Centrale del Mercure, senatore Rosa (Fratelli d’Italia): “determinazioni Calabria mettono a rischio contesto socio-economico di due regioni. Di seguito la nota integrale.
La questione della Centrale del Mercure e dell’approvazione del Piano del Parco del Pollino da parte della Regione Calabria, senza la previsione della deroga all’esercizio per la centrale, coinvolge sia aspetti sociali ed economici che istituzionali.
Innanzitutto è da stigmatizzare l’atteggiamento della Regione Calabria che, in solitaria, approva il Piano Parco, senza che vi sia stata intesa con la Regione Basilicata. Comportamento che evidenzia una carenza di cooperazione tra le due regioni che dovrebbe far pensare tutti.
In secondo luogo, l’esultanza per non aver concesso una deroga ultraventennale, confermata in varie occasioni anche dal Consiglio di Stato, non tiene conto del rilievo socio-economico che la Centrale a biomasse ha sempre avuto per quel territorio: numerose imprese forestali attive e circa 280 posti di lavoro.
Abbiamo avuto modo di leggere sia le posizioni di chi si è detto favorevole alla chiusura: dal ‘finalmente si chiude una bomba ambientale’, il che non è vero, al ‘finalmente la Calabria potrà realizzare il proprio degassificatore’, sia di chi si è schierato a favore della deroga.
Le scrupolose indagini che l’Osservatorio ambientale, istituito dal Parco, di cui fanno parte entrambe le regioni interessate, Basilicata e Calabria, effettua costantemente, non hanno mai fatto emergere nulla.
Se, poi, fosse vero, che la Regione Calabria ha detto no alla Centrale del Mercureperché conta di installare sul proprio territorio un degassificatore, direi che la scelta è solo e soltanto dell’esecutivo calabrese che non può, in autonomia, decidere il destino di un impianto che coinvolge due comunità, i lucani e i calabresi.
La centrale del Mercure utilizza una filiera corta del legno per l’approvvigionamento delle biomasse, coinvolgendo numerose imprese sia lucane che calabresi. Le ventuno imprese che fanno parte del Consorzio hanno investito milioni per le attrezzature. Smantellare un tale indotto avrebbe delle ricadute pesanti sulle comunità coinvolte.
Sollecitiamo, quindi, la Regione Basilicta ad aprire un tavolo con il Parco del Pollino e la Regione Calabria e ad accelerare sull’intesa, ponendo come imprescindibile la deroga per la Centrale del Mercure, in considerazione delle problematiche che conseguirebbero alla chiusura della stessa.