Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Consigliere comunale del PDL, Adriano Pedicini, che affronta il caso-Pistone. Dopo aver lasciato la Lista Stella per rientrare in casa PD, il sindaco Adduce aveva chiesto all’attuale vice-sindaco e assessore ai lavori pubblici di rassegnare le dimissioni ma Pistone non intende abbandonare il doppio incarico. In attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda, riportiamo di seguito il punto di vista sulla vicenda del Consigliere comunale Pedicini.
Le vicende politiche di piena estate sono l’evidenza della confusione nella quale questa amministrazione ha gettato le fondamenta; tra difficoltà e complessità a portare avanti una minima azione di governo di questa città; la difficile gestione di partiti e loro rappresentanze. Nel momento in cui i due maggiori partiti, così come usciti dalle urne, sono nel punto di rottura, è opportuna una riflessione da parte della minoranza che da tempo osserva e coerentemente ha sempre evidenziato che le schermaglie di questi anni, annunciavano una guerra a tutto campo. Deve riflettersi sul come le dimissioni dell’assessore di riferimento della Lista Stella, Avvocato Maria Pistone, giungono solo oggi, mentre tutti sanno che la rottura tra le parti ha date ben più lontane. Ed allora, sino ad oggi, il secondo partito della città da chi è stato rappresentato? questo se lo chiedono in tanti, soprattutto perché se la Pistone, dichiara di aderire al PD, di proseguire nel suo percorso originario, di voler ritornare a casa, sino a ieri dove abitava? Di chi è stata portatrice, rappresentante e riferimento? Ma l’assessore non è sola, anche altri sentono di dover “ritornare a casa”, ciò vuol dire che da quella casa sono usciti, cacciati? Andati via? Non lo spiegano; dichiarazioni che mutuate nel politichese spicciolo stanno ad indicare il passaggio da una casacca all’altra, di coloro che con disinvoltura riescono a cambiare partito e anche schieramento e con questo il senso di appartenenza. Non è questa la politica illuminata, espressione limpida di un buon governo qui, gli sforzi maggiori sono dedicati alle strategie per poter arrancare. La confusione politica è stata ben nota sin dalle prime battute di questo governo cittadino, le risposte tutti le conoscono e sono evidenti; tutti sanno che sino ad oggi l’assessore ha costituito la stampella sulla quale il sindaco ha potuto poggiarsi, l’assessore “occulto” sul quale poter contare. Va da se che sino ad oggi l’esecutivo è, ed è stato, sbilanciato, non rappresentativo di tutte le componenti di maggioranza. Il malcontento spacca soprattutto le varie anime del PD che oggi, più di ieri, si trovano a dover fronteggiare difficoltà maggiori con il ritorno a casa dei consiglieri “prestati” alla lista Stella, la loro collocazione romperà ancor di più equilibri di correnti e spartizioni di potere. Tutto appare strano, molto più simile a quello che si verifica nel calcio mercato, con consiglieri dati in prestito a liste e partiti che poi vengono ripresi al momento opportuno. Ma la politica non è uno sport, qui si tratta della gestione di una città; il gioco è fatto in danno della comunità che si aspetta da questa politica fatti e non continui litigi e inconcludenze. Ma l’assenza di risultati non è l’unico problema, quello che è più grave è la mancanza di una prospettiva futura. È intollerabile essere privati di un futuro migliore, non ci si può arrendere al trasformismo, c’è bisogno che si reagisca a questa confusione politica dilagante e su questo, la gente è più matura sta cominciando a manifestare maggiore tensione morale e impegno civile. È questo che deve far riflettere, non tanto la politica ma l’elettorato. La coerenza è di pochi, è in discussione il futuro di questa città, non può esserci buon governo quando si inganna il mandato elettorale. Si sposi questa voglia di politica e si spazzi via questa amministrazione fondata sul vincolo volgare di persone che perseguono in linea retta interessi personali, perché senza la capacità di essere a disposizione della gente, non puoi governare una città; del resto di ritorni a casa ne ricordo solo uno: quello di lessy, ma si sa, i cani non tradiscono mai.
Adriano Pedicini, Consigliere comunale PDL