Il Consiglio e la Giunta raccolgano l’appello del prof. Joseph Coleman Carter per mantenere in vita e potenziare il Centro di Agroarcheologia di Metaponto, un prestigioso centro di ricerca archeologica che fornisce una base per studiosi italiani e stranieri che si occupano della storia e dell’archeologia della “chora” metapontina. Lo sostiene il consigliere regionale Paolo Castelluccio.
Nel sottolineare che fino ad oggi il Centro di Agroarcheologia è stato mantenuto grazie ai fondi della Packard Humanities Institute (PHI), e ai contributi di altri benefattori privati, sovvenzioni che però si sono esaurite, Castelluccio evidenzia che dal 1974, l’Istituto di Archeologia Classica dell’Università del Texas a Austin, sotto la guida del prof. Carter , sempre grazie a finanziamenti provenienti da privati, da enti statali, dal National Endowment for the Humanities (NEH) e in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Basilicata, ha condotto scavi di fattorie, necropoli e santuari greci nell’antico territorio agricolo di Metaponto. La proposta da raccogliere è fare in modo che questo Centro di ricerca e il lavoro di ricercatori che, in stretta collaborazione e con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, possano occuparsi dello studio e della pubblicazione di siti e materiale archeologico di grande valore storico e artistico. Una proposta ben definita dal prof. Carter con la previsione di una collana di pubblicazioni dei siti della città antica e della chora, a cura degli archeologi che hanno condotto gli scavi e di conferenze, seminari e incontri volti alla diffusione dello stato della ricerca. La spesa preventiva è di 40mila euro, una cifra – sottolinea il consigliere regionale – che non può certo rappresentare un ostacolo rispetto alla rilevanza che ha il Centro.
Infatti, sempre secondo quanto riferisce il prof. Carter, il Metaponto Archaeological Project, intrapreso dalla McMaster University (Toronto) nel 2017 e diretto dal professor Spencer Pope, ha il suo fulcro proprio nel Centro di Agroarcheologia di Pantanello. Esso è volto alla ricostruzione delle dinamiche insediative nel territorio della polis di Metaponto nelle fasi che precedono e seguono la sua fondazione. Tale progetto, grazie a una concessione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, si propone di completare e ampliare le ricerche realizzate dall’University of Texas at Austin agli inizi degli anni ‘90, estendendolo alla porzione orientale dell’area compresa tra Basento e Cavone, nel territorio del Comune di Pisticci. La ricerca è focalizzata laddove sono diffusamente localizzati i centri a popolamento enotrio ed è particolarmente interessante per definire le dinamiche occupazionali dei più antichi insediamenti greci in territorio indigeno. Il compimento di tali indagini fornirà l’unico studio completo del territorio di una città greca nell’Italia meridionale.