Che ne sarà di Matera 2019? Il materano Vito Labarile fa il punto su quanto è stato prodotto a Matera in vista dell’appuntamento del 2019, quando la città dei Sassi sarà la capitale europea della cultura e punta il dito contro le scelte dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Raffaello De Ruggieri. Di seguito la nota integrale.
Vito Labarile: “Matera capitale europea della Cultura per il 2019 è ormai un caso politico nazionale”.
Le ultime tre tornate elettorali comunali la società civile,organizzata in proprie liste e riunita intorno al “Vessillo Civico” di un localismo virtuoso, ha conteso il governo della Città ai partiti del centrosinistra e in particolare al PD: per ben due volte ha vinto le elezioni e per ben due volte ha perso il governo. Nella prima ha vinto l’avvocato Nicola Buccico, Uomo dalle robuste letture, suscitatore di grandi passioni civili, lontano da ogni visione curtense e poco incline al compromesso politico: la Sua Amministrazione, per faide interne, è durata poco più di un anno. La seconda vince l’avvocato De Ruggieri, uomo freddo e solitario, perennemente in preda a una sorta di sindrome da Principe rinascimentale e sempre incline al compromesso.
De Ruggieri, tutt’ora in carica, ha evocato durante la campagna elettorale immagini forti per una grande stagione di cambiamenti sociali ed economici in Città tesi al recupero di un forte orgoglio cittadino,richiamandosi al pensiero politico di Guido Dorso, tratteggiato nella sua “Rivoluzione Meridionale”del 1925.In questo contesto ha poi trovato un gruppo qualificato di Cittadini,che come Capitani Coraggiosi si son messi al suo fianco elaborando un programma con grandi ambizioni:il completamento del metro’ di superficie dove ogni stazione,impiegando Arte e Architettura,diventa porta di accesso ad altrettanti parti storiche e monumentali della Città sull’esempio dell’ underground di Napoli;una rinnovata gestione del Patrimonio Unesco della Città; il rafforzamento delle Industrie Culturali esistenti e realizzazione di nuove(il museo Demoantropologico,un nuovo Teatro,il parco delle antiche cave di tufo e delle Gravine;una gestione della Fondazione Matera 2019 che valorizzasse il “Genius Loci” e che avviasse senza ulteriori lungaggini l’attuazione del Dossier di candidatura;l’Accademia delle Arti Bianche nel molino Alvino imponendo al Privato proprietario il rispetto di una convenzione che ancora aspetta di passare in Consiglio Comunale),oltre ad altre innumerevoli indicazioni.Il tutto poi condito da una strategia comunicativa professionale e molto efficace.Insomma si è vinto ma di lì,come quasi sempre accade nelle nostre contrade,si è cominciato a perdere:la Giunta è pletorica,Assessori in quota ai tanti Signori della Politica, con deleghe orizzontali e non verticali,come sarebbe stato auspicabile e come pure si era detto, per velocizzare al massimo l’attuazione del Dossier di candidatura. La Fondazione Matera2019 diventa Fondazione Matera-Basilicata2019 ed entra nella sfera esclusiva del potere regionale. Minimalismo politico ed amministrativo caratterizzano oggi l’azione dell’esecutivo cittadino, che il Sindaco rinnova con una scelta che ha superato ogni aspettativa negativa:affida la gestione del Patrimonio Unesco e il Governo del Territorio(cioè la Città), a due Assessori di provenienza esterna e completamente estranei alla storia di Matera.Vero Vilipendio alla Città e ai suoi tanti Cittadini qualificati che vivono in Essa, scrivendone e studiandone della sua storia che poi è quella dell’Uomo, in quanto sul suo territorio sono scolpiti tutti i segni della sua esperienza millenaria.
Ma De Ruggieri è questo, quando parla s’inerpica sulle vette di un elitarismo epico, ma poi non vuole intorno a se’ nessuno che possa fargli ombra; da sempre rappresentante degno di una borghesia locale conservatrice ma ugualmente capace di rappresentarsi in pubblico con il Vessillo di un Localismo Virtuoso e Riformatore.
Nel passato, lui stesso consigliere regionale,fa istituire e finanziare con risorse pubbliche Zethema e in seguito, con abilità degna di un calciatore come Messi, ne privatizza la gestione cambiandone la natura giuridica e divenendone padre-padrone:
insomma vero campione del “Predico in un modo e Razzolo in un altro”.
Ritornando allora a Matera2019, per le scelte effettuate e per il metodo utilizzato, ritengo inutile farsi ancora illusioni: essa sarà una grande festa e le risorse andranno a finanziare grandi e piccoli eventi, ad alimentare il piatto grasso della “Progettazione Culturale”, dove bande di mercenari si tufferanno armate fino ai denti.
C’e’ da chiedersi perché tutto questo da Noi accade: perché il Sud è terra di “Gattopardi” dove il “Familismo Amorale” è sempre attivo e in presa diretta della Società Civile, nonché incubatore di mediocrazia. Ma v’è di più in Basilicata: qui vivono meno di 600.000 persone di cui gran parte si nutrono di politica. Qui il modello negativo e moralmente devastante di una “Politica Datore di Lavoro” è riuscito, e spesso la società civile trova utile farsi fagocitare da quella politica,al punto da identificarsi con essa. Ecco che allora destra e sinistra scompaiono in quanto sinonimi di un unico modello,”la Conservazione come prassi politica e sociale”, che poi è quella che distrugge il vero valore del nostro territorio e delle nostre genti: la Resilienza, che se narrata attraverso il rigore dell’approccio antropologico, restituisce speranza e futuro a chi verrà dopo di Noi.
Vito Labarile
Caro Labarile, hai detto bene, da padre padrone De Ruggieri si è appropriato di beni statali privatizzandoli, lascia che la città sia abbandonata a se stessa e come un monarca molto miope pensa, con capricci senili, solo a se stesso. La verità che la vergogna non è sua che si è candidato, ma delle migliaia di elettori che scegliendo lui hanno tirato lo sciacquone al 2019 eleggendo una pletora di persone che non fanno nulla per la città stessa. Bella riflessione, ma la verità che il fallimento di Matera 2019 è stato causato da una grande parte dei materani
Vito Labarile. Chi è costui?