consigliare del 26 aprile scorso con cui, interpretandosi i sentimenti della cittadinanza tutta, si stabiliva, per onorare la sua memoria e per tramandarne ai posteri il ricordo, di affiggere in detto edifizio una lapide e d’intitolare una via della città col suo nome”.
Dovevano passare cento anni per arrivare al 2012, primo centenario della morte del poeta, perché una città in attesa del riconoscimento di capitale europea della cultura, su nostro suggerimento, pensasse ad un busto per il poeta. Il riconoscimento di capitale europea della cultura c’è stato; il busto è stato realizzato ed è costato, sembra, sette–ottomila euro. C’è un sindaco che si dice paladino della cultura, anche se la cultura da lui “coltivata” sembra essere tutta chiusa in via Sette Dolori. Sono passati due anni e mezzo da quando Matera ha avuto il riconoscimento sospirato. Il sindaco paladino della cultura, che sognava di essere un caterpillar, è sindaco da un anno e mezzo. Ma il busto del Pascoli non si vede. Dove mai sarà andato a finire? Dove mai sta prendendo polvere? La cultura, a Matera, attende un nuovo Giovanni Pascoli? Ma forse Raffaello – me lo conceda – ha sbagliato tutto. Vorrei dirgli innanzitutto che la cultura non si fa col caterpillar, ma con la vanga e la carriola, cioè col dialogo e con l’umiltà. In secondo luogo la vera cultura deve alimentare il dissenso. Avevamo due voci critiche sulla piazza della città: Cuccuruccù e Materatown, C’era anche un sito con cui mi vergogno di aver a suo tempo collaborato, quando era contro Adduce, e che, inseguito, ha posto il veto a qualunque voce che sia anti-deruggieri e alleati. Sono, caro Raffaello, gli effetti della tue alleanze con i poteri forti che esistono anche a Matera e che, purtroppo, sono tali solo perché hanno il potere di dare o togliere qualche miserevole posto di lavoro. Pensaci. Pensa ai tuoi maestri La Malfa e Spadolini. Non saranno contenti.
Giovanni Caserta
Si precisa che i testi del telegramma e della lettera del sindaco Manfredi sono inediti, ora pubblicati per la prima volta grazie all’intervento di Giovanni Caserta in esclusiva per SassiLive in questa pagina.
Per me dovremmo iniziare a posizionare busti di grandi personaggi MATERANI e meridionali come ad esempio: Duni, Stigliani, Alano da Matera, etc. !
Concordo nel merito tutto quanto espresso dal Prof. Caserta. I suoi dubbi, le sue perplessità il suo pensiero. E’ vero anche che il Sindaco non accetta voci critiche ritenendole “nemiche”. Non mi spiego come all’improvviso è “sparita” una delle poche voci critiche imparziali come Cuccuruccù. Sarà stata una scelta “spintanea”? A qualcuno dava fastidio? A chi? Perché? Quando succedono episodi di questo genere dove la mannaia della censura è pronta a tagliare teste che esprimono un loro libero parere, siamo in un “regime” dove il Podestà decide da Potenza.
nino silecchia
Caro Giovanni, non puoi iniziare in questo modo l’anno nuovo va a finire che ti ammali di crepacuore. Che vuoi che freghi ai nuovi talebani del busto di G. Pascoli, dovremmo parlare del ponte di ferro allora e del tentativo di far crollare la civita facendo un buco di molte decine di metri per ospitare un improbabile ascensore che non avrebbe mai funzionato come tutti gli altri già realizzati o in corso di realizzazione, dovremmo parlare del congelato intervento di Piazza V.Veneto? Oggi da queste parti l’obbiettivo irrinunziabile è il rifacimento della strada Matera- Gioia del Colle. Tu sei in grado di darmi una motivazione perchè io debba andare a Gioia piuttosto che a Bari? Certo 30 anni fa ci poteva essere una giustificazione e come sai il tempo si è fermato. Beh! Basta con queste amenità del resto il busto lo si può osptitare in qualche B&B che diventa, come d’incanto, dimora culturale degna di essere finanziata dalla fondazione Matera 2019 oppure si può commissionare a questa ultima un Concept su dove collocarlo.
Una volta dovevi sistemare il busto nell’aiuola in prossimità del palazzo dell’amm.ne prov.le ma poi con la riforma voluta non si sa da chi le Provincie sono state abolite sulla carta ed hanno messo dei manichini che si curano di indossare la fascia azzurra ed anche quella ipotesi è saltata.
Cuccurucu’ non c’è più? La TV è del privato e decide lui il palinsesto.Sia chiaro,però, che il privato deve vivere con risorse proprie e le risorse pubbliche non debbono servire per foraggiare quella attività.Matertown non c’è più, alla fine i volenterosi decidono di fare un pacco e mettere tutto in soffitta visto che da queste parti è tutto immobile.
Penso sia giunto il momento che le teste pensanti di Matera, almeno quelle che veramente amano la citta’ e tengono al suo futuro, si impegnino con tutte le forze per la crescita culturale, sociale ed economica della nostra amata Matera. Oramai e’ chiaro a tutti che l’attuale classe politica e dei suoi vili capibastone hanno in mente un solo progetto: il fallimento della citta’ e che nessuno si illuda di realizzare il sogno di una Matera fiera, libera ed importante. Mai cambiare nulla, non sia mai che forze nuove, leali e capaci si intrometto nell’attuale potere, disturbando il loro meschino dominio sulla citta’ e sul resto della Regione.
E se lo stimato prof. Caserta arriva a rimpiangere cuccuruccù e Materatown vuol dire che ci siamo lasciati il limite alle spalle da un pezzo ed andiamo verso il baratro senza freno alcuno.
Grazie a De Ruggieri, all’armata Brancaleone ed ai materani
I Materani? E per Adduce (persona che io stimo) ed il suo fido Muscaridola ( colpevole a mio avviso di aver condotto una scellerata campagna elettorale inducendo lo stesso Adduce a gravi errori) nessuna colpa???.