Il giornalista Marco Esposito, responsabile Economia del quotidiano “Il Mattino” è stato il relatore protagonista questa mattina nella sala conferenze della Camera di Commercio di Matera per il terzo incontro del ciclo di conferenze sul futuro del Mezzogiorno “Autonomia regionale e unità del Paese.
L’autore ha partecipato al dibattito insieme al presidente del Circolo La Scaletta, Francesco Vizziello e al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri. I lavori sono stati coordinati dalla giornalista Milena Manicone.
Esposito ha avviato il dibattito sui temi affrontati nel suo ultimo libro-inchiesta intitolato “Zero al Sud. La storia incredibile (e vera) dell’attuazione perversa del federalismo fiscale (Rubbettino editore, 2018)”. Un libro che ripercorre la storia del federalismo, a partire dalla riforma costituzionale del 2001 e che spiega in maniera puntuale, inganni, ritardi e irresponsabilità perpetrati in questi anni, fino a giungere all’ iniquità dell’attuale progetto di autonomia differenziata, che attribuisce al Mezzogiorno meno diritti e meno soldi, condannandolo a un sottosviluppo senza via d’uscita. Una “secessione dei ricchi” per utilizzare le parole dell’economista Gianfranco Viesti, che ha curato la prefazione del saggio.
L’iniziativa, organizzata dal Circolo La Scaletta con il patrocinio del Comune di Matera, è finalizzata al rilancio del Mezzogiorno nel contesto nazionale e internazionale, a partire da Matera Capitale europea della cultura 2019.
Di seguito l’intervista rilasciata sul tema dell’incontro dal giornalista Marco Esposito: “Sull’autonomia regionale il governo ha raccontato che l’iter parlamentare si è bloccato ma non è vero. Si è bloccata la parte che interessava tutti gli italiani e quindi anche il Mezzogiorno: la perequazione, la solidarietà, invece sono andati avanti rapidamente sulla parte che interessava il nord e cioè l’autonomia fiscale. I Comuni hanno oggi molte più risorse nel loro insieme rispetto a prima ma sono molto male distribuite e questo per colpa di trucchi che hanno ingannato gli stessi meridionali e anche per responsabilità dei sindaci del sud che spesso sono stati disattenti. Quello che è successo ai Comuni rischia di succedere con il federalismo regionale, con l’autonomia differenziata. Non perchè il principio sia sbagliato ma perchè i conti vengono fatti in modo sballato. Stavolta però c’è più attenzione e quindi sono fiducioso che si riesca a correggere in corsa il sistema”.
Perchè c’è più attenzione? “Anche il federalismo differenziato è partito con molta più attenzione al nord e il sud assolutamente fuori dai giochi. Poi dopo l’appello per dire no alla secessione dei ricchi che ha fatto Franco Viesti e una serie di iniziative sul territorio un po’ tutti hanno cominciato anche nel sud Italia a cercare di capire cosa stesse succedendo. E una volta studiate le carte quello che stava accadendo era veramente agghiacciante. Per esempio certificare che chi ha più soldi, chi è più ricco ha più diritto a istruzione, sanità, tutela dell’ambiente, è agghiacciante”.
Quest’autonomia rischia di aumentare il divario tra nord e sud? “Noi sappiamo che la spaccatura già c’è. Sappiamo già che il Mezzogiorno è in condizione di disagio su tutti i servizi però un conto è dire che “il sud è in condizioni di arretratezza ma cerchiamo di migliorarlo e di unire le due Italia”, altra cosa è dire “è giusto che ci sia il divario, anzi magari può aumentare ancora”, la differenza è gigantesca. E’ come dire “le donne sono trattate nella società allo stesso modo, oggettivamente no”. Ma noi scriviamo regole perchè ci sia la parità. Se cominciassimo a scrivere regole che dicono “le donne possono essere trattate un po’ peggio, lo troveremo inaccettabile”. E allora perchè dobbiamo accettare regole che dicono che i meridionali vanno trattati un po’ peggio”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro con Marco Esposito (foto www.SassiLive.it)