Centro permanenza per i rimpatri, deputato Lomuti (M5S): Consiglio d’Europa boccia l’Italia, il nostro Paese non può avere centri disumani. Di seguito la nota integrale.
Lo diciamo da tempo: i CPR non sono luoghi che possono rappresentare l’Italia nel mondo.
Ho visitato più volte il CPR di Palazzo San Gervasio e ho sempre considerato quel centro inadatto a ospitare persone al suo interno e non ho mai nascosto le mie impressioni, definendolo pubblicamente qualcosa che assomiglia più a un canile.
Oggi, il rapporto dell’UE sui CPR italiani mi da ragione ma non ne gioisco affatto.
Avere ragione, in questa caso, non è una soddisfazione ma fonte di amarezza per quanto denunciato ieri dal sottoscritto e quanto constatato oggi dal rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa (CPT).
Maltrattamenti fisici, uso eccessivo della forza contro i migranti, abuso di psicofarmaci, trasferimenti in condizioni degradanti, poca trasparenza negli appalti, strutture simili a gabbie, mettono in discussione l’idoneità dei nostri centri, compreso il modello ideato dal nostro Governo in un contesto extraterritoriale, come il centro realizzato in Albania.
L’indagine che ha portato alla pubblicazione del rapporto del CPT si basa su una serie di visite effettuate nei cpr di Milano, Gradisca, Potenza (Palazzo San Gervasio) e Roma, quattro degli otto cpr attualmente in attività in Italia. E le conclusioni sono spaventosamente simili a quelle più volte da noi denunciate, insieme alle associazioni, ai comitati e agli altri parlamentari che sono riusciti a fare ispezioni nelle strutture sparse per l’Italia.
Un altro elemento non trascurabile sta nel fatto che per finire in uno di questi centri basta davvero poco: perché si perde il lavoro, dunque il permesso, o per un ritardo nelle pratiche di rinnovo, perché si sconta una condanna anche minima. Fino a qualche mese fa, ci si finiva anche perché provenienti da “Paesi sicuri”, dunque considerati non meritevoli di asilo di default. Una questione adesso al vaglio della Corte europea di giustizia, ma che non salva migliaia di persone trattenute in veri e propri gironi infernali.
Negli anni abbiamo chiesto di migliorare i servizi e rivedere le procedure inerenti le condizioni di “Ospitalità” che presentano criticità evidenti. Ecco perché, alla luce di quanto emerge, si possono fare considerazioni politiche su una situazione su cui si doveva intervenire ma non lo si è fatto.
Il presidente Bardi e il Governo di Centrodestra diano risposte immediate, visto che quando erano all’Opposizione, avevano tutte le soluzioni per affrontare un problema molto complesso, come quello dell’immigrazione. La dignità delle persone va tutelata sempre.
Ho visitato anche carceri di massima sicurezza ma posso affermare che le condizioni di permanenza denunciate nei CPR non vengono riservate nemmeno ai peggiori criminali che si sono macchiati di crimini ben peggiori nei confronti dello Stato italiano.
È bene ricordare che il CPR di Palazzo San Gervasio, come il resto dei CPR presenti nel territorio nazionale, non è un carcere e soprattutto deve funzionare per ciò che è stato creato e cioè un luogo dove chi è in attesa del rimpatrio vi rimanga il meno possibile, nel rispetto della dignità umana.