“La Basilicata è un esempio di lungimiranza nell’utilizzo di tutte le fonti energetiche, dai fossili alle rinnovabili. I benefici di questa politica concreta, e non ideologica a differenza di altre regioni, hanno portato ricadute benefiche per i cittadini abbattendo i costi nel momento peggiore per la crisi energetica. È merito del Centrodestra e di un Presidente come Vito Bardi. Bisogna prendere esempio, perché si può fare”. Lo ha dichiarato l’On. Erica Mazzetti, membro commissione ambiente, durante l’evento “Comunità energetiche rinnovabili, concessione di contributi a favore dei comuni lucani”, promosso da Regione Basilicata, Consiglio Nazionale Ingegneri, ANCI, con il contributo di Infodrive. “Questo territorio ha risorse importanti – ha ricordato Mazzetti – come le fonti fossili e quelle rinnovabili ma è la politica a fare la differenza, capace di cogliere le opportunità e fare sistema con le imprese, i professionisti e le comunità”. “Dopo tante chiacchiere dei grillini, grazie al governo di Centrodestra e con un impegno fattivo e sostanziale del Ministro Pichetto le comunità energetiche rinnovabili saranno finalmente realtà con la pubblicazione del decreto del 24 gennaio, dopo il parere commissione europea e corte dei conti: adesso ci vorranno 30 giorni per approvare le regole operative e sarà fondamentale ascoltare, come facciamo oggi, i professionisti così da poter indicare i possibili correttivi; infine, il GSE, soggetto gestore, entro 45 giorni dovrà mettere in esercizio un portale per presentare richieste”. “Il Pnrr – ha precisato la responsabile dipartimento lavori pubblici di FI – mette a disposizione 2,2 miliardi per supportare la realizzazione delle comunità energetiche, con il 40% a fondo perduto e una tariffa incentivante per i comuni sotto i 5000 abitanti. Sotto il profilo giuridico, saranno identificate come “imprese sociali” ponendo quindi l’accento sulla condivisione tra cittadini, pubbliche amministrazioni, ordini professionali, comunità religiose, Terzo Settore. In questo modo, si potrà generare energia, condividerla, distribuirla e consumarla; certo sarà fondamentale disporre delle batterie d’accumulo”. Per Mazzetti, le CER “sono fondamentali ma non sono l’unica soluzione per l’autosufficienza energetica del territorio nazionale: sono un tassello nei processi di miglioramento e di risparmio energetico per le comunità e le persone, che devono tornare al centro”. “Condomini e piccoli borghi possono essere terreno ideale per l’implementazione delle CER fermo restando che bisognerà predisporre un sistema complementare alla rigenerazione urbana, sociale ed economica, con una strategia per il partenariato pubblico e privato, in modo strutturale e semplificato”, ha concluso Mazzetti.
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