Dopo l’orrore delle due guerre mondiali del ventesimo secolo l’idea di costruire l’Unione europea nacque come il più grande progetto di riconciliazione della storia contemporanea, per garantire che nessuna guerra fratricida insanguinasse mai più il nostro continente .Ma oggi l’Europa calza l’elmetto e su proposta della Presidente Ursula von der Leyen il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che consentirà alla Commissione europea di avviare un programma di folle corsa al riarmo da 800 miliardi di euro.
Questo immenso fiume di denaro non serve all’Europa: già oggi l’Unione Europea e il Regno Unito spendono in armi tre volte di più della Russia. Eppure si continua a spingere per aumentare gli stanziamenti militari, come se una corsa agli armamenti potesse portare sicurezza e non, invece, il rischio di una spirale senza fine.
Non possiamo accettare un’Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste degli Stati sociali: il primato dell’ambiente, la centralità della sanità, il finanziamento della cultura e della scuola, il welfare che difende i più deboli e che assiste i più fragili, gli anziani. Tutto questo sarà compromesso, se non cancellato, dal programma di riarmo che le istituzioni europee stanno promuovendo.
L’Europa che vogliamo è aperta, democratica, solidale e non violenta. E’ l’Europa dell’interculturalità, dell’accoglienza di popoli, di lingue, di culture, di identità e di storie diverse: un’Europa che rifiuta il razzismo e la discriminazione in tutte le sue forme, che riconosce e rispetta i diritti dei migranti e il diritto d’asilo ai profughi e rifugiati in fuga dalle guerre e dalla fame.
L’Europa che vogliamo ripudia la guerra, è fondata sulla pace e sui diritti umani,sulla dignità umana, sui valori indivisibili e universali della libertà, della democrazia, dell’eguaglianza, della giustizia e della solidarietà.
Abbiamo bisogno urgente di un’Europa di pace determinata a costruire un ordine mondiale più giusto, pacifico e democratico,centrato sulle Nazioni Unite e sullle istituzioni internazionali che mai come in questo momento vivono una crisi profonda perchè delegittimate dai Governi che dovrebbero sostenerle.
L’Europa che vogliamo non è quella dei doppi standards (sì alle sanzioni contro la Russia, no alle sanzioni contro Israele, sì al mandato d’arresto internazionale contro Putin, no al mandato d’arresto internazionale contro Netanyahu), non è quella che ha assistito indifferente alla distruzione di Gaza e al massacro della popolazione civile senza levare un ‘unica ,vibrante voce contro il governo israeliano e gli Stati Uniti che lo finanziano.
La via giuridica e istituzionale alla pace, con al centro l’architettura multilaterale e il diritto internazionale dei diritti umani generato all’indomani della seconda guerra mondiale è la bussola che l’Unione Europea deve seguire se vuole continuare ad esistere.
Non possiamo scendere in piazza per sostenere un’Unione Europea che si allontana dai suoi valori fondanti e si piega alla logica del riarmo.
Non cadiamo nella trappola della propaganda
Chi alimenta questa paura dell’invasione russa contribuisce a una narrazione utile solo a giustificare l’escalation della spesa militare e il mantenimento di un clima di tensione permanente.L’Europa non è sotto minaccia di invasione, è sotto minaccia di una corsa agli armamenti che rischia di compromettere il futuro di tutti.