Chiusura scuole per emergenza Coronavirus in Basilicata, senatore Moles e deputato Casino (Forza Italia) rispondono a sottosegretario Liuzzi (M5s). Di seguito la nota integrale.
Abbiamo appreso delle recenti dichiarazioni dell’On. Mirella Liuzzi, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, sulla chiusura delle scuole lucane, e con meraviglia e stupore compiaciuto constatiamo che finalmente la Sottosegretaria interviene sulle questioni della nostra Regione.
Anche se ovviamente non condividiamo le sue considerazioni, le accogliamo con evidente soddisfazione, dato che fino ad ora ci sembra che si sia occupata di tutto tranne che della sua terra, passando invece dal digitale al 5G, dalla banda ultralarga alla geopolitica digitale, ed infine e soprattutto – chissà perchè – al Radio DAB (oppure sarà sfuggito a noi tutti il suo grande impegno profuso per la Basilicata)
E’ un peccato, però, che il ritorno in grande spolvero della Sottosegretaria sui temi lucani avvenga solo per fare strumentale propaganda politica e per coprire l’ennesimo fallimento del governo che anche sulla scuola scarica le responsabilità su regioni, comuni e presidi.
Se il governo avesse lavorato per garantire la sicurezza sanitaria degli studenti a scuola e sui mezzi pubblici, invece di sprecare mesi senza fare assolutamente nulla, oggi la situazione nelle Regioni sarebbe sicuramente differente; a nulla vale lo scaricabarile sugli altri, visto che la Sottosegretaria Liuzzi dovrebbe ben sapere cosa il suo governo ha fatto, o non ha fatto, per prepararsi all’arrivo della seconda ondata di pandemia.
La scuola non è un parcheggio, e se chiuderla (pur essendo una misura impopolare) per un breve periodo serve a prevenire ulteriori contagi, che rischiano di far collassare le terapie intensive e gli ospedali lucani, allora chiunque abbia onestà intellettuale dovrebbe considerarlo come un atto di buon senso.
In più, delle due l’una: o la “Didattica A Distanza”, tanto celebrata dalla Ministra dell’Istruzione, funziona davvero, oppure era solo la solita propaganda; non vorremmo che la Sottosegretaria Liuzzi, sapendo che nella nostra Regione in molte zone non funziona neanche il 3G, abbia pensato di sostenere l’apertura delle scuole a qualunque costo solo per coprire l’assoluto fallimento della “Scuola a Distanza” tanto pubblicizzata dalla sua collega di partito.
La salute prima di tutto, cara Sottosegretaria, e le riflessioni da Lei sollecitate sulla sanità lucana dovrebbe rivolgerle a chi ha gestito anche la stessa sanità in Basilicata negli ultimi vent’anni, e che, guarda caso, fa parte della sua stessa coalizione di governo sia a livello nazionale che locale.
Il diritto alla vita ed alla salute è il presupposto di tutti gli altri diritti: per questo la invitiamo a fare un giro nei Pronto Soccorso, nei reparti di malattie infettive e nelle terapie intensive.
Se proprio l’Onorevole Sottosegretaria Liuzzi vuole dare un contributo responsabile e concreto per i nostri cittadini, perchè non prende l’impegno di far finalmente approvare, dalla maggioranza e dal governo di cui fa parte, gli emendamenti da noi presentati ad ogni provvedimento per l’emergenza covid-19 (a partire dal marzo 2020 fino ad oggi) che consentirebbero alla Regione Basilicata di ricevere i 45 milioni di euro delle royalties che le spettano dal 2016, che tanto ristoro potrebbero dare anche al sistema sanitario lucano?
Prima di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri, l’Onorevole Liuzzi farebbe bene a guardare la trave nel suo, perchè la prima libertà da tutelare è quella di non ammalarsi ed il primo diritto è quello alle cure.
Sen. Giuseppe Moles e On. Michele Casino
Di seguito la nota pubblicata da Mirella Liuzzi sulla sua pagina facebook
Leggo che il Governatore della Basilicata ha deciso di chiudere le scuole primarie e secondarie di primo grado, azione non prevista in una regione che è attualmente arancione. Infatti con questa chiusura nulla vieterebbe ai ragazzi di essere in giro. Non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna le scuole restano aperte ed è prevista didattica a distanza solo nelle zone rosse o in caso di quarantene obbligatorie.
La sanità in Basilicata sta vivendo un momento di forte crisi dovuta alle poche terapie intensive -molte di queste occupate- e ad ospedali che non riescono a differenziare con metodi di trattamento diversi le zone COVID dai ricoveri non COVID. Probabilmente sarebbe stato opportuno da parte della regione riflettere su questo piuttosto che fare un’ordinanza molto discutibile e che da martedì metterà in crisi tante famiglie lucane.