“Non c’è dossier che il Presidente Bardi non gestisca con una certa leggerezza tale da recare danni alle comunità. Ho ascoltato l’intervista rilasciata alla giornalista Mariapaola Vergallito per testata Lasiritide.it ed è imbarazzate il modo in cui questioni complesse sono gestite. Premesso che su nostra iniziativa da mercoledì prossimo ci saranno le audizioni in Terza commissione consiliare per approfondire il tema e aldilà di valutazioni che attengono alle competenze tra regioni e stato, non si può dare per scontato nulla senza un confronto che parta da una corretta relazione con le comunità evitando di mettere benzina sul fuoco, alimentando rotture in aree già fragili e marginali, trattate, a proposito di compensazione, in modo diseguale”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che aggiunge: “Sto al metodo, innanzitutto. E allora Presidente Bardi non si può lasciare intendere che la centrale del Mercure è in attività da 40 anni. Non è così; e che si troverà la quadra con il Presidente Occhiuto. Quale sarà la quadra vorremmo capirlo e discuterlo ora. Si aspetta che il governo Meloni impugni la legge calabrese e che la Corte Costituzionale sentenzi? Questa non sarebbe l’intesa che preannuncia. O forse, come si dice da noi, in Basilicata, si “spartirà la differenza”? Tra 10 e 40 megawatt facciamo 20/25? È una provocazione? Anche.”
“Non c’è da parte nostra alcun approccio ideologico – prosegue l’esponente del Pd – abbiamo promosso nei giorni scorsi a Rotonda un’assemblea pubblica sul tema, siamo scesi nella comunità e nel territorio; abbiamo aperto un confronto senza pregiudizi anche per chi, come me, ha una storia di opposizione alla centrale. Ma a distanza di tempo voglio interrogarmi sugli impatti ambientali, sulle evoluzioni normative e giurisprudenziali, sulle dinamiche del territorio e sui reali dati economici ed occupazionali, sull’equilibrio tra prospettiva della centrale – nel tempo rischia di essere archeologia industriale? – e uno sviluppo della Valle accompagnato anche da scelte di politiche regionali. Presidente Bardi non affronti questo tema con la superficialità con la quale ha gestito la emergenza idrica, ripristini le condizioni per un dibattito serio anche perché parliamo del futuro di un territorio in un momento in cui dovremmo discutere ed eventualmente approvare, dopo decenni, il Piano per il Parco del Pollino, auspicando che quello approvato in Calabria non sia differente; ma capiremo a proposito proprio di centrale”.
“Parliamo di un territorio, il Mercure – conclude Lacorazza – che se da una parte attende un rilancio del Parco del Pollino – da tempo senza uno stabile assetto istituzionale ed amministrativo – dall’altro chiede lavoro, opportunità, infrastrutture e servizi, a partire dalla sanità. Presidente Bardi per cortesia riavvolga il nastro dell’intervista e aiuti un confronto serio, competente e puntuale. O almeno si spieghi meglio!!!”
“P.S. Non citi la posizione del Pd della Calabria per due ragioni. 1. Si assuma la responsabilità di governo, sottolineando al tempo stesso che il suo collega Occhiuto è del suo stesso partito. 2. Non le sarà sfuggito nel testo che nel promuovere un’assemblea pubblica del Pd a Rotonda, in Basilicata, ho ribadito che non vi è una posizione ideologica e che attendiamo il confronto in III commissione consiliare, che sarà avviato su nostra proposta”.