Riportiamo di seguito la nota inviata dai consiglieri di Alternativa Comunitaria e dei moderati del Comune di Pomarico in cui contestano i provvedimenti approvati nell’ultima seduta del Consiglio comunale.
Il Consiglio Comunale nella seduta del 29 maggio 2017 ha approvato il Rendiconto 2016 con il voto contrario dei Moderati, di Alternativa Comunitaria e l’astensione con silenzio tombale del gruppo consiliare di “Pomarico al Centro”.
ll Bilancio Consuntivo 2016: uno specchio efficace del modo di fare e di essere dell’Amministrazione Mancini, di un cambiamento gridato a più riprese sui palchi della campagna elettorale, ma nei fatti mai realizzato.
Un rendiconto contenente un’enorme mole di residui attivi che l’Amministrazione Comunale fatica a diminuire e che si sono accumulati negli anni.
La somma dei crediti (residui attivi) non riscossi tocca quota Euro 2.759.549,36, cifra insostenibile e ingiustificabile per un centro abitato di soli 4200 abitanti.
Le maggiori criticità, si segnalano intorno alla tassazione locale ( vedi mancata riscossione TARI 2014, 2015 e 2016 che viaggia sui 600.000 Euro ed altro).
A quando i provvedimenti per il recupero dei suddetti tributi e crediti vari?
Per non parlare del livello spaventoso dei residui passivi pari ad Euro 2.324.201,02 che sono a tutti gli effetti posizioni debitorie di ogni genere: utenze varie, trasporto urbano, conferimenti rifiuti nelle varie discariche della Basilicata e altro.
Ai residui passivi sono da sommare i debiti non riconosciuti, che quest’Amministrazione non ha ancora provveduto ad alcuna definizione per posizioni debitorie ammontanti di circa 2,5 milioni di euro, trovando copertura finanziaria in un accantonamento trentennale di puro “galleggiamento amministrativo”: altro che avanzo di amministrazione come fatto risultare con il consuntivo 2016.
In definitiva un Bilancio che fotografa quanto più volte da noi dichiarato su questa Amministrazione: non basta produrre documenti impeccabili di finanza creativa, se poi non si è in grado di operare scelte politiche coraggiose, soprattutto in direzione delle categorie più disagiate.
Basti pensare al livello di tassazione locale a dir poco spaventoso (ICI, ADDIZIONALE IRPEF, TASI E TARI) e per di più senza considerazione alcuna per le fasce deboli.
Ma ciò non sembra interessare a nessuno tra sindaco, assessori, consiglieri comunali ed esponenti vari del “Grande Centro Dei Propri Interessi”, tutti concentrati sui propri affari, a salvare la propria poltrona e alla riscossione di laute indennità di carica anche quando non spettanti.
Uno spettacolo indecente con pessima gestione dei servizi pubblici urbani (dai rifiuti al trasporto urbano, dalla riscossione dei tributi all’illuminazione pubblica, dalla manutenzione delle strade urbane ed extraurbane al verde pubblico, ecc).
A tal proposito su richiesta dei Gruppi Consiliari dei Moderati e di Alternativa Comunitaria all’O.D.G. del Consiglio Comunale vi erano le seguenti cinque mozioni:
1. Modifiche e integrazioni al Regolamento Comunale della TARI;
2. Rideterminazioni tariffe TARI inerenti le annualità del 2015, 2016 e 2017;
3. Aiuto alle fasce deboli per il pagamento dei tributi comunali con la forma del “baratto amministrativo” ai sensi dell’art. 24 della legge 164/2014;
4. Criteri di nomina scrutatori per consultazioni elettorali;
5. Stato delle strade urbane ed extraurbane e loro ripristino.
Le modifiche da noi proposte sul Regolamento della TARI sono le seguenti:
1) per le utenze domestiche non residenti occupate da persone che non abbiano ivi stabilito la propria residenza, ovvero tenute a disposizione del proprietario, si propone di applicare solo la tariffa fissa con numero convenzionale degli occupanti pari a 2 (oggi dette utenze pagano la tariffa fissa, la tariffa variabile e addirittura in ragione degli occupanti come da stato di famiglia pur conferendo una quantità di rifiuti irrilevante);
2) ai locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibite ad uso non continuativo, ma ricorrente, si propone una riduzione del 30% sulla quota della tariffa variabile; la riduzione è concessa a condizione che nella relativa richiesta siano riportati gli estremi del titolo autorizzatorio e che lo stesso preveda un uso stagionale o ricorrente non superiore a 6 (sei) mesi continuativi o 4 (quattro) giorni per settimana.
3) ai sensi dell’art. 1 comma 658 della legge 147/2013, alle utenze domestiche che provvedono a smaltire in proprio gli scarti compostabili mediante compostaggio domestico, si propone di riconoscere una riduzione del 20% della quota variabile della tariffa del tributo dovuto per le unità immobiliari presso le quali si trova l’impianto di compostaggio;
4) ai sensi dell’art. 1 comma 682 della legge 147/2013 si propone di riconoscere una riduzione pari al 30% della quota variabile per le utenze domestiche utilizzate da nuclei familiari composti, al primo gennaio dell’anno di imposizione di quattro componenti, aventi un reddito “ISEE” per l’anno precedente inferiore ad euro 15.000;
5) ai sensi dell’art. 1 comma 682 della legge 147/2013 si propone di riconoscere una riduzione pari al 50% della quota variabile per le utenze domestiche utilizzate da nuclei familiari composti, al primo gennaio dell’anno di imposizione di cinque o più, aventi un reddito “ISEE” per l’anno precedente inferiore ad euro 15.000;
6) ai sensi dell’art. 1 comma 682 della legge 147/2013 si propone di riconoscere una riduzione pari al 50% della quota variabile per le utenze domestiche utilizza-te da nuclei familiari composti esclusivamente di soggetti che abbiano compiuto il settantesimo anno di età, al primo gennaio dell’anno di imposizione, aventi un reddito “ISEE” per l’anno precedente inferiore ad euro 12.000;
7) ai sensi dell’art. 1 comma 682 della Legge147/2013, si propone l’esenzione to-tale dalla tassa i locali occupati da soggetti che, non raggiungendo il minimo vitale previsto dalle leggi in vigore, segnalati all’Amministrazione dai servizi sociali con apposita relazione a seguito di istanza presentata dagli interessati ai servizi sociali del Comune, entro il termine indicato dal regolamento.
Sulla rideterminazione delle tariffe TARI del 2015, 2016 e 2017 in più circostanze sono stati sollevati invano rilievi attinenti la veridicità dei Piani Finanziari della TARI delle suddette annualità, sovrastimati inspiegabilmente sui costi reali del servizio realmente svolto, con un effetto devastante sulla determinazione delle relative tariffe a partire dal 2015, con il costo globale del servizio incrementatosi repentinamente del 73% rispetto all’anno 2014.
Nel piano finanziario del 2015 risultano stimati costi sullo smaltimento dei rifiuti su valori assurdi pari ad euro 348.000 ( la quantità dei rifiuti del Comune di Pomarico si aggira sulle 1200 tonnellate all’anno e il relativo costo di smaltimento in discarica al massimo avrebbe dovuto essere di 250.000 euro considerando il costo unitario di circa 200 euro/ t) e inoltre un incremento ingiustificato ( pur essendo il servizio medesimo peggiorato in quantità e qualità) del costo della raccolta differenziata di circa 23.000 euro.
Il piano finanziario del 2016 invece stimava il costo dello smaltimento dei rifiuti sui 230.000 euro, in netta contraddizione a quanto dettoci e imputato nel 2015, ma incredibilmente nel medesimo non si apportava alcuna correzione al costo totale del servizio che subiva un ulteriore ed ennesimo incremento del 7,3% rispetto al 2015.
Come pure sul piano finanziario del 2017 non veniva apportata correzione alcuna, con ennesimo incremento del servizio del 4,7% rispetto al 2016z.
Complessivamente il servizio dei rifiuti solidi urbani nell’ultimo triennio ha subito un aumento spaventoso pari al 238% ed i cittadini di Pomarico hanno dovuto pagare impropriamente 375.000 euro non dovuti.
Non avendo l’Amministrazione comunale dato nessun segnale d’interesse o d’iniziativa rispetto a quanto più volte richiesto, con la presente mozione impe-gniamo il Sindaco e la Giunta Municipale ad attivarsi in tempi brevi al fine di procedere alla rideterminazione della TARI del triennio 2015/2017 e restituzione delle somme non dovute dai contribuenti.
Sull’aiuto alle fasce deboli per il pagamento dei tributi comunali con la forma del “baratto amministrativo” ai sensi dell’art. 24 della legge 164/2014 abbiamo impegnato il Sindaco e la Giunta Municipale a definire entro 120 giorni, un regolamento comunale che introduca la possibilità del “baratto amministrativo” inerente la collaborazione tra cittadini e amministrazione, e che definisca i criteri e le modalità di accesso. Le attività individuate, a titolo esemplificativo, possono essere indicate tra quelle relative a: manutenzione ordinaria, pulizia e vigilanza dei parchi, giardini ed aiuole e dei luoghi pubblici, sgombero neve, ecc. Il sistema di calcolo del valore economico delle ore di lavoro svolte potrà essere attuato in funzione del tipo di incarico e del costo orario del dipendente pubblico impegnato nella medesima mansione.