Il PD Lavello denuncia l’avvio della procedura di sfratto da parte del Comune di Lavello per il centro anziani “Michele Di Gilio”. Di seguito i particolari.
Abbiamo detto e scritto tanto riguardo sui temi di politica locale, rispetto alle questioni di ogni tipo. Ma mai ci saremmo immaginati di dover denunciare all’attenzione della cittadinanza una circostanza a dir poco vergognosa e ripugnante.
Per raccontarla in brevi battute, ciò che è successo mette in serio pericolo lo spirito di partecipazione della nostra comunità, in modo particolare nella salvaguardia di un luogo che rappresenta memoria, saggezza, giovialità quindi la sede dell’associazione degli anziani “M.Di Gilio”.
L’associazione in questione, si è vista recapitare una lettera con la quale si obbliga loro a lasciare quella sede entro 15 giorni, il motivo?
Perché quei locali sono oggetto di una riorganizzazione dei nuovi uffici comunali, su espresse esigenze dell’ufficio tecnico comunale.
Una richiesta che, ripetiamo, ha dell’assurdo, che ferisce la nostra storia, che é soprattutto irrispettosa di un luogo, il centri sociale intitolato ad un grande signore, Michele Di Gilio, che nasce per dare spazio proprio alla socialità delle persone più anziane.
Queste signore e questi signori, feriti nell’umiltà del loro spirito di servizio e abnegazione per la nostra città, per le istituzioni, per le future generazioni, sempre pronti ad ospitare tutti, si ritroveranno senza una sede.
Noi abbiamo già espresso loro solidarietà, prima di tutto chiedendo un appuntamento al commissario prefettizio, e in estremo, mettendo da subito a disposizione la nostra sezione.
Ma da dove parte questa volontà che può essere solo politica? Forse da quando, scaduta la convenzione per la sede, Marzo 2024, la passata amministrazione non si è mai interessata alla proroga di quel contratto di concessione, nonostante gli anziani lo avessero ripetutamente richiesto. Lo schema per quegli spazi era già pronto, e oggi, con continuità si continua ad avallare quella volonta politica. Si dice che a pensare male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca. Resta il fatto che parte della responsabilità é chiaramente palese.
Chiediamo un cambio di rotta, e chiediamo a tutta la cittadinanza, sicuramente sensibile al tema, di condividere con noi queste preoccupazioni e ogni tipo di iniziativa a tutela di un presidio di memoria.