Raccolte oltre ottomila firme: la mobilitazione continua. Di seguito la nota inviata da Eustachio Nicoletti per il Comitato Referendario Provinciale di Matera per l’abrogazione della legge “Autonomia differenziata”.
Il “Comitato Referendario Provincia di Matera per l’abrogazione della legge “Autonomia differenziata”, grazie all’attivismo dei circa 60 soggetti aderenti (sindacati, partiti, associazioni datoriali, culturali, del volontariato, ambientali, sportive, dei Comitati di quartieri) ha contribuito alla raccolta delle firme risultata molto positiva.
Alle oltre 500.000 firme on line va aggiunto il dato di quelle raccolte fisicamente nei banchetti organizzati in tutto il Paese grazie all’azione capillare promossa dai Comitati provinciali e regionali sorti su tutto il territorio nazionale, che ha raggiunto numeri elevati.
Il mezzo milione di firme previsto dalla Costituzione per promuovere il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata è stato abbondantemente superato.
In rapporto agli indici demografici, la provincia di Matera sta riportando risultati straordinari e per certi versi sorprendenti raggiungendo percentuali anche più alte rispetto alle altre regioni. Tanto, grazie alla rapidità dimostrata dai soggetti aderenti che, nel mese di agosto, a partire dalla mobilitazione provinciale “Firma in piazza” del 3 agosto, hanno continuato ad aprire “banchetti” per coinvolgere direttamente il maggior numero di cittadini e cittadine per sostenere il referendum abrogativo sull’autonomia differenziata.
Le firme raccolte nella provincia di Matera sono circa 5.500 in presenza che, sommate alle circa 2.507 on line (un terzo delle 7.523 firme digitali sottoscritte in Basilicata) raggiunge il totale di 8.000 firme. A oggi, quindi, già il 4% della popolazione provinciale ha sostenuto il referendum, collocando la Provincia di Matera oltre la media riscontrata ad oggi a livello nazionale.
L’azione di mobilitazione non è conclusa. Nei prossimi quindi giorni altri banchetti sono previsti sul territorio provinciale per la raccolta delle firme mentre continua l’appello a firmare sia on line che nelle piazze, nelle feste di partito, nei luoghi di lavoro.
Contemporaneamente, moltiplicheremo le iniziative per spiegare le ragioni della nostra mobilitazione e i pericoli che corriamo a causa di una legge profondamente sbagliata, che aumenterà inevitabilmente i divari territoriali e le diseguaglianze sociali, minerà alle fondamenta il nostro welfare universalistico, danneggerà allo stesso tempo lavoratori e imprese.
Siamo convinti che, se adeguatamente informati, gli elettori respingeranno il tentativo di dividere e indebolire irrimediabilmente il Paese, compromettendone la coesione sociale e le prospettive di sviluppo. Decisioni di questa portata non possono essere assunte in una logica di scambio tra forze politiche e al riparo da una discussione e un confronto pubblici, che invece devono coinvolgere il numero più ampio possibile di cittadine e cittadini, nelle cui mani va restituito il futuro dell’Italia.