La terza Commissione consiliare (Attività Produttive – Territorio – Ambiente), presieduta da Piergiorgio Quarto (FdI), ha licenziato, all’unanimità dei consiglieri presenti (Bellettieri, Aliandro, Sileo, Acito, Braia, Cifarelli, Carlucci, Quarto), la delibera di Giunta regionale inerente l’adozione del disegno di legge regionale che detta disposizioni regionali in materia di certificazione energetica degli edifici. La finalità èdi sistematizzare le attività e di rispondere in maniera più efficace alle indicazioni nazionali. Ad illustrare il provvedimento, prima del voto, l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa coadiuvato dall’ing. Giuseppe Rasola. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Sileo, Braia, Acito e Cifarelli.
Con il provvedimento si istituisce il Catasto regionale informatico degli attestati di prestazione energetica denominato “Ape Basilicata”. La sua finalità è anche quella di restituire un’immagine dello stato dell’arte dell’efficienza energetica del parco edilizio regionale. Il Catasto Ape, tra l’altro, permetterà di valutare nel tempo l’efficacia degli strumenti di incentivazione messi in campo per la riqualificazione e l’efficientamento del patrimonio edilizio e potrà contribuire alla definizione di uno strumento di pianificazione strategica, finalizzato a individuare le zone e i settori con maggiore necessità di interventi di riqualificazione energetica. L’attestato di prestazione energetica è il documento informativo di “etichetta dell’edificio”, che permette di conoscere le prestazioni energetiche del fabbricato. Gli Ape devono essere redatti da tecnici abilitati alla “Certificazione energetica degli edifici”. Previsti i controlli sul 2% degli Ape pervenuti in un anno attraverso il loro accertamento documentale di primo e secondo livello e le ispezioni degli edifici o unità immobiliari oggetto di emissione dell’attestato di prestazione energetica.
In apertura di seduta la Commissione ha esaminato la delibera di Giunta regionale n.849/2021 inerente l’adozione delle direttive attuative dei Contratti di sviluppo a valenza regionale (Art.15 della Legge regionale n.20/2012 e s.m.i).Dopo l’audizione del presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, che ha sollecitato l’organismo consiliare ad approvare quanto prima il provvedimento, e il dibattito al quale hanno partecipato i consiglieri Acito, Sileo, Braia e Cifarelli, l’organismo consiliare ha deciso di approfondire la questione programmando l’audizione dell’assessore al ramo per la prossima seduta.
Le direttive hanno lo scopo di definire le procedure attuative per la selezione di interventi finalizzati al rafforzamento delle imprese esistenti e alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali nel territorio lucano attraverso lo strumento dei Contratti di sviluppo regionale. L’obiettivo dello strumento è finalizzato, tra l’altro, ad aumentare il livello di competitività e la sostenibilità ambientale delle imprese attraverso la ristrutturazione delle loro attività e la riconversione produttiva nell’ambito dell’economia circolare e la transizione ecologica; attrarre nuove attività che impiantino i loro siti produttivi sul territorio regionale, nelle zone economiche speciali (aree Zes); recuperare siti industriali o artigianali dismessi per effetto della cessazione o dell’esaurimento delle attività produttive che vi erano state allocate attraverso l’avvio e l’insediamento di nuove attività, anche in comparti o segmenti diversi per vocazione di business. I contratti di sviluppo possono essere proposti da imprese di piccole, medie e grandi dimensioni ovvero consorzi di imprese e società consortili e da imprese aderenti o che si impegnino ad aderire a un contratto di rete per la realizzazione dello scopo comune. Le proposte di Contratto di sviluppo regionale possono avere ad oggetto un programma di sviluppo industriale, turistico o commerciale. Il contratto candidato dovrà essere complessivamente di importo non inferiore a 3 milioni di euro. Il contributo concedibile, a prescindere dalla forma di aiuto, non potrà essere complessivamente superiore a 5 milioni di euro di cui massimo 700 mila euro per il progetto di ricerca, ove previsto.
All’attenzione dell’organismo consiliare anche la proposta di legge, d’iniziativa del consigliere Braia (Iv), che detta disposizioni urgenti in materia di sanatoria degli abusi edilizi. Con il testo normativo si propone di prorogare i termini previsti dall’art.13 della L.R. 1/2004 (Disposizioni urgenti in materia di sanatoria degli abusi edilizi) al 31 dicembre 2022, con l’obiettivo – si legge nella relazione illustrativa – di affrontare l’annoso problema relativo alle numerose pratiche di contenzioso edilizio accumulatesi nel corso degli anni. Il presidente Quarto, su proposta del consigliere Braia, ha deciso di sospendere l’esame della proposta di legge al fine di valutare la possibilità di inserire la norma all’interno del Collegato alla legge di stabilità regionale 2021.
Successivamente, l’assessore Rosa ha consegnato alla commissione una relazione contenente osservazioni tecniche e di merito riguardo alla proposta di legge, di iniziativa del consigliere Perrino, “Introduzione di limiti emissivi di idrocarburi non metanici (NMHC) e idrogeno solfato (H2S)”. Il Presidente Quarto, dopo gli interventi dei consiglieri Braia e Carlucci, ha rinviato il punto all’ordine del giorno alla prossima seduta per permettere ai commissari di approfondire la relazione predisposta dal dipartimento Ambiente ed Energia.
Erano presenti ai lavori oltre al presidente Quarto (FdI), i consiglieri Bellettieri e Acito (Fi), Braia (Iv), Trerotola (Pl), Sileo (Lega), Carlucci (M5s), Cifarelli (Pd).
Potenza, 10 novembre 2021