Il Consigliere regionale Carlo Trerotola ha presentato un’interrogazione a risposta scritta sulle concessioni balneari marittime, in cui chiede di sapere quali iniziative intende intraprendere la Giunta Regionale sulla materia ed in particolare se intenda o meno intraprendere una procedura di ricognizione del patrimonio demaniale marittimo, a fronte di un clima generale di attesa ed incertezza su quale debba essere il futuro delle concessioni demaniali.
Interrogazione a risposta scritta (Art. 105 Regolamento interno del Consiglio Regionale). “ Concessioni balneari marittime”.
premesso che:
· Il tema delle concessioni balneari marittime è alquanto dibattuto;
· sull’argomento l’ultima a pronunciarsi è stata la Corte di Giustizia dell’Ue che ha sentenziato che le concessioni delle spiagge italiane ”non possono essere rinnovate automaticamente, ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”;
· la sentenza, ha avuto un impatto notevole poiché il Governo Italiano con il Decreto Milleproproghe (D.L. 29 dicembre 2022 n. 198) ha prorogato al 31 dicembre 2024 le concessioni esistenti, decreto contro il quale si è espresso il Consiglio di Stato nella sentenza del 1 marzo 2023;
· sulle spiagge italiane grava da tempo una procedura d’infrazione Ue per violazione della cosiddetta direttiva Bolkestein, sulla cui applicabilità o meno alle concessioni balneari si è molto dibattuto;
· nell’ultima sentenza la Corte UE evidenzia che tale direttiva si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo ma che “il diritto dell’Unione non osta a che la scarsità delle risorse naturali e delle concessioni disponibili sia valutata combinando un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso, basato su un’analisi del territorio costiero del comune in questione. È necessario che i criteri adottati da uno Stato membro per valutare la scarsità delle risorse naturali utilizzabili si basino su parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati”;
· spetta a ciascuno Stato, dunque, valutare se all’interno del proprio territorio la “risorsa spiaggia” possa considerarsi scarsa o meno;
· la linea tracciata dal Governo Italiano fino ad oggi è stata chiara: attendere la verifica della mappatura;
· a tal proposito si è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per il coordinamento amministrativo, un tavolo tecnico consultivo sulle concessioni demaniali marittime con l’obiettivo di definire i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile, tenuto conto sia del dato complessivo nazionale sia di quello disaggregato a livello regionale;
considerato che:
· l’Agenzia del Demanio, in diverse regioni italiane, ha inviato ai comuni delle lettere per comunicare la volontà di procedere ad un accertamento del patrimonio demaniale insistente sulle concessioni marittime, presumibilmente ai fini dell’attività di incameramento delle opere inamovibili di cui all’art 49 del Cod. Nav.;
· a seguito di tale nota, alcuni comuni hanno iniziato a notiziare gli imprenditori balneari della circostanza e richiesto la relativa documentazione, mentre altri hanno sottolineato l’illegittimità della richiesta pervenuta loro;
· tali lettere sembravano rappresentare un atto formale di avvio di una procedura di esproprio;
· tuttavia, l’ avvio di una procedura di incameramento prima della scadenza di una concessione si pone in contrasto con le vigenti norme giuridiche e con la giurisprudenza del Consiglio di Stato che afferma la possibilità di acquisizione solo al momento dell’effettivo termine della concessione, su autorizzazione della Capitaneria di Porto;
· tale richiesta, quindi, è apparsa anomala a fronte dell’ incertezza in merito alla futura applicabilità della direttiva Bolkestein e quindi del reale termine di spirare dei titoli, ed ha generato confusione su quale debba essere il ruolo dei comuni nella procedura nonché su quali iniziative gli stessi debbano legittimamente intraprendere;
· con una successiva lettera la su citata Agenzia del Demanio ha specificato come la precedente nota non fosse da considerare come atto formale di avvio del procedimento di incameramento ma come una semplice richiesta di ricognizione del patrimonio demaniale inamovibile insistente nelle aree demaniali, da inquadrare nell’ambito delle normali attività di monitoraggio delle concessioni demaniali marittime.
Tutto ciò premesso e considerato, interroga il presidente
della giunta regionale e l’assessore competente
per sapere:
· quali iniziative intenda intraprendere la Giunta Regionale in merito a quanto sopra esposto;
· se si intenda intraprendere o meno una procedura di ricognizione del patrimonio demaniale marittimo, a fronte di un clima generale di attesa ed incertezza su quale debba essere il futuro delle concessioni demaniali.