Sulla vicenda legata alla Commissione comunale per la legge 106 (Piano Casa) si registra l’intervento del Consigliere comunale della Lista Stella, Enzo Acito. Di seguito la nota integrale.
Commissione 106 e ritiro delle firme.
Quando i padroni del vapore decidono di rallentare la corsa del treno, i fuochisti riducono la quantità di carbone da immettere nella caldaia.
Diventerà una pietra miliare nel panorama della Giurisprudenza nazionale il concetto di ritirare una firma da una relazione che è stata condivisa nei contenuti, sottoscrivendola.
Cosa vorrà dire ritirare la firma apposta senza coercizione o ricatti, senza contestarne i contenuti ma per una presunta “ incompatibilità” di uno dei componenti della commissione, presidente o componente non importa, è difficile da comprendere.
Ci sono stati numerosi momenti che avrebbero permesso ai due insoliti “dimissionari con ritiro firma dalla relazione” di manifestare il loro dissenso su quanto contenuto, ma la sottoscrizione libera, in piena scienza e coscienza, della stessa relazione apre scenari che vanno oltre il fatto in sé.
Non è sembrato, infatti, che i due “ dimissionari” abbiano contestato i contenuti della relazione, come avrebbero potuto dopo averla sottoscritta(?), ma ne hanno contestato la “ presunta” imparzialità di uno dei componenti”.
Una commissione di 5 consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che lavora per informare il Consiglio Comunale a seguito di una delibera che li ha incaricati di tutto questo, come potrebbe essere condizionata da una presunta “ incompatibilità”?
Sarebbe uno schiaffo alla intelligenza di tutti i componenti della commissione, compresi i due “dimissionari con ritiro firma “.
Nessuno si è sentito, in quella commissione, condizionato da scelte che non fossero dettate da percorsi logici, condivisi e condivisibili, esaminando esclusivamente documenti ufficiali acquisiti con apposite procedure di acceso agli atti.
La risposta sulla presunta “ incompatibilità” è scritta nella relazione presentata, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere e leggere.
Ci sono numerosi elementi, nella relazione, che meriterebbero la discussione urgente in Consiglio Comunale ed invece ci si arrampica sugli specchi per dimostrare, dopo la presunta “ incompatibilità” , che il tutto deve essere accantonato come una fastidiosa pagina di bassa politica da chiudere al più presto.
Anche la controrelazione presentata in Consiglio Comunale merita una specifica attenzione.
Se quanto dichiarato, da parte in causa, evidenzia il lavoro parziale della commissione, nel senso che ha trascurato altri casi da esaminare, non resta che confermare quello che io stesso ho evidenziato in consiglio comunale: la commissione deve continuare a lavorare a condizione che tutti i componenti siano sostituiti da altri, di buona volontà, che come gli uscenti lavorino gratuitamente per far emergere la verità sulle questioni urbanistiche della città.
Ben vengano nuove energie e competenze, magari lo stesso consigliere estensore della controrelazione che proporrò, lo assumo come impegno formale, come presidente della rinnovata commissione 106, anche per le numerose denunce che ha esplicitato durante il consiglio comunale, la registrazione è disponibile su you tube, al fine di sopperire alle presunte mancanze della prima commissione.
Sarebbe auspicabile che la stessa nuova commissione appuri anche la presunta illegittimità che interessa l’attuale presidente reo di “ incompatibilità”, purché la verità venga a galla ed il consiglio comunale possa discutere dei risultati di questa commissione e, se ci saranno, anche della prossima.
Mi aspetto, quindi, che la Città venga informata, nei prossimi giorni, con un dibattito consiliare sui contenuti della relazione presentata.
Come non notare, su queste specifiche questioni che la commissione ha sollevato, il silenzio assordante dell’ INU, dell’ Ordine degli Architetti, delle associazioni culturali, del movimento 5 stelle, dei cittadini liberi di pensiero, di chi ritiene la politica servizio e non asservimento, dei riferimenti culturali e dei cultori della legalità.
Se tutto questo non avverrà, se sarà impedito il dibattito in consiglio comunale , questo sarà un pessimo segnale sulla inesorabile perdita della capacità di confronto di questa città e sulla amara e sconfortante conferma della politica asservita ai poteri forti.
Enzo Acito, consigliere comunale Lista Stella e componente NON dimissionario
della commissione Legge 106
Riceviamo e pubblichiamo la nota del Consigliere comunale Doriano Manuello sulla vicenda legata alla commissione Legge 106 che ha provocato le dimissioni di due consiglieri comunali, Domenico Fiore e Cristoforo Cosola.
DORIANO MANUELLO: “CHI HA PAURA DELLA COMMISSIONE SPECIALE”.
Mi sorge un dubbio, anzi, rafforzo una certezza: la Commissione consiliare indetta ex art.28 del regolamento del Consiglio Comunale fa paura !!
Il chiaro disegno di rendere nullo quanto fatto dalla Commissione, rivendicando la incompatibilità del Consigliere Cotugno, reo di avere svolto il ruolo di Presidente di detta Commissione pur avendo presentato una richiesta per la chiusura di un balcone a casa sua, è indice di un enorme disagio che alcuni imprenditori e alcuni consiglieri vivono a causa della verifica fatta dalla Commissione.
Procediamo con ordine e con brevissimo riepilogo. La legge 106/2011 offre ai Comuni la possibilità di intervenire sul tessuto urbano autorizzando i Dirigenti a rilasciare permessi a costruire in deroga agli ordinari strumenti urbanistici, senza passare al vaglio del Consiglio Comunale. La legge 106/11, di carattere generale, prevede che ogni Regione si doti una sua legge al fine di meglio regolamentare quanto disposto dalla legge nazionale. La Regione Basilicata, è stata l’ultima a emanare la legge di regolamentazione e lo ha fatto solo nel mese di dicembre 2012 (Legge Regionale n.25); nel frattempo il Comune di Matera, a mezzo del suo Dirigente, ing. Tataranni, rilasciava circa n.150 permessi a costruire (tutti, come detto, senza passare dal Consiglio Comunale). Tra questi permessi a costruire alcuni hanno sollevato le perplessità e la reazione della Città, in particolare, i casi più eclatanti sono sembrati quello del Mulino Alvino, con volumetria spostata in Via Dante, e quello dell’edificio di Via Tacito dove un originario permesso per la realizzazione di una scuola (Istituto Industriale) viene trasformato in un permesso per la realizzazione di civili abitazioni.
Nel frattempo i dibattiti sui limiti di tali permessi, come rilasciati dal Dirigente, si sprecano. Il Cosniglio Comunale, così, decide di istituire una Commissione definita “Speciale” dall’art.28 del Regolamento che aveva il compito di “svolgere indagini, nell’ambito degli uffici e dei servizi del Comune, per accertare fatti e circostanze giuridicamente rilevanti in ordine a comportamenti gestionali di amministratori e/o dipendenti del Comune”. Questi i compiti fissati dal richiamato articolo.
La Commissione viene eletta in Consiglio Comunale con n.3 componenti della maggioranza (Cotugno, Acito e Fiore) e n.2 della opposizione (Cosola e Manuello). Non dico un falso se affermo che in Consiglio due consiglieri hanno chiesto di farvi parte (Fiore e Cosola), salvo poi mancare sistematicamente ai lavori della Commissione (come affermato dallo stesso Fiore nel corso dell’ultimo consiglio comunale).
La Commissione, nella sua prima seduta, ha nominato quale Presidente Angelo Cotugno (PD) in quanto consigliere più votato all’atto di nomina.
La Commissione, che si è riunita circa n.10 volte (e senza percepire alcun gettone di presenza !!), ha deciso di porre l’attenzione sui casi in cui si rappresentava uno spostamento di volumi su aree a diversa destinazione urbanistica (area verde) e un cambio di destinazione d’uso in buona sostanza, i due casi già posti all’attenzione della Città. Si badi bene: l’intento non era e non è quello di “dare addosso” agli imprenditori che, utilizzando la legge 106/11, hanno chiesto e ottenuto il loro buon permesso a costruire; al contrario, lo scopo, chiaramente indicato dall’art.28 quale compito della Commissione, era quello sopra indicato “….per accertare fatti e circostanze giuridicamente rilevanti in ordine a comportamenti gestionali di amministratori e/o dipendenti del Comune…..”.
E tanto è stato fatto dalla Commissione che, nonostante le ripetute assenza dei consiglieri Cosola e Fiore, ha alla fine elaborato e presentato una relazione, agli occhi di tutti, con cui si evidenzia che nei due casi considerati sarebbe stato opportuno l’intervento del Consiglio Comunale, stante alcune irregolarità riscontrate nell’esame della documentazione messa a disposizione dagli Uffici. Una precisazione: l’elaborato della Commissione non ha i crismi della sacralità, ragione per cui lo stesso andava presentato in Consiglio, discusso, valutato, emendato, integrato, stralciato e quant’altro per giungere, comunque, all’esame e all’approvazione dell’argomento così definito (questo dice l’art.28 del richiamato Regolamento !!!!).
In Consiglio, al contrario, si è assistito a un preordinato assalto alla Commissione, pretestuosamente rivendicando una “questione politica” che nulla aveva e ha a che vedere con il lavoro della Commissione. Così, mentre la Commissione con congruo anticipo ha messo a disposizione del Sindaco e dei Consiglieri il suo elaborato, come letto in Consiglio, il Consigliere Montemurro, portavoce di chi ritiene il lavoro della Commissione inficiato dalla presunta “incompatibilità” del Consigliere Cotugno, ha letto una sua corposa relazione con cui, in buona sostanza, si è evidenziato come i casi eclatanti e “fuori norma” da prendere in considerazione fossero e sono tanti altri, e non già (o non solo !) quelli esaminati dalla Commissione. Tanto ha comportato il rinvio della discussione della relazione della Commissione Speciale, con il Sindaco vistosamente alterato dall’alterco tra i suoi due consiglieri (Cotugno e Montemurro). Suggerisco di rivedere il filmato su youtube (consiglio Comunale Matera 9 luglio 2013)
A tanto aggiungasi che subito dopo la lettura della relazione di Montemurro il consigliere Fiore ha pensato bene di “ritirare la firma” dalla relazione, mentre è di oggi la notizia che identica decisione è stata assunta dal consigliere Cosola.
Questi, in veloce sintesi, i fatti.
Alcune considerazioni a questo punto appaiono necessarie.
In primo luogo, come detto, nessuno ha avuto intenti accusatori, l’analisi condotta dalla Commissione Speciale ha riguardato il lavoro dei dipendenti (Dirigente) comunali e non già il beneficio che gli imprenditori, anche in buona fede, ne hanno tratto.
E’ altrettanto vero che la Commissione ha messo tempestivamente a disposizione del Sindaco e dei Consiglieri la propria relazione perché venisse letta al fine della discussione in Consiglio. Al contrario, il Consigliere Montemurro ha letto la sua corposa “controrelazione” direttamente in Consiglio, accusando la Commisisone di non avere esaminato altri casi, considerato comunque anomali: in buona sostanza, al lavoro della Commissione che ha esaminato i due casi citati si è aggiunto un altro lavoro di un singolo Consigliere che ha evidenziato come le (presunte) irregolarità degli Uffici sarebbero tante, e non solo quelle riferite ai casi analizzati dalla Commissione. Se tanto fosse vero credo che il Sindaco dovrebbe offrire le sue immediate dimissioni perché ciò starebbe a significare che egli non ha saputo controllare e guidare l’azione dei suoi Dirigenti e dei suoi Uffici.
Tanto impone che il lavoro della Commissione vada avanti e che venga integrato, a questo punto, anche con gli ulteriori casi considerati dal Consigliere Montemurro il quale, peraltro, dovrebbe entrare a far parte (in luogo di uno dei due dimissionari) della Commissione vista la puntualità, la professionalità e la schiettezza con cui ha esaminato altri casi, rientranti nella medesima fattispecie. Ingresso che promuoverò sin dal prossimo consiglio comunale con apposita mozione.
La questione, pertanto, non può ridursi a una mera diatriba politica, tutta interna al PD; e il Sindaco non può utilizzare il Consiglio comunale per lavare i panni sporchi della sua famiglia. La mitologia ci insegna che aperto il vaso, tutti i mali si riversano sul mondo, e se Pandora ha aperto il vaso, chi è il dio (Zeus) che gli aveva detto di non aprirlo ?? Nel vaso rimase solo la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse richiuso, nel frattempo gli altri spiriti maligni (vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e vizio) vagano indisturbati per il mondo: vorremmo aprire quel vaso per consentire anche alla speranza di girare indisturbata tra le vie di questa Città.
Doriano Manuello, Consigliere comunale di Matera
Il Consigliere comunale dell’UDC Domenico Fiore annuncia le sue dimissioni da componente della Commissione Consiliare L.106/2011. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Causa incompatibilità del Presidente della Commissione Consiliare L.106/2011, mi dissocio dai lavori e dal documento conclusivo.
Ho appreso in Consiglio Comunale della incompatibilità del Presidente della Commissione Speciale che aveva il compito di analizzare gli effetti dell’applicazione della L.106/2011 (la c.d. Legge Piano Casa) con la sua funzione, in quanto egli stesso congiunto di proponente un intervento che utilizzava le possibilità edificatorie offerte dalla stessa legge sulla quale la Commissione aveva il compito di fare chiarezza. Di fronte a tale delicata, imprevista e grave circostanza ho sentito il dovere di ritirare la mia firma dalla relazione conclusiva presentata in Consiglio lo scorso 9 luglio e, conseguentemente, dimettermi da componente della stessa Commissione comunicando la mia decisione direttamente in Consiglio Comunale.
Matera, 12 luglio 2013
Domenico Fiore, Consigliere Comunale UDC
Analoga comunicazione è stata inviata alla nostra redazione dal consigliere comunale del Gruppo Misto Cristoforo Cosola. Di seguito la nota integrale.
Al Presidente del Consiglio Comunale
Il sottoscritto Cosola Cristoforo, Consigliere Comunale, alla luce delle notizie emerse in consiglio comunale del 09-07-2013 e sui mezzi di informazione circa l’incompatibilità del Presidente della commissione speciale che aveva il compito di analizzare gli effetti dell’applicazione della L. 106/2011, ritira con effetto immediato la propria firma dalla relazione conclusiva presentata in C.C. il 09-07-2013 e di conseguenza si dimette da componente della suddetta commissione.
Consigliere comunale Cristoforo Cosola (Gruppo Misto)
Siete tutti patetici!
Ma veramente pensate che i cittadini hanno l’anello al naso?
Che figuraccia il consigliere Cotugno… se mi dimettesse da consigliere, sarebbe la miglior cosa!
questa volta esprimo solidarietà al consigliere Cotugno, che ha semplicemente fatto il suo dovere come consigliere comunale e come cittadino ha semplicemente utilizzato una legge che gli consente di chiudere un balcone. Mi ha semplicemente schifato vedere un consigliere comunale (tale montemurro ) che non si è mai interessato di nulla, non ha mai fatto un intervento , ha solo alzato il braccio a comando , e si è così accanito su un tema dove evidentemente gli interessi urbanistici e spculatori erano di molto più grandi rispetto alla chiusura di un balcone.
A questo non poteva di certo mancare la soliderità del partito del mattone UDC ovvero Unione di Cemento…
Fiore —- sei scandaloso !!!! RITIRATI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La vergogna è che chi si doveva dimettere veramente da consigliere era il tal montemurro, ma si confida nella magistratura di catanzaro o di salerno. La pagliacciata dei consiglieri Fiore e Cosola offende la dignità della città intera. Esprimo stima e solidarietà al cosigliere Cotugno.