Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, membro del Consiglio generale dell’Ass. Coscioni, membro del Consiglio generale del PRNTT commenta l’ordinanza con cui il governatore lucano Bardi ha disposoto la chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus in Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
La decisione di chiudere le scuole di ogni ordine e grado fino al 3 dicembre, presa dal Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, va rubricata alla voce buon senso. La condivido ed invito tutti a riflettere su affermazioni, smentite dai fatti, tipo “le scuole sono i luoghi più sicuri d’Italia”.
La scuola non è un mondo a parte e la decisione di Bardi è basata su dati che non possono essere smentiti, forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Sorprende che ogni cosa venga trasformata, nel nostro Paese, in guerra di “religione”. Negli ultimi 30 giorni (fonte ISS) contiamo circa 100mila casi Sars-Cov2 nella fascia di età 0-18 anni.
Dove siano avvenuti poco importa.
Infine, ma non ultimo, lasciatemi dire che, essendo per formazione culturale e politica non abituato a schierarmi per appartenenza etnica, davvero non comprendo le levate di scudi che registriamo in queste ore con annesse petizioni popolari.
La scuola, così com’è in questo momento, in assenza di seri provvedimenti presi a monte e a valle, non è e non può essere il luogo sicuro di cui ciancia la nostra Ministra della Pubblica Istruzione e gli insegnanti, che nella stragrande maggioranza dei casi stanno dando il meglio della propria professionalità, in DDI o in presenza, non sono dei guardiani. Così come la scuola non è un parcheggio o una prigione.
Se proprio volete inviare petizioni, indirizzatele a chi ha comprato inutili banchi banchi a rotelle o a limite inviatele a Tommaso Z., che a sua volta scriverà a Giuseppe C., che a sua volta scriverà a Babbo Natale.
Si stanno replicando gli stessi scenari del marzo scorso e il problema è rappresentato da un SSN che rischia di finire gambe all’aria, con le gravi conseguenze che una tale evenienza comporterebbe.
Ciò detto, come pure personalmente vado facendo dal 1° febbraio, potremmo interrogarci su responsabilità attuali e pregresse di una gestione della vicenda Sars-Cov2 non esattamente brillante. Questo vale per livelli nazionali e locali.
Certo sarebbe utile, urgente e interessante provare ad interrogarsi su quanto è avvenuto in Cina, sulle Vie della Seta, sulla qualità della nostra democrazia e su tante altre cose che solo apparentemente sembrano essere estranee al momento che stiamo vivendo. Verrebbe a volte da parafrasare il buon Flaiano e affermare che la situazione politica, sanitaria e sociale in Italia è grave, ma non è seria.
Intanto spero che il Presidente Conte conceda una autocertificazione internazionale anche alla Befana e ai Re Magi.